Categoria: Europa

Volo Bari Mosca: Volo diretto di 4 ore a partire da Giugno

Volare in Russia in sole 4 ore e con volo diretto: volo Bari Mosca da Giugno 2018 Avete sempre voluto visitare l’incantevole e affascinante Russia? Volevate andare a visitare l’enigmatica…

Volare in Russia in sole 4 ore e con volo diretto: volo Bari Mosca da Giugno 2018

Avete sempre voluto visitare l’incantevole e affascinante Russia? Volevate andare a visitare l’enigmatica ed eclettica Mosca? Da giugno con il volo diretto Bari Mosca potrete realizzare i vostri sogni. In sole 4 ore sarete nel paese più grande del mondo.

Bari-Mosca

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Ristoranti parigini: ristoranti etnici a Parigi da non perdere

Parigi : Tre ristoranti etnici da non perdere per assaporare la vera cucina asiatica Il cibo è uno dei modi per scoprire un posto, per approfondirne la cultura. Assaporare una particolare…

Parigi : Tre ristoranti etnici da non perdere per assaporare la vera cucina asiatica

Il cibo è uno dei modi per scoprire un posto, per approfondirne la cultura. Assaporare una particolare pietanza ci può ricordare un luogo, un momento oppure ci fa desiderare di visitare un paese.

Parigi offre un’ampissima scelta di ristoranti di diverse cucine,oltre a quella francese ovviamente. Amo la cucina etnica e vivendo qui apprezzo l’opportunità di poter gustare delle cucine autentiche a due passi da casa e quindi viaggiare attraverso le papille gustative.

Vi propongo di scoprire tre ristoranti etnici che vi porteranno attraverso i sapori in tre paesi dell’Asia, tutti e tre celebri per la loro tradizione culinarie: Cina, Corea e Giappone.

Pronti a partire alla scoperta dei ristoranti parigini? 

 

 

 

BOUTIQUE YAMT’CHA – Ristoranti parigini 

Boutique Yamt’cha uno dei primi ristoranti parigini etnici  nasce come negozio di tè e “bar a bao”. Cosa sono i bao? Il loro nome completo è Banh Bao e sono dei piccoli panini ripieni salati o dolci cotti al vapore e tipici dello street food cinese. L’idea di questo posto nasce dall’inventiva della chef stellata Adeline Grattard e da suo marito, Chi Wah Chan, esperto di tè. Adeline Grattard è a capo del ristorante stellato Yamt’cha, in occasione del trasferimento del ristorante in uno spazio più ampio, la coppia ha deciso di tenere il vecchio indirizzo e trasformarlo in una boutique di bao e tè: lei si occupa della cucina e lui della sala dove consiglia con grande cura il tè più appropriato da acquistare o da sorseggiare in loco.

È possibile acquistare i bao in take away oppure degustarli all’interno della boutique dove potete scegliere oltre ai bao anche alcuni piatti del giorno pensati da Adeline Grattard, il tutto accompagnato da un ottimo tè.

I bao sono squisiti, la pasta è morbidissima, un po’ collosa e il riepieno è un’esplosione di sapori che Adeline Grattard associa con creatività e maestria. I gusti dei bao salati associano degli ingredienti della cucina francese e di quella cinese, il risultato è un’associazione di sapori che fa venire l’acquolina alla bocca alla sola lettura del menù. Formaggio stilton e amarena; polpa di granchio e verdurine ; maiale dei paesi Baschi e melanzane alla sichuanese; formaggio comté,cipolle e curry; verdure, tofu affumicato e peperoncino. Se siete curiosi di provarli tutti e cinque, potete optare per la degustazione dell’assortimento. Di sicuro non resterete delusi.

Sulla lavagna è riportata la scelta dei piatti del giorno , un consiglio spassionato, prendete i ravioli Siu Mai “Dim Sum” con gamberetti e maiale, le vostre papille gustative andranno in estasi!

Per concludere il pranzo potrete optare per i bao dolci oppure per i dessert del giorno.

I bao dolci sono di due tipi: cioccolato o ai frutti. Entrambi squisiti, dal gusto delicato per chiudere con golosità un pranzo sfizioso in un ambiente conviviale e rilassato.

Per quanto riguarda i prezzi, i bao costano 3-4 €  ciascuno, l’assortimento di 5 bao 16 €, per i piatti del giorno il costo varia da 8 a 16 €. Per le bevande il prezzo tè del giorno è 5€, la birra costa 8 €.

 

Info utili :

Restaurant Boutique Yam’Tcha

4, rue Sauval, 75001 Paris

Tel : +33 1 40 26 06 06

http://www.yamtcha.com/maison-de-the.html

Orari di apertura: da mercoledì al venedì dalle 12 alle 18 (ultima prenotazione alle 17)

sabato dalle 12 alle 20.

Chiuso domenica, lunedì e martedì

Metro : Louvre – Rivoli (M1), Les Halles (M4, RER A, B D)

JIUM 2 dei ristoranti parigini 

Kim Hong Seung e sua moglie Sun Hi gestiscono questo ristorante di cucina coreana, in una viuzza del XVème arrondissement, nella zona Motte-Piquet. Il posto è molto raccolto, con una parte della cucina a vista, il decoro è sobrio e contemporaneo, simile a un loft newyorchese. Da Jium, “fare il riso “in coreano ,la carta proposta è corta, ma completa di tutti i piatti classici della cucina coreana. Come antipasto l’haemul pajon un pancake di gamberetti, calamari, zucchine e erba cipollina, croccante al primo morso, poi fondente in bocca, questa delizia molto popolare in Corea si gusta con una salsa di soja all’aceto di mele. Un’alternativa altrettanto tipica e gustosa è la chomuchim, un’insalata di calamari, cetrioli, cavolo, carote, porri, il tutto condito con la salsa piccante coreana. Se preferite un antipasto di carne, scegliete il mini tonkatsu, striscioline di cotoletta di maiale fritte, una croccante delizia che stuzzicherà ancora di più il vostro appetito.

A seguire uno dei piatti più celebri della cucina coreana,il bibimpap proposto in una cocotte di pietra molto calda, è un composto di riso, verdure miste saltate (zucchine,spinaci,rape e verdure secche coreane) condito con la gochujang una salsa fermentata di peperoncino rosso piccante, riso glutinoso, fagioli di soia e malto d’orzo.

Sempre servito in una cocotte fumante il mokssal gui, fettine sottili di lombata di maiale grigliate fondenti in bocca condite con una salsa di soia della casa. Altrettanto delizioso il gueban– un insieme di riso glutinoso con pollo, semi di girasole croccanti, zucca e pinoli. Una vera delizia visiva e gustativa.

Per quanto riguarda i prezzi, per il pranzo è possibile optare per una formula con antipasto e piatto a 15 € (bevande escuse), mentre i costi della carta della sera variano tra i 20 e i 30 €

Per quanto riguarda le bevande, Jium offre alcuni alcolici tipici coreani, tra i più tipici : il bokbunja, liquore di lamponi neri a 5€ il bicchiere, il bekseju al ginseng e allo zenzero al costo di 5€ per un bicchiere, 20 € la bottiglia e la birra Hite (5€) Jium propone una selezione di alcuni vini bio francesi, i prezzi variano tra i 20€ e i 40€ la bottiglia.

La prenotazione è altamente consigliata.

Info utili

26, rue Tiphaine, 75015 Paris

Tel: +33 1 45 75 20 00

http://www.jium.art/

Orari di apertura : da martedì a sabato  dalle 12 alle 15 da lunedì al sabato dalle 19 alle 21:30

Chiuso domenica e lunedì a pranzo

Metro: La Motte – Picquet Grenelle (M6, M8, M10)

KODOWARI RAMEN – 3 dei ristoranti parigini 

Nel VIème arrondissement tra il quartiere de la Monnaie e Saint Germain des Prés, nell’elegante rue Mazarine si trova uno dei posti più celebri per gustare un ottimo piatto di ramen, Kodowari tra tutti i ristoranti parigini.

In giapponese Kodowari è il termine usato per indicare le cose, i dettagli su cui fanno particolare attenzione i gestori di un locale. E il motivo di essere così attenti ai dettagli si avverte immediamente varcata la soglia: un’atmosfera nipponica al 100% dalla decorazione degli ambienti alle abitudini, ovvero non si accettano prenotazioni, non vengono serviti né caffé né vino, ma saké e birra giapponese. L’immersione nella riproduzione di una Yokocho,il tipicolo vicolo giapponese dove mangiare è totale, la cura dei dettagli è manicale e l’intento di riprodurre laTokyo degli anni ’60 è senza dubbio riuscita.

La cura e l’attenzione all’autenticità si ritrova ovviamente anche nel piatto.

Il brodo a base di carne di pollo, gli spaghetti di grano e i condimenti sono tutti fatti in casa dallo chef giapponese e dalla sua brigata. L’estrema cura dedicata alla scelte delle materie prime è tale che la farina dei noodles è realizzata con il grano coltivato nei campi di proprietà del ristorante.

La stessa attenzione è posta nella selezione delle carni di pollo ruspante e di maiale della fattoria basca di Abatia.

La carta propone degli antipasti tipici, dagli edamame, fagioli di soia nel loro bacello, alla wakaname, l’insalata di alghe profumate. Per una variante di carne, potete scegliere il tori tori don con pezzetti di pollo e riso.

Dopo l’antipasto, ecco la scelta del piatto forte, i ramen. Potete scegliere tra quattro tipi di ramen oltre a quello di stagione. Il Shoyu Ramen è un classico, realizzato con tre tipi di soja giapponesi,un brodo di pesce tipico della cucina nipponica, il dashi di frutti di mare e granchio e chashu di maiale, ovvero fettine di carne di suino arrostite e marinate. Seguite la proposta dello chef e aggiungete per 2€ il tamago, un grosso uovo sodo cucinato in un bordo di salsa di soja. Una prelibatezza!

I Niboshi Paitan Ramen hanno il brodo più denso, perchè cotto a fuoco lento e portato a riduzione con un’infusione di sardine secche giapponesi e chashu di maiale.Il consiglio dello chef è di aggiungere il tamago e i menma, i germogli di bambù.

Il Kurogoma Ramen è la specialità della casa, composto di una base di sesamo nero, aglio, zenzero, da fettine di carne di maiale arrostite e dagli squisiti noodles fatti in casa.

Se preferite una variante più leggera, gustate lo Shio Ramen, la base è simile allo shoyu ma in questo caso la carne di maiale è sostituita con quella di pollo, aggiungete il tamago e il pomodoro arrostito e vi leccherete i baffi!

Per quanto riguarda i prezzi, gli antipasti variano dai 2,5 ai 6€, i ramen dai 12 ai 14 € i supplementi da 1 a 3 €. Per le bevande il tè freddo in lattina costa 3,5€, la birra a pressione 4€, il saké 9€.

Non lascaitevi intimorire dalla coda fuori dal ristorante, l’ambiente, la cortesia del personale e il cibo valgono l’attesa

Info utili

Restaurant Kodawari Ramen

29, rue Mazarine,75006 Paris

Tel: + 33 9 70 91 12 41

https://www.kodawari-ramen.com/

Orari di apertura: da domenica a giovedì dalle 12 alle 14:30 e dalle 19 alle 22

Venerdì e sabato dalle 12 alle 14:30 e dalle 19 alle 23

Metro:Mabillon (M10), Odeon (M4, M10)

 

 

Foto Ristoranti Parigini

 

Foto di Ristoranti Parigini

 

 

 

Vanessa Moro Coldeblla per ristoranti parigini 

Ligure di nascita, vivo a Parigi da quattro anni.

Sono innamorata della Ville Lumière, mi piace scoprirla a piedi e cercare il bello e l’inaspettato ovunque, anche dietro l’angolo di casa.

Le foto dei miei posti preferiti sono sul mio profilo Instagram coldbrownie

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Vienna luoghi d’interesse:cosa vedere nella capitale dell’Austria

Vienna Luoghi d’interesse : tutto quello che c’è da vedere nella capitale dell’Austria.   Vienna luoghi d’interesse, ecco a voi un post che spiega cosa non dovete assolutamente perdere a…

Vienna Luoghi d’interesse : tutto quello che c’è da vedere nella capitale dell’Austria.

 

Vienna luoghi d’interesse, ecco a voi un post che spiega cosa non dovete assolutamente perdere a Vienna, capitale d’Austria.

Arrivano spesso quei momenti in cui si ha voglia di staccare un po’ la spina, anche solo per un weekend e di cambiare completamente aria. Se state leggendo questo articolo probabilmente vi trovate in questa situazione e vi piacerebbe ripercorrere le strade dove Mozart, Strauss, Beethoven, Wagner e Klimt trovarono ispirazione per i loro capolavori conosciuti in tutto il mondo, allora Vienna fa proprio a caso vostro.

Vi darò qualche consiglio per non perdere Vienna luoghi d’interesse e questo vi permetterà di vedere tutto ciò che di bello c’è in questa magnifica città in poco tempo, armatevi di tanta energia e voglia di esplorare e si parte!

Ecco un elenco puntato di Vienna luoghi d’interesse: week end nella capitale dell’Austria.

  • Arrivati a Vienna il venerdì pomeriggio raggiungete il centro città ‘’ Wien Mitte ’’ dall’aeroporto, tramite il servizio CAT ‘’City Airport Train’’, quindi potrete andare in albergo, fare il check in e lasciare i vostri bagagli. Prima di continuare però vi consiglio un’opzione che dovreste tenere in considerazione. La Città è perfettamente collegata con i mezzi pubblici e se pensate di voler seguire passo passo il mio tour vi consiglio di acquistare online (e poi ritirare una volta in città) la Vienna Pass e la Vienna Travel Card 72H, ovvero due abbonamenti che vi permetteranno di utilizzare i cosiddetti Hop ON-Hop OFF, metro e tram senza limiti e di entrare nelle attrazioni aderenti senza dover comprare un ticket e senza dover fare file interminabili, insomma una opportunità conveniente al cento per cento.

Ritirata la card nell’ufficio di riferimento presso il sottopasso Opernpassage non lontano dalla fermata della metro Karlsplatz  sarete finalmente in grado di muovervi con i mezzi pubblici per la città, tuttavia vi consiglio di fare una passeggiata serale lungo Kärtner Strasse e di godervi l’elegante atmosfera serale di Vienna così da potervi orientare, mappa alla mano, ed esser pronti a scoprire ogni angolo della città il giorno seguente.

Nel frattempo, sarà ora di cena quindi vi consiglio l’ottimo ristorante ‘’Plachutta’’ a 10 minuti dal Duomo. Punto importante per scoprire  Vienna luoghi d’interese.

Sebbene i prezzi non siano tra i più economici e sebbene sia consigliabile prenotare con un breve anticipo vi assicuro che una volta a tavola non ve ne pentirete. Il personale di sala con grande gentilezza e con un fare cerimonioso e tradizionale vi proporrà e servirà, quelli che sono i piatti tipici più importanti come il Tafelschpitz o la famossisima Wiener Schnitezl.

Dopo cena potrete poi fare una passeggiata lungo i vicoli e le strade più importanti e bere qualcosa in uno dei locali nel centro città che pullula di vita anche nelle ore notturne, con la solita sobrietà che la caratterizza, o in alternativa potrete tornare in hotel per riposarvi e ripartire carichi la mattina seguente.

 

  • Il sabato mattina, dopo aver raggiunto il centro e aver visitato il maestoso duomo gotico, sede di alcuni dei più importanti momenti legati alla dinastia Asburgo, non potete che dedicarlo ai musei del Museumsquartier, che vi consiglio di raggiungere con i comodi Hop On-Hop. In questa zona avrete la possibilità di ammirare le opere d’arte del Kunsthistorische Museum, i reperti del Museo di Storia Naturale (l’accesso a entrambi è compreso nella Vienna Pass) e nel pomeriggio, dopo aver fatto una breve sosta per assaporare un tipico Wurst Sandwich, avrete la possibilità di visitare le zone di Hofburg che più vi interessano come per esempio la Scuola di equitazione spagnola o il Museo dedicato alla storica nonché leggendaria figura dell’amata Sissi. Potrete quindi fare una passeggiata lungo Graben Strasse e dedicare del tempo allo shopping.

Giunti a sera, vi consiglio un giro sulla caratteristica ruota panoramica di Prater (inclusa tra le attrazioni della Vienna Pass) ormai simbolo della città, per poi cenare in un tipico locale non lontano dalla ruota e dalla fermata della metro che vi permetterà di tornare in centro o in hotel. Il ristorante si chiama ‘’Gasthaus Reinthaler’’ e anche qui non mancheranno pietanze tipiche che vi daranno la giusta energia dopo l’intensa giornata appena trascorsa. Potrete quindi comodamente tornare in centro o in hotel.

Dopo un sabato passato alla scoperte delle bellezze di Vienna luoghi d’interesse ecco qualche piccolo consiglio per la domenica.

  • La domenica potrete interamente dedicarla alla visita delle due dimore imperiali più belle e importanti in Austria ma potremmo dire in tutta Europa: Schloss Schönbrunn e Schloss Belvedere. Entrambi si trovano in zone parzialmente periferiche rispetto al centro della città e non sono vicine tra di loro, tuttavia orientandovi con la mappa che vi sarà data al momento del ritiro della Vienna Pass, non avrete nessuna difficoltà a spostarvi con i mezzi pubblici o turistici, e in particolare questi ultimi vi daranno la possibilità di vedere la città e ascoltarne la storia in totale comodità.

Raggiunto Schloss Schönbrunn potrete seguire il percorso ‘’Grand Tour’’ previsto dalla vostra Vienna Pass e una volta entrati nel castello potrete seguire un’audioguida anch’essa inclusa nel pass. Il castello di Schönbrunn (Schloss Schönbrunn in tedesco) famosa reggia imperiale di Vienna, è stato la sede della casa imperiale d’Asburgo dal 1730 al 1918 e potrete apprezzarlo in tutta la sua magnificenza anche nella zona del giardino dove vi è la fontana che ha poi dato il nome al palazzo, che insieme a tutta l’area circostante è oggi patrimonio UNESCO.

Potrete quindi fare una pausa picnic nel giardino o se siete in compagnia dei più piccoli nello zoo anch’esso incluso nella vostra Vienna Pass per poi ripartire alla volta di Schloss Belvedere non senza prima aver raggiunto il caratteristico complesso residenziale di Hundertwasser Haus costruito negli anni ‘80 al fine di infondere allegria e gioia alle cinquanta famiglie meno abbienti della città, costruendo le varie strutture usando linee morbide e le facciate dipinte a colori vivaci e decorate con ceramiche colorate.

Il Castello Belvedere sorge nel quartiere di Landstraße a sud del centro storico di Vienna. Fu costruito per il principe Eugenio di Savoia ed è formato da due palazzi contrapposti, il Belvedere superiore e il Belvedere inferiore, separati da un grande giardino alla francese digradante sulla collina. Anche qui potrete entrare con la vostra Vienna Pass e ammirare alcuni dei tesori dell’arte ottocentesca di Van Gogh, Monet, Friedrich e Klimt, e proprio di quest’ultimo potrete ammirare il famosissimo quadro ‘’Il Bacio’’.

Terminato il tour potrete tornare in centro per gustare ancora qualcosa di tipico e assaporare la tradizionale birra viennese nel ristorante ‘’Stadtboden’’ a due passi da Kärtner Strasse, per poi concludere la vostra esperienza viennese in dolcezza, con uno squisito pezzo di Sacher proprio nel Cafè adiacente all’hotel in cui la tradizionale torta viennese è stata creata per la prima volta.

Potrete quindi dare un arrivederci a questa straordinaria città per ripartire ahimè il lunedì mattina questa volta però utilizzando la linea della metro S7 per raggiungere l’aereoporto, essendo già in possesso della Vienna Travel Card (la card che potete utilizzare senza limiti nei tre giorni di attivazione per viaggiare in metro e tram). Per maggiori info su Vienna luoghi d’interesse  consultate il sito dell’ente.

Da non perdere anche il post sui Mercatini in Austria sempre utile per progettare i prossimi viaggi.

                                                                                 Foto Vienna Luoghi d’interesse. 

 

MATTIA VERRIELLO 

Sono Mattia ho 18 anni e frequento l’ultimo anno del Liceo Linguistico di Bitonto. Vivo per le lingue, la fotografia, l’arte e la musica. Ho uno spirito da leader ma con l’umiltà che serve a non sentirsi superiori a nessuno, mi piace gestire, organizzare, proporre ed esprimere il mio pensiero. Sono diplomatico di carattere e vorrei fare il diplomatico di mestiere, ma nel frattempo viaggio, fotografo e vi racconto qualcosa di quello che vivo nelle mie esperienze qua e la. Il mio motto è ‘’ Be the change you want to see in the world ‘’ letteralmente ‘’Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”

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Gennaio 2018: tre mostre a Parigi da non perdere

Mostre a Parigi da non perdere assolutamente Mostre a Parigi  interessanti lungo tutto l’arco dell’anno, oggi vi racconto tre mostre da non perdere per iniziare il 2018 sotto il segno…

Mostre a Parigi da non perdere assolutamente

Mostre a Parigi  interessanti lungo tutto l’arco dell’anno, oggi vi racconto tre mostre da non perdere per iniziare il 2018 sotto il segno dell’arte e del viaggio.

Tre mostre a Parigi organizzate in tre spazi espositivi unici che già da soli meritano la visita: la Fondation Louis Vuitton, il Muséé Quai Branly e la Fondation Cartier pour l’Art Contemporain

Tre mostre che ci portano in un viaggio spazio-temporale a New York, nel Nord del Perù e in Mali.

Siete pronti a partire per mostre a Parigi ?

mostre a Parigi

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Natale a Parigi: cosa vedere e non perdere

Il Natale a Parigi  tra  vetrine, illuminazioni e decorazioni Un tour nella Ville Lumière dedicato alle più belle decorazioni della città, le vetrine, gli addobbi e le illuminazioni più sorprendenti…

Il Natale a Parigi  tra  vetrine, illuminazioni e decorazioni

Un tour nella Ville Lumière dedicato alle più belle decorazioni della città, le vetrine, gli addobbi e le illuminazioni più sorprendenti per vivere l’atmosfera magica del Natale a Parigi

In occasione del Natale Parigi si veste a festa e già a partire dal mese di novembre ci sono una serie di appuntamenti per vivere il periodo natalizio del migliore dei modi.

Le decorazioni delle vetrine e gli addobbi delle Galeries Lafayette, Printemps, BHV e Bon Marché sono una tappa fissa del Natale a Parigi. Adulti e  bambini attendono con impazienza questo periodo dell’anno per scoprire le vetrine e lasciarsi trasportare dalle storie raccontate nelle diverse animazioni.

Natale a Parigi vuol dire illuminazioni, decorazioni e vetrine.

 

LE PIÚ BELLE DECORAZIONI DEL NATALE A PARIGI

GALERIES LAFAYETTE

Le decorazioni delle vetrine e l’albero della Galeries Lafayette sono uno dei simboli del Natale a Parigi. Un appuntamento irrinunciabile per i parigini e per i turisti

Ogni anno viene scelto un tema e la sera dell’accensione è un vero e proprio evento,la madrina del  Natale 2017 è stata la cantante americana Beth Ditto .

Il tema di quest’anno è il Luna Park Spectacular Spectacular , una decorazione grandiosa e surrealista che racconta l’avventura amorosa del piccione Pierre e della sua amata, la colomba Coco.

La storia dei due protagonisti è l’ambientazione delle vetrine tra edifici in stile Hausmann e i luoghi tipici del Luna Park.

 

L’avventura di Pierre e Coco rappresenta il fil rouge che ci accompagna all’interno delle Galeries Lafayette per ammirare il vero protagonista di questo decoro così sontuoso: l’albero di Natale.

I giochi di luce sulla cupola, il grande albero di Natale e le animazioni degli addobbi lasciano a bocca aperta, l’effetto WOW è assicurato.

L’albero di Natale e le decorazioni si possono ammirare fino al 31 Dicembre 2017, le Galeries Lafayette sono una tappa consigliata per assaporare a pieno dello spirito del Natale parigino.

PRINTEMPS HAUSSMANN

La passeggiata dedicata alle decorazioni del Natale a Parigi prosegue lungo il boulevard Haussmann, a due passi dalle Galeries Lafayette, ci sono i magazzini Printemps, un altro tempio dello shopping parigino. Quest’anno le vetrine del Printemps Haussmann sono state inaugurate dall’attrice Nicole Kidman e il tema scelto è il viaggio di Jules e Violette, i due beniamini del Printemps , alla ricerca dei regali più esclusivi e inaspettati.

 

Realizzate in collaborazione con alcune delle marche più prestigiose, le undici vetrine del Printemps ci raccontano questa grande avventura di scoperta con differenti ambientazioni, molto poetiche che invitano a viaggiare verso destinazioni lontane.

Le vetrine del Printemps possono essere ammirate fino al 07 Gennaio 2018.

BHV

Nel cuore del quartiere più modaiolo di Parigi, il Marais troviamo un altro celebre grande magazzino parigino: il BHV, acronimo di Bazar de l’Hotel de Ville.

Anche le vetrine del BHV sono un appuntamento fisso e quest’anno il tema è il Natale danese. L’interno del BHV è completamente decorato con addobbi in tonalità bianco e rosso, con diverse zone dedicate alla cultura al design danese.

Un’atmosfera hygge che invita a vivere con calma, benessere e secondo uno spirito caloroso e famigliare uno dei momenti piu frenetici dell’anno .

Fino al 31 Dicembre vengono organizzate diverse animazioni per scoprire l’arte di vivere danese e le tradizioni scandinave per un Natale all’insegna dell’autenticità e al ritrovarsi in famiglia.

 

BON MARCHÉ RIVE GAUCHE

Il nostro tour del Natale a Parigi continua sulla Riva Gauche, nel VII arrondissement tra la rue des Sèvres e la rue de Babylone si staglia il Bon Marché.

Le vetrine del Bon Marchè ci portano nel cuore della fabbrica dei giocattoli di Babbo Natale e l’invito è quello di far parte della Gang du Père Noel.

Luci colorate, animazioni con Babbo Natale protagonista di una serie di ambientazioni da favola che fanno tornare bambini.

Il colore rosso è il tema del Natale de Bon Marché e una volta entrati, salite all’ultimo piano per godere dall’alto della vista di una pioggia scintillante di lucine colorate.

Le decorazioni natalizie del Bon Marchè sono esposte fino al 31 Dicembre 2017.

Se siete a Parigi durante le vacanze di Natale, lasciatevi trasportare dallo spirito natalizio, passaggiate per la città, andate a vedere le vetrine e le decorazioni e vivrete questo periodo nel modo più magico.

 

Grazie Mille

Vanessa Moro Coldebella

Ligure di nascita, expat a Parigi da tre anni e mezzo.

Sono innamorata della Ville Lumière, mi piace scoprirla a piedi e cercare il bello e l’inaspettatto ovunque, anche dietro l’angolo di casa.

Le foto dei miei posti preferiti sono sul mio profilo Instagram @coldbrownie .   Per leggere altri articoli della nostra amica Vanessa cliccate  qui  .

 

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Natale Scozia : tutte le curiosità tra cultura e tradizioni

Natale Scozia : usanze e tradizioni Quando si pensa al Natale in UK, ci vengono in mente scene di colorato shopping londinese, luminare eccentriche e Christmas pudding. Ma forse non…

Natale Scozia : usanze e tradizioni

Quando si pensa al Natale in UK, ci vengono in mente scene di colorato shopping londinese, luminare eccentriche e Christmas pudding. Ma forse non tutti sanno che, se si guarda piu attentamente, la storia del Natale nel Regno Unito è un po’ diversa. Emblematico il caso della Scozia: sapevate che qui le celebrazioni natalizie erano bandite fino a 60 anni fa? Il 25 dicembre è stato dichiarato ‘public holiday’ solo nel 1958 e ‘Boxing Day’ (il 26 dicembre) nel 1974.

Natale Scozia – Foto da tradizione 

Cosa si festeggiava allora in Scozia, in assenza del Natale? Le celebrazioni piu grandi si svolgevano (e forse si svolgono ancora?) a fine dicembre, quando si festeggia l’Hogmanay, il Capodanno scozzese.

 

Vediamo di cosa si tratta.

 

Natale Scozia : ecco la storia del Natale in Scozia 

I festeggiamenti per il Natale in Scozia sono rimasti fuorilegge per oltre 400 anni. Il divieto ha avuto inizio nel XVII secolo ed è stato introdotto per mano di Oliver Cromwell, leader politico britannico, che ha reso legge la messa al bando del Natale nel 1647. Il divieto è rimasto in vigore ufficialmente solo per 16 anni, fino alla morte di Cromwell. Tuttavia, quando il resto del Regno Unito ha reintrodotto le celebrazioni natalizie, la Scozia ha preferito continuare con il divieto. Il motivo? Religioso: la Chiesa presbiteriana, la piu diffusa in Scozia, ha continuato a scoraggiare la celebrazione della ricorrenza, riservando pene piuttosto severe a tutti coloro che provavano a ribellarsi al divieto.

 

Nel corso del XX secolo le cose sono andate migliorando: dal ’58 è tornato ‘legale’ festeggiare il Natale, e il 25 dicembre si è finalmente colorato di rosso anche sui calendari degli scozzesi, diventando festa nazionale. È solo dagli anni ’80, tuttavia, che la ricorrenza è stata veramente sdoganata, grazie alla progressiva perdita di influenza della Chiesa sulla vita quotidiana.

 

Tuttavia, uno dei risultati di questo ritardo culturale nel celebrare il Natale è stato il mancato sviluppo di tradizioni natalizie proprie scozzesi. Ad oggi, in Scozia la maggior parte delle usanze natalizie sono state prese in prestito dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti, soprattutto.

 

Ma vediamo come festeggiano oggi gli scozzesi.

Natale  Scozia: come si festeggia oggi? 

Il Natale degli scozzesi oggi – non sorprende – è un evento mondano, fatto di occasioni per mangiare (molto), bere (ancora di piu) e stare con gli amici. E dura un mese, se non di piu. I festeggiamenti vengano anticipati ogni anno e lo spirito natalizio è gia avvistabile da inizio novembre, se non prima. È allora che i negozi iniziano a proporre i primi saldi natalizi (il Black Friday ne è un esempio), le strade vengono costellate di lumiare, i primi mercatini natalizi fanno capolino per le strade.

 

Tra le principali usanze, menzione particolare meritano quella dei Christmas crackers; il business delle Christmas cards (l’usanza inglese e scozzese vuole che ci si scambino/spediscano lunghi biglietti – vere e proprie lettere – con un resoconto dell’anno appena passato e buoni auspici per l’anno alle porte. I destinatari vanno dagli amici piu vicini ai cognoscenti piu remoti); infine il tradizionale #ChristmasJumperDay in cui, un bel giorno di dicembre, si decide di libero aribitrio di farsi bersaglio degli sfotto di amici e colleghi, andando tutti al lavoro indossando capi imbarazzanti, a chiaro tema natalizio.

 

Che dire, Christmas is my favourite time of the year!

 

Hogmanay

In mancanza della ricorrenza natalizia, l’unico vero evento invernale per gli scozzesi è rimasto per anni il Capodanno, o ‘Hogmanay’. Era proprio il 31 dicembre che gli scozzesi si scambiavano doni e festeggiavano nel modo per noi tipicamente associato al Natale. La festa, di origine celtica, veniva celebrate diversamente nelle varie regioni scozzesi, ma era accomunata da tradizioni quali lo scambio di doni e il riunirsi a casa di parenti e amici. Inoltre, per Hogmanay particolare attenzione era riservata al ‘first foot’, ovvero il primo ospite dell’anno: secondo la tradizione, il primo ospite a varcare la soglia di casa nel nuovo anno poteva essere portatore o portatrice di buono o cattivo auspicio.

 

Ancora oggi, le celebrazioni per l’Hogmanay hanno un forte peso in Scozia e non sono state affatto dimenticate: tra gli altri, nel centro di Edimburgo il 31 dicembre si svolge un grandissimo street-party con fuochi d’artificio spettacolari, processione di luci, concerti a cielo aperto, mercatini a tema natalizio. Negli ultimi anni, folle quasi oceaniche (400,000 persone) si sono radunate nei centralissimi Princess Street Gardens, ai piedi dell’Edinburgh Castle e sul Royal Mile per assistere ai festeggiamenti. A quanto pare, uno spettacolo unico!

Timeline: Natale Scozia 

1640-1686: a seguito della riforma protestante voluta dall’allora capo di stato Oliver Cromwell, le celebrazioni natalizie vengono sospese nel Regno Unito. Il divieto viene sollevato dopo 16 anni quando, alla morte di Cromwell, la festa di Natale ritorna a essere legale in Inghilterra. La Scozia presbiteriana, tuttavia, decide di manatenere il divieto e astenersi dale celebrazioni.

1958: il 25 dicembre viene riconosciuto ufficialmente come ‘public holiday’ in Scozia, anche se gli scozzesi restano perlopiu immuni al fascino del Natale.

1974: Boxing Day diventa festa nazionale, offrendo agli scozzesi un meritato break natalizio e dando occasione di pianificare meglio i festeggiamenti per la ricorrenza.

 

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Saint-Malo cosa fare e vedere nella città corsara

Saint Malo Francia  Il racconto di un sabato  tra i bastioni e i vicoli di uno dei posti più affascinanti della Bretagna.  Saint-Malo è uno dei miei posti del cuore,…

Saint Malo Francia 

Il racconto di un sabato  tra i bastioni e i vicoli di uno dei posti più affascinanti della Bretagna. 

Saint-Malo è uno dei miei posti del cuore, ci sono tornata più volte e ogni volta ne sono sempre più conquistata. I luoghi di mare hanno per me un fascino particolare, sono nata al mare e l’elemento acqua ha su di me un’enorme attrazione, ma Saint Malo ha un allure ancora piu forte perchè ha una storia molto appassionante.

Il tour che vi racconto parte dalla spiaggia dell’Eventail, che confina e prosegue fino a diventare la lunghissima spiaggia du Sillon che unisce Saint-Malo a Paramé.

La vista dei tronchi utilizzati come frangiflutti che vengono dal vento e dalle onde dell’alta marea mi emoziona ogni volta. In tarda mattinata il mare ha iniziato già a ritirarsi perciò cammino e lascio che le mie scarpe affondino dolcemente sulla sabbia mentre respiro a pieni polmoni e guardo di fronte a me il Fort National sull’isolotto dell’Islet.

Costruito alla fine del 1600 da Vauban, è possibile accedere al forte dalla spiaggia con la bassa marea, la visita è consentita solo se la bandiera francese è issata.

Saint-Malo

I frangiflutti della spiaggia dell’Eventail – Saint Malo Francia. 

2 commenti su Saint-Malo cosa fare e vedere nella città corsara

Edinburgh: la capitale della Scozia e Royal Mile

Nei vicoli della misteriosa Edinburgh, partendo dal Royal Mile Anche se non l’avete mai visitata, molto probabilmente ne avrete sentito parlare: la Old Town di Edinburgh è un intrico di vicoli,…

Nei vicoli della misteriosa Edinburgh, partendo dal Royal Mile

Anche se non l’avete mai visitata, molto probabilmente ne avrete sentito parlare: la Old Town di Edinburgh è un intrico di vicoli, passaggi e stradine, che nulla ha da invidiare al centro storico di Napoli o di Genova, tra i piu estesi d’Europa. Un inconfondibile residuo – così come il famoso Edinburgh Castle – d’origine medievale: camminando per la città, si respira la storia della Scozia di un tempo, quella di Willian Wallace e del poeta Robert Burns.

Royal Mile Edinburg

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Valtellina cosa vedere: da Tirano al Trenino del Bernina

Valtellina cosa vedere: ecco il racconto di una bellissima esperienza in Valtellina con #AmoLaValtellina Ci sono posti che mi fanno stare bene. Posti che evocano ricordi, profumi e sapori e…

Valtellina cosa vedere: ecco il racconto di una bellissima esperienza in Valtellina con #AmoLaValtellina

Ci sono posti che mi fanno stare bene. Posti che evocano ricordi, profumi e sapori e che ti lasciano fermo con un bicchiere di vino e un sorriso a pensare.

 

È l’ora del tramonto. Eccomi su uno sgabello mentre tamburello con le dita sul vetro di un calice di rosso e penso quanto la vita sia davvero bizzarra. Sono nuovamente in Valtellina dopo anni e ci torno con gli occhi di ventenne chiamato a raccontare la bellezza di questa terra. Ma a me questi posti scaldano il cuore perché mi ricordano il primo viaggio con mio padre in treno, la prima volta che da piccolo preparo il bagaglio per venire in montagna dalla Puglia. Il primo pranzo in vagone ristorante, il primo impatto con il tutto delle Alpi che avevo solamente studiato nel libro di geografia e sono felice perché ritrovo una terra che riesce a emozionarmi.

Ho deciso di racchiudere per voi tutti i motivi che vi obbligano a programmare un prossimo viaggio in Valtellina e perché #AmoLaValtellina per delle Valtellina News.

 

 

 

Valtellina cosa  vedere:

Bernina Express- Valtellina cosa vedere 

Era uno dei miei travel dream. Volevo andarci tanto perché da piccolo causa maltempo non ero riuscito a salire sul Trenino Rosso e mi ero ripromesso di tornarci perché è  una di quelle esperienze consigliate una volta nella vita. Ecco oggi posso dire che questa è una di quelle cose da fare più volte nella vita. Almeno una per ogni stagione. Sintesi perfetta di convivenza tra paesaggio incontaminato e grande opera di ingegneria, la Ferrovia Retica è condiserata Patrimonio Mondiale UNESCO che si snoda in 196 ponti, 55 gallerie e 122 chilometri. Dopo aver acquistato il vostro biglietto presso la stazione di Tirano, preparatevi a perdervi nella bellezza delle Alpi. Ricordate sempre di portare un documento d’identità con voi e di disattivare il roaming dati prima di partire. Qui tutte le info per l’acquisto dei biglietti.

 

 

 

 

 

 

PH David Pinto

Parco delle Incisioni Rupestri- Valtellina cosa vedere 

Il posto dove ho sentito davvero una grande energia. La Rupe Magna di Grosio è una delle più grandi rocce incise dell’arco alpino. Il consiglio migliore è visitare questo posto al tramonto perché si ha la perfetta condizione di luce per poter ammirare le incisioni che risalgono anche alla fine del Neolitico. Il simbolo del Parco è un uomo armato di una spada o bastone con uno scudo rotondo. Grazie alla bella giornata ho avuto la fortuna di poter camminare a piedi nudi  sulla roccia  e ho sentito un forte legame la terra e con la storia. La cornice è perfetta grazie anche ai resti di due manieri : il castello vecchio dedicato al Martire San Faustino e il Castello Nuovo costruito per volere della famiglia Visconti.

 

La via Del Vino- Valtellina cosa vedere 

La Valtellina è un posto di grande fermento e la lungimiranza dei giovani che vivono questi posti sta gettando le basi per una vera e propria via del vino che sin dai tempi più antichi rende questa una delle zone più conosciute per il nebbiolo. Il primo vero incontro è stato quello con un giovane viticoltore che ha deciso di iniziare a raccontare la passione per il territorio facendoci toccare con mano la terra della sua vigna. Il panorama è mozzafiato perché è spettacolare vedere i colori dell’autunno nei terrazzamenti delle valli. Ho avuto la fortuna di scender giù in cantina, per la verità in quasi 5 cantine , e di scoprire quanto passione, dedizione e tradizione si cela dietro un buon bicchiere di sforzato o Grumello e Rosso di Valtellina.  Vini dal gusto deciso, vini che hanno ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali e vini che raccontavano storie di famiglie di sudore e di duro lavoro.

Valtellina Wine Road è un concept che racconta 67 km di terrazzamenti e territorio dove vivere l’esperienza del Nebbiolo delle Alpi in degustazioni, ma anche nella possibilità di poter soggiornare tra le vigne, visitare le cantine e carpire tutti i segreti dei tantissimi associati: produttori, ristoratori, artigiani con la voglia di far squadra per far conoscere la propria filosofia dii vita.

 

Tirano- Valtellina cosa vedere 

Comune di confine è un crocevia di cultura tra Italia e Svizzera. Grazie alla sua posizione strategica accoglie annualmente milioni di turisti e curiosi pronti a vivere la grandissima esperienza del Trenino Rosso Patrimonio dell’UNESCO. In realtà questa è solamente una parte della bellezza della cittadina pronta a raccontare unicità in campo artistico, cultura ed enogastronomico. Dal 2008 è Città Slow e dal 2010 Città del Vino. Passando da Tirano dove assolutamente dedicare un momento alla visita del Santuario uno dei più importanti esempi di Rinascimento in Valtellina che ben raccogliere lo stile romanico della grande torre campanaria, lo sfarzo barocco degli stucchi interni alla cupola cinquecentesca. Una passeggiata nel centro storico della città potrà farvi assaporare tutta la nobiltà e la cultura presente come il seicentesco palazzo Salis e palazzo Merizzi passando per le diverse chiese con diversi stili che rendono armonico il connubio paesaggio architettura cittadina. Tra gli eventi da non perdere assolutamente troviamo il tradizionale Gabinat con l’allegria dei bimbi la vigilia dell’epifania, la Tiranotte – notte bianca estiva e l’Autunno Tiranese rassegna enogastronomica e culturale. Tirano

 

FOOD &   LOVE- Valtellina cosa vedere 

Il cibo è sicuramente uno dei motivi principali per scegliere la Valtellina come destinazione per il vostro prossimo viaggio. Per me esiste un GRANDISSIMO motivo per tornare e questo ha il nome di SCIATT. Non sapete dell’esistenza degli SCIATT? Non ne avete mai mangiato uno? Allora non vi resta che buttar in valigia un cambio, prendere un treno, un aereo, un taxi e andare nel primo ristorante valtellinese per una grandissima abbuffata. Magari ordinate SCIATT su letto di bresaola o salumi.

 

 

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Foto Instagram: tutte le Destinazioni Fall / Winter da non perdere

Foto  Instagram? Ecco le migliori destinazioni Fall/Winter instagrammabili. Foto Instagram: ecco tutte le info da non perdere!  Ci siamo, l’estate è ormai al termine, ma questo non vuol dire che…

Foto  Instagram? Ecco le migliori destinazioni Fall/Winter instagrammabili.

Foto Instagram: ecco tutte le info da non perdere! 

Destinazioni Fall/Winter instagrammabiliCi siamo, l’estate è ormai al termine, ma questo non vuol dire che si debba smettere di viaggiare e di condividere le miglior foto di paesaggi, di momenti di relax, di borghi ed altri posti belli da immortalare.

Quando Ezio mi ha chiesto di scrivere un post sulle tendenze dell’autunno e dell’inverno per un po’ ho cercato di pensare su cosa scrivere, su quale delle mie passioni provare ad anticipare le tendenze e alla fine è stato quasi facile. Ho unito le mie 2 passioni più grandi, viaggiare e instagram, voglio provare a suggerirvi alcune mete autunnali perfette anche da un punto di vista foto sharing.

Vediamo quindi di seguito quali sono i viaggi che potrebbero essere perfetti per l’autunno e l’inverno 2017/2018.

 

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La Battaglia di Hacksaw Ridge: la Seconda Guerra Mondiale raccontata da Mel Gibson

La Battaglia di Hacksaw Ridge: un film di Mel Gibson Ne abbiamo visti tanti di film sulla Seconda Guerra mondiale; si potrebbe studiare questo argomento a scuola semplicemente guardando le…

La Battaglia di Hacksaw Ridge: un film di Mel Gibson

Ne abbiamo visti tanti di film sulla Seconda Guerra mondiale; si potrebbe studiare questo argomento a scuola semplicemente guardando le numerose pellicole che trattano questo evento. Ma la battaglia di Hacksaw Ridge è qualcosa di diverso. In questo film Mel Gibson mostra tutto il suo essere credente presentandoci una storia che molti ignorano. Quella di un ragazzo che armato esclusivamente della propria fede decide di servire il proprio paese andando in guerra non per togliere vite, ma per salvarne. Ed è effettivamente quello che fa.

Hacksaw ridge

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LA LA LAND viaggio in un mondo fantastico

LA LA LAND recensione/ visione di un film che mette positività e riesce a farti staccare la spina per un po’.   La La Land è poesia. La La Land…

LA LA LAND recensione/ visione di un film che mette positività e riesce a farti staccare la spina per un po’.

 

La La Land è poesia. La La Land è magia. La La Land è il film dell’anno. Sono tanti i motivi che mi spingono a definirlo così ma basta citarne 3 per essere subito d’accordo: la regia, la musica ed il messaggio.

 

[ Piccolo Spoiler ALERT]

 

 

 

 

 

REGIA LA LA LAND 

Avevamo lasciato Damien Chazelle due anni fa con Whiplash, altra opera magistrale da vedere assolutamente se non avete ancora avuto modo (3 oscar vinti tra cui miglior attore non protagonista per J.K. Simmons); ma questa volta il regista americano punta davvero in alto dimostrando come l’età a volte non conti nulla e che con i suoi 32 anni può  davvero competere con i grandi del cinema. Lo dimostra da subito con un piano sequenza interminabile che si destreggia tra macchine ferme nel traffico e ballerini che volteggiano senza sosta (ndr la macchina da presa non stacca fino al termine della canzone). Il messaggio è chiaro: Damien Chazelle la vuole fare grossa, e da subito. La scenografia è curata nei minimi dettagli, dalla decorazione della stanza di Mia che rispecchia meticolosamente la personalità e le aspirazioni della ragazza, ai colori dei vestiti sempre di lei che cambiano nel corso del film rappresentando la crescita interiore del personaggio e la sua maturità che evolve nel corso del film. Ryan Gosling ed Emma Stone si superano cimentandosi in una prova che non rientra proprio nelle loro corde: un musical. Ne escono vincitori e a testa alta dimostrando come la dedizione e la passione per il proprio lavoro può superare gli ostacoli derivanti da limiti personali (piccola curiosità: Ryan Gosling ha trascorso per diverso tempo esercitandosi 2 ore al giorno, 6 giorni alla settimana al pianoforte, riuscendo in fase di riprese a girare in autonomia le sequenze al pianoforte senza aver bisogno di controfigure o l’uso della CGI).

Colonna Sonora LA LA LAND 

Le canzoni che compongono il musical sono tutte impeccabili, orecchiabili, trasmettono gioia e angoscia nel giusto modo e in momenti precisi, rendendo la visione del film piacevole (sono 2 le nomination agli Oscar per Miglior colonna sonora e miglior canzone originale). Pur essendo un musical, i dialoghi sono molti, creando un perfetto connubio tra musicalità e recitazione rendendo piacevole la visione anche a chi non si trova a proprio agio con i musical. Come in Whiplash, Chazelle rende il jazz, genere musicale che il regista apprezza in modo particolare, uno dei protagonisti del film. Ed è proprio il jazz, secondo chi scrive, la chiave di lettura del finale di questo gran film. In un profondo discorso che Seb tiene con Mia, il musicista le spiega come il Jazz sia nato principalmente come mezzo di comunicazione, in un contesto in cui era impossibile comunicare appunto; nel finale, dove troviamo un Seb distrutto nel rivedere la ragazza per cui ha provato sentimenti mai vissuti e che “avrebbe amato per tutta la vita”, il pianista suona e tramite le note del pianoforte comunica con Mia, non potendo farlo con la voce. Le racconta come sarebbe potuta essere la loro storia d’amore, diversa nel modo in cui lui l’avrebbe affrontata. Non sarebbe stato ostile (a partire da un bacio improvviso anziché una spallata al primo incontro), ma l’avrebbe accompagnata e supportata nel suo sogno di diventare un’attrice di fama internazionale. Sono tante le interpretazioni che possono essere date a questo film; quella più banale, che personalmente non condivido, è che bisogna sempre inseguire i propri sogni e avere il coraggio di lanciarsi Il messaggio che è arrivato a me è invece: tutti abbiamo bisogno di una spinta e di qualcuno che ci dia il coraggio per inseguire i nostri sogni, ma nel perseguirli siamo inevitabilmente da soli.

 

LA LA LAND perchè?

La La Land è un film che racconta la vita reale. Come possono due persone che hanno ambizioni così grandi, che prevedono necessariamente sforzi, sacrifici e compromessi, riuscire a rimanere uniti? Non è possibile. Uno dei due deve rinunciare al proprio sogno ed impiegare il proprio tempo nel dedicarsi completamente all’altro (non è questo quello che appare nel racconto di Seb a Mia nel finale strappalacrime?). Quando in un rapporto d’amore, anche così profondo come quello dei due protagonisti, le ambizioni sono così alte per entrambi, si arriva a diventare inevitabilmente l’uno l’ostacolo per l’altra nel raggiungere i propri sogni, se come detto, uno dei due non decide di dedicare la propria vita completamente all’altro.

 

La La Land è un film che comunica tanto con una forza travolgente che nasce dalla sua musica e dai suoi colori. Le nomination agli oscar per questo gioiellino sono ben 14. Le aspettative sono molto alte, considerati anche i 7 premi Golden Globe vinti (nuovo record stabilito, avendo superato i 5 premi vinti da “Qualcuno volò sul nido del cuculo”). Aldilà delle statuette che verranno attribuite a questa pellicola, una cosa è certa, La La Land ha saputo stupire.

 

                                           Damiano Nargi. 

 

A me piace racchiudere invece il film in un momento, un racconto, una canzone e quello che posso dire è che questa Canzone riassume il perché bisogna vedere LA LA LAND in un momento in cui non abbiamo il tempo di pensare a niente se non alla nostra vita quotidiana e a dei ritmi che ci uccidono. Ecco pensare ad un mondo in chiave musical con la ricerca dei propri sogni ad ogni costo è davvero un bel messaggio per tutti. 

Ezio 

TESTO Audition (The Fools Who Dream) LA LA LAND 

 

My aunt used to live in Paris
I remember, she used to come home and tell us these stories about being abroad
And I remember she told us that she jumped into the river once, barefoot

She smiled

Leapt, without looking
And tumbled into the Seine
The water was freezing
She spent a month sneezing
But said she would do it again

Here’s to the ones who dream
Foolish as they may seem
Here’s to the hearts that ache
Here’s to the mess we make

She captured a feeling
Sky with no ceiling
The sunset inside a frame

She lived in her liquor
And died with a flicker
I’ll always remember the flame

Here’s to the ones who dream
Foolish as they may seem
Here’s to the hearts that ache
Here’s to the mess we make

She told me
“A bit of madness is key
To give us new colors to see
Who knows where it will lead us?
And that’s why they need us”

So bring on the rebels
The ripples from pebbles
The painters, and poets, and plays

And here’s to the fools who dream
Crazy as they may seem
Here’s to the hearts that break
Here’s to the mess we make

I trace it all back to then
Her, and the snow, and the Seine
Smiling through it
She said she’d do it again

 

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