Autore: Ezio Totorizzo

Profumi Instagram: i migliori profili dedicati al profumo da annusare

Instagram profumi: Impara l’arte e mettila su Instagram  Nella seconda tappa del nostro viaggio su Instagram, lasciamoci trasportare dagli odori. Prosegue il nostro percorso alla scoperta dei profili culturalmente e…

Instagram profumi: Impara l’arte e mettila su Instagram 

Nella seconda tappa del nostro viaggio su Instagram, lasciamoci trasportare dagli odori.

Prosegue il nostro percorso alla scoperta dei profili culturalmente e artisticamente più interessanti: in questo secondo appuntamento l’attenzione è tutta rivolta ai profumi e agli odori.

Bentornati a questo nostro secondo appuntamento alla scoperta di Instagram e delle sue sorprese. Nel primo articolo vi ho proposto una serie di profili interessanti per gli amanti del colore, in una sinergia che attraversava cinema, arte visiva e pazienza artigianale; per la nostra seconda tappa, invece, l’attenzione sarà tutta rivolta al mondo ineffabile dell’olfatto.

Analogamente a quanto avveniva per l’articolo precedente, anche in questo caso l’elenco non vuole porsi come lista finita ed esaustiva ma come insieme di suggerimenti ed ipotesi di riflessione, pronto a crescere ed arricchirsi con i consigli di chiunque abbia voglia di comunicare il proprio parere.

profumi instagram

Non abbiamo parole per descrivere gli odori, ha scritto qualcuno. E in effetti parlare di profumo è pressoché impossibile: è solo la sensazione di un oggetto e in quanto tale non condivisibile. Nel corso della storia l’olfatto è sempre stato il senso più odiato e bistrattato, ricordo di quella fisicità bestiale che l’essere umano voleva disperatamente dimenticare.

Eppure, esso è il senso più fedele, perché non può essere ingannato; è il senso della memoria, in quanto i ricettori olfattivi sono collegati direttamente al cervello, e attraverso il profumo della persona che amiamo possiamo conoscere un’intimità più profonda di qualsiasi rapporto sessuale.

Se descrivere il profumo può risultare difficile a parole, appare pressoché impossibile con le immagini: come trasmettere l’odore dell’erba tagliata o della rosa attraverso un pennello o una matita? Ecco allora che raccontare il profumo attraverso il social che ha fatto delle immagini il suo punto nodale può risultare un’impresa impossibile.

In realtà, vedremo insieme profili ed utenti molto diversi tra loro, che attraverso riferimenti visivi, mentali, intellettuali, solleticano le nostre narici e la nostra fantasia.

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Abdicazione imperatore giapponese: tutto quello che devi sapere

L’abdicazione dell’imperatore giapponese In questi giorni ti sarai chiesto cosa sta succedendo in Giappone. Le notizie ufficiali hanno iniziato a rincorrersi mesi fa: nel 2019 il Giappone avrebbe terminato un’ era…

L’abdicazione dell’imperatore giapponese

In questi giorni ti sarai chiesto cosa sta succedendo in Giappone.

Le notizie ufficiali hanno iniziato a rincorrersi mesi fa: nel 2019 il Giappone avrebbe terminato un’ era per iniziarne una nuova.

 

L’imperatore Akihito durante la cerimonia di abdicazione

L’imperatore giapponese Akihito e la famiglia imperiale

Oggi, 30 aprile 2019, l’imperatore giapponese Akihito ha abdicato. Erano esattamente 202 anni che ciò non succedeva.

 

Chi è l’imperatore Akihito?

 

Nato nel 1933 a Tokyo, Akihito è il primo figlio maschio dell’Imperatore Hirohito. Nominato principe da bambino, viene ufficialmente investito del titolo di principe ereditario con una cerimonia ufficiale tenutasi nel novembre del 1951 al Palazzo Imperiale di Tokyo.

 

Nel 1959 sposa una cittadina comune, Michiko Shoda, ed è una novità, dato che da tradizione la famiglia reale aveva sempre accolto nobili ad acquisire incarichi imperiali.

Dal matrimonio nascono tre figli, Naruhito, Akishino e Sayako Kuroda.

Perché l’imperatore giapponese ha abdicato

Nell’estate 2016, Akihito annuncia la sua intenzione di dimettersi per motivazioni di salute dovuti all’età avanzata, che minacciavano d’impedirgli di adempiere ai suoi doveri. L’imperatore, secondo le leggi giapponesi, non possiede poteri politici, per cui è il parlamento, nell’anno successivo, a comunicare di accettare la richiesta.

 

Akihito lascia il trono al proprio figlio maggiore, Naruhito, di 59 anni.

Cerimonia di abdicazione

 

La cerimonia di oggi, privata, è iniziata in mattinata nel tempio shintoista interno del Palazzo Imperiale, con il rito di formale annunciazione della propria abdicazione agli antenati mitologici.

È seguito un incontro con il primo ministro Shinzo Abe.

L’atto vero e proprio di abdicazione, chiamato in giapponese Taiirei-Seiden-nogi (Cerimonia di rinuncia al trono di Sua Maestà l’imperatore) si è tenuto alle 17, orario giapponese, nella Matsu-no-Ma (la Camera di pino) del Palazzo imperiale.

Alla cerimonia sono state presenti circa trecento persone.

 

Domani mattina, il principe ereditario Naruhito erediterà i tesori imperiali, mentre la cerimonia di incoronazione avverrà il 22 Ottobre 2019.

Il Giappone inizia una nuova era

Ogni volta che un nuovo imperatore viene investito di questo incarico, inizia una nuova era giapponese. Questo sistema si chiama nengō (年号 “nome dell’anno”).

 

L’era anteriore all’attuale si chiamava Showa, ed iniziò nel 1926

L’era che è terminata oggi si chiama Heisei, ed iniziò nel 1989.

L’era che inizia domani, 1 maggio 2019, si chiamerà Reiwa, e si inizierà a contare come anno 1.

 

Reiwa significa “pace raggiunta”.

 

abdicazione imperatore giapponese

Il capo segretario di gabinetto Yoshihide Suga annuncia il nome della nuova era imperiale in una conferenza stampa

L’era giapponese nei documenti ufficiali

Le ere giapponesi non sono solamente un fatto culturale che si protrae da secoli, bensì parte della documentazione ufficiale.

 

Nei documenti – di qualsiasi tipo – che vengono richiesti in Giappone, siano essi riguardanti l’affitto di una casa o la tessera di residenza, si fa riferimento sia al sistema del calendario gregoriano sia al nengō.

 

 

Per calcolare il tuo anno di nascita con il nengō, devi sapere quando è iniziata l’era in cui sei nato, sottrarla all’anteriore e sommare uno (perché non si inizia contando da zero, bensì da uno).

 

abdicazione imperatore giapponese

Veronica Massi
 
Creata in Italia, emozionalmente modificata in Spagna, in fase di collaudo in Giappone. Nel mio profilo Instagram trovi foto di cibo, paesaggi e stranezze nipponiche. 
Non perdere il post di Veronica sul fuso orario in Giappone 
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Abu Dhabi: viaggio in una città in continua crescita tra tradizione e innovazione

Un viaggio ad Abu Dhabi, una coccola che tutti dovrebbero concedersi almeno una volta nella vita. Una città frenetica, proiettata verso il futuro, ma saldamente ancorata alle sue tradizioni. Così piena di…

Un viaggio ad Abu Dhabi, una coccola che tutti dovrebbero concedersi almeno una volta nella vita. Una città frenetica, proiettata verso il futuro, ma saldamente ancorata alle sue tradizioni. Così piena di cose da fare e posti da esplorare, da riuscire a trasformare anche un soggiorno di un week end in un’esperienza decisamente unica.

Il mio viaggio ad Abu Dhabi #WeLoveAbudhabi in collaborazione con Viaggidea, Visitabudhabi e Etihad Airways  mi ha dato la possibilità di scoprire diversi aspetti di una destinazione che sognavo da tantissimo tempo.

Ho deciso di creare una guida completa cercando di sviscerare tutti le domande ricevute durante questo viaggio.

 

Business Class Abu Dhabi

 

 Alla scoperta di Abu Dhabi con Viaggidea

Abu Dhabi

Viaggidea è un marchio del gruppo Alpitour dedicato alle destinazioni di medio e lungo raggio, che propone itinerari personalizzati sulla base delle specifiche esigenze di ciascun viaggiatore. L’offerta di Viaggidea spazia da hotel a misura di famiglia ad alberghi child-free per viaggi di lavoro, romantiche fughe di coppia o viaggiatori alla ricerca di calma e solitudine. Grazie a Viaggidea è inoltre possibile scegliere lo stile del proprio albergo: da quello più arabeggiante, per lasciarsi suggestionare da un’atmosfera alla Mille e una notte, a quello più contemporaneo e minimale.

A seconda del livello di personalizzazione che si desidera, Viaggidea propone quattro linee di prodotto:

 

  • EGO per viaggi all’insegna del lusso, rivolti a una clientela sofisticata ed esigente, che ama farsi viziare tra percorsi benessere e panorami mozzafiato
  • Chic Escapeideale per una fuga all’insegna del verde, con possibilità di alloggiare in résort immersi nella natura, situati in spiagge isolate, di rara bellezza
  • Voyager per viaggi di gruppo garantiti su una base minima di 2 partecipanti. Guide specializzate ed esperienze tipiche incluse nell’itinerario contribuiscono a rendere l’intera esperienza coinvolgente e indimenticabile
  • Essentiaper viaggiatori alla ricerca di mete insolite, desiderosi di immergersi a pieno nella cultura locale

 

In compagnia di Fraintesa, sono partito alla volta di Abu Dhabi il 27 febbraio e sono rientrato la mattina del 4 marzo, con un volo diretto Milano Malpensa – Abu Dhabi. Abbiamo viaggiato in business class con Etihad Airways, compagnia di bandiera abudhabina. Le sei ore di volo sono passate in piacevole relax e una volta arrivati a destinazione, alle 19 (ora locale), abbiamo finalmente dato inizio al nostro tour firmato Viaggidea. Per tutto il viaggio siamo stati accompagnati dalla nostra guida, Yassine, che ci ha accolti sfoggiando un perfetto italiano, conquistandosi sin da subito la nostra simpatia. I suoi consigli e le sue indicazioni su storia e cultura locale si sono rivelati utilissimi. Ho apprezzato tantissimo la presenza di una guida personalizzata, messa a disposizione da Viaggidea, perché mi ha permesso di vivere l’intero viaggio con maggiore consapevolezza e di apprezzare dettagli che, se fossi stato solo, mi sarebbero sfuggiti.

 Abu Dhabi: quando andare?

Quando si programma un viaggio, il meteo è uno dei fattori fondamentali da tenere in considerazione, soprattutto se, come nel caso di Abu Dhabi, si vuole godere a pieno delle innumerevoli opportunità di escursione e delle incantevoli spiagge. Il clima sub-tropicale della capitale emiratina assicura un clima soleggiato e caldo in ogni periodo dell’anno. Le temperature possono variare da minime di 13° C in inverno a massime di 42° C nelle più afose giornate estive. Il sole splende tutto l’anno: grazie alle temperature miti è possibile visitare la città in ogni periodo. Le piogge sono molto rare e tendono a concentrarsi nell’oasi di Al Ain, data l’estrema vicinanza con i Monti Hajar.

Arte, cultura, divertimento: una città alla portata di tutti

Ad attirare migliaia di turisti nella capitale non è soltanto il clima. Per la maggior parte dei visitatori, Abu Dhabi rappresenta un perfetto connubio tra tradizione e innovazione. La religione influenza molti aspetti della vita della popolazione emiratina, a maggioranza musulmana, dalle abitudini alimentari al modo di vestire. Nonostante ciò, nella città vige un clima di accoglienza ed estrema apertura allo straniero.

La Grande Moschea Sheikh Zayed

Moschea Abu Dhabi

Uno dei luoghi di maggior interesse è sicuramente la Grande Moschea Sheikh Zayed. Questo maestoso edificio prende il nome da Zayed bin Sultan al Nahyan, Presidente degli Emirati dal 1971 al 2004. Fu lui a commissionare il progetto, desideroso di regalare alla città un simbolo di pace e rispetto tra le diverse culture. Un obiettivo centrato in pieno: lo stile architettonico della moschea di Sheikh Zayed mescola sapientemente elementi decorativi della tradizione orientale e occidentale e materiali provenienti da diverse regioni del mondo. Come ad esempio il marmo bianco della Macedonia, utilizzato per il rivestimento esterno delle cupole e dei minareti, i mosaici che ricoprono interamente il pavimento e le pareti (per un totale di oltre 17 mila metri quadri di superficie), i sette lampadari in oro e cristalli Swarovski. Come dimenticare, poi, il tappeto più grande del mondo, realizzato a mano e assemblato da artigiane persiane.

La moschea è aperta ai visitatori tutti i giorni dalle 9 alle 21.30, ad eccezione del venerdì, giorno in cui i fedeli musulmani vi si recano per pregare (l’ingresso ai visitatori è permesso dalle 16.30 alle 21.30). Se possibile, approfittate dei numerosi tour guidati messi gratuitamente a disposizione dei turisti: dalla domenica al giovedì alle 10, 11 e 17; il venerdì alle 17 e alle 19; il sabato alle 10, 11, 14, 17 e 19.

Vi suggerisco di visitarla poco prima del tramonto o appena fa buio: a quest’ora, infatti, le facciate della moschea si illuminano di un incantevole blu, grazie a un sistema di illuminazione che segue le fasi lunari. La luce, riflessa dall’acqua delle vasche e fontane che si trovano all’esterno, contribuisce a creare un’atmosfera davvero magica.

Ecco una foto scattata appena prima di entrare nella moschea che indica come vestirsi per visitare la Grande Moschea di Abu Dhabi.

come vestirsi in Moschea

Corniche Abu Dhabi

Chiunque visiti Abu Dhabi non può fare a meno di fare un giro per la Corniche Road: 8 km di strada che costeggia il litorale della città. Percorrendola a piedi, in bici o in macchina si può godere del magnifico lungomare dove, tra le tante attrazioni, si trovano un parco giochi per bambini, numerose piste ciclabili, caffè e ristoranti che sono il punto di riferimento della vita notturna della capitale emiratina. La principale attrazione è Corniche Beach, una spiaggia incontaminata che ogni mese ospita dai 30.000 ai 50.000 turisti. Un piccolo gioiello che si è meritato l’ambito titolo di Bandiera Blu, riconoscimento internazionale che ne certifica l’elevato livello di pulizia e sicurezza.

Abu Dhabi è una destinazione che riesce ad attrarre visitatori anche grazie alle esperienze di viaggio uniche create negli ultimi anni.

Ecco una lista di Must Do:

1) Ferrari World Abu Dhabi

Gli appassionati di Formula 1 saranno entusiasti di sapere che su Yas Island, proprio accanto allo Yas Marina Circuit, uno dei circuiti del Gran Premio, “mamma” Ferrari ha deciso di realizzare un enorme parco divertimenti dedicato al cavallino rampante. Una delle principali attrazioni sono le montagne russe più veloci del mondo, capaci di un’accelerazione da 0 a 250 km/h in poco meno di 5 secondi. Il Ferrari World è pensato come un parco per famiglie, perciò non mancano le attrazioni per i più piccoli come il Junior GP o il Carousel. Software all’avanguardia e tecnologie 4D consentono inoltre di vivere esperienze mozzafiato come il Driving with the Champion, che simula una corsa in compagnia del campione Fernando Alonso, a spasso tra le campagne modenesi o sul tracciato di Fiorano. Il Ferrari World è aperto tutti i giorni dalle 11 alle 20. L’ingresso standard costa 295 DHS, ridotto 230 DHS.  Simpatica e da provare in compagnia l’esperienza di guida da Go Kart che ricrea un piccolo circuito con premiazione e punteggi in base alla performance in pista. Doverosa è la sosta allo Yas Mall adiacente al Ferrari Worlddi Abu Dhabi per scoprire e ricercare lo stile di vita emiratino.

2) Warner Bros World Abu Dhabi

Sotto un unico tetto questo enorme parco a tema riunisce alcuni dei personaggi più iconici del famoso studio di produzione: da Superman a Wonder Woman fino alle star dei cartoni animati come Bugs Bunny, Scooby-Doo e Fred Flintstone. Ben 29 giostre, più attrazioni interattive dedicate a tutta la famiglia, ristoranti e negozi. L’ingresso standard costa 295 dirham, quello ridotto 230 dirham.

 

3) Louvre Abu Dhabi

Louvre Abu Dhabi

Una delle istituzioni culturali della città si trova all’interno del Saadiyat Cultural District: un sogno ad occhi aperti per gli appassionati d’arte, che potranno vedere racchiuse al suo interno una serie di opere di prestigio storico e culturale dall’antichità fino ai giorni nostri. Progettato dall’architetto di fama mondiale Jean Nouvel, il Louvre Abu Dhabi mette in mostra oltre 600 opere d’arte di cui circa 300 provengono da 15 istituzioni museali francesi tra cui il Musée du Louvre, Musée d’Orsay e de l’Orangerie o il Centre Pompidou.

Non solo arte, ma anche architettura da sogno che rende il Louvre Abu Dhabi, non a caso, uno dei musei più belli del mondo. Come non citare, ad esempio, la Rain of Light(Pioggia di Luce): una cupola metallica composta da 8000 stelle di acciaio sovrapposte che creano straordinari giochi di luce.

Il biglietto standard costa 60 dirham, ridotto 30 dirham. È aperto dal sabato al mercoledì dalle 10 alle 20, dal giovedì al venerdì dalle 10 alle 22. Chiuso il lunedì.

Voglio condividere con voi l’emozione provata durante la visita del Louvre di Abu Dhabi. Ho trovato geniale e unica la suddivisione delle sale non per epoche, ma per capitoli in modo da raccogliere tematiche comuni a tutte le civiltà in esposizione. Questa è sicuramente la caratteristica principale del museo oltre la maestosità del complesso architettonico.

4) Oasi di Al Ain – tradizione a poche ore da Abu Dhabi

Oasi Abu Dhabi

Dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 2011, questa oasi suggestiva rappresenta un bell’affresco di quella che doveva essere la vita nel Paese oltre 4000 anni fa. In seguito alla costruzione di un ampio sistema di percorsi educativi, l’oasi Al Ain oggi è aperta al pubblico. Al suo interno, i turisti possono farsi un’idea dei metodi adottati dai popoli emiratini per salvaguardare l’ecosistema dell’oasi e gli sforzi fatti per promuovere l’utilizzo di metodi tradizionali di coltivazione, meno invasivi ed inquinanti. Aperta tutti i giorni dalle 8 alle 17. È possibile richiedere una mappa all’ingresso dell’Oasi e osservare i maestosi palmeti.

Dove dormire ad Abu Dhabi? Tre proposte differenti per vivere tante Abu Dhabi diverse.

Situato nel cuore di Abu Dhabi, il Saint Regis Abu Dhabisi distingue per la sua posizione strategica: ognuna delle 283 camere dell’hotel offre infatti una vista sulla Corniche di Abu Dhabi. E oltre alla vista mozzafiato, per concedere ai propri ospiti qualche ora di riposo e decongestione dal clima frenetico della metropoli, l’hotel mette a disposizione servizi esclusivi come la Remède Spa o la National Riviera Beach Club, una spiaggia privata con cabine appartate, piscina, bar e strutture fitness esclusive.

 

Nel cuore del distretto commerciale di Abu Dhabi, a pochi passi dalle vie dello shopping, si trova il Royal Meridien, noto ai più perché ospita il premiato ristorante Stratos, unico bar girevole della città. I ristoranti a disposizione all’interno della struttura sono comunque moltissimi e spaziano dalle proposte più formali, da veri business men, alle réunion tra amici.

Desert Resort Abu Dhabi

Il mio consiglio per una sosta deserto per allontanarsi almeno un po’ dalla frenesia della città è invece Jumeirah Al Wathba Desert Resort and Spa. Questo résort calato nel bel mezzo del deserto è il luogo ideale dove concedersi due coccole in una spa esclusiva che vi regalerà un’emozione unica. Qui potete provare ottimi ristoranti come quello di cucina italiana con lo Chef Federico Vigilante, che porta un tocco di Italia e di eleganza del Bel Paese negli Emirati. Consigliatissimo il risotto allo zafferano e oro.  Un passaggio obbligato è Talise Spa nel Desert Resort dove è possibile godere di tutte le comodità di una Spa nel deserto. Personale cordiale e super disponibile.

 

Per tutti gli amanti della F1 invece consiglio vivamente lo Yas Hotel Abu Dhabi l’unico hotel al mondo a cavallo di un circuito di Formula 1.

Una struttura architettonicamente maestosa e con viste mozzafiato. Camere molto moderne, palestra aperta h 24 con bagno turco, Jacuzzi e bagno turco e una colazione a buffet con vista circuito. All’interno dell’hotel non potete perdere il ristorante italiano e il ristorante indiano che rendono internazionale e vibrante l’atmosfera della struttura.

 

Per maggiori info sulla destinazione Abu Dhabi non perdere questo approfondimento di Viaggidea che ispirerà la scelta di un futuro viaggio negli Emirati.

 

La mia esperienza di viaggio ad Abudhabi con Visit Abu Dhabi  , Etihad, Viaggidea mi ha dato la possibilità di scoprire sia le bellezze della destinazione che provare l’esperienza di viaggio in Business con Etihad con un diretto Milano- Abu Dhabi. Come sempre scrivetemi mail, DM su Instagram o sulla pagina Facebook per chiedermi info in merito al vostro viaggio dei sogni alla scelta della vostra destinazione per il prossimo viaggio.

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Fuso orario Giappone: cose da sapere

Stai organizzando un viaggio nel Paese del Sol Levante? Ecco tutto ciò che ti occorre sapere sul fuso orario Giappone e sull’orario in Giappone.  Cos’è il fuso orario Il fuso…

Stai organizzando un viaggio nel Paese del Sol Levante? Ecco tutto ciò che ti occorre sapere sul fuso orario Giappone e sull’orario in Giappone. 

Fuso orario Giappone

Cos’è il fuso orario

Il fuso orario si identifica globalmente con la sigla UTC , che indica il “tempo coordinato universale” o “tempo civile” e si utilizza per calcolare le differenze orarie fra tutti i luoghi nel mondo. L’UTC 0 coincide con il meridiano di Greenwich, a cui venne assegnata, per convenzione, una longitudine pari a zero.

Il fuso orario è quindi una fascia longitudinale – compresa tra due meridiani – dove viene adottato lo stesso orario. Per calcolare la quantità di fusi orari tra due località differenti occorre quindi una semplice operazione di sottrazione tra UTC. 

Questo post nasce per aiutare tutti i viaggiatori che sono spaventati dal cambio d’ora e che cercano info su fuso orario Giappone. 

Fuso orario Giappone Italia 

In Giappone – Paese, appunto, del Sol Levante – le lancette sono avanti rispetto all’Italia. 

Come calcolare, quindi, la differenza di fuso orario? 

È semplicissimo: il Giappone è +9 UTC e l’Italia è +1 UTC, quindi la differenza è di otto ore, ma questa dipende dal periodo dell’anno: dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di ottobre, infatti, in Italia vige l’ora legale e la differenza è di sette ore.

Ciò vuol dire che, se sei in Italia, tu fai pranzo mentre in Giappone fanno cena. Quando tu vai a dormire i giapponesi si svegliano.

Nella preparazione del tuo viaggio, quindi, tieni in considerazione che andando dall’italia al Giappone “perderai” tempo: otto (o sette) ore a cui devi sommare il tempo del volo.

Un esempio: se parti da Roma alle 15:00 con volo diretto, arriverai a Tokyo alle 11:00 circa del giorno dopo (orario giapponese).

Al contrario, tornando in Italia arriverai lo stesso giorno – dipendendo ovviamente dall’orario di partenza – dovendo sottrarre il fuso orario al tempo di volo.

Un esempio: se parti da Tokyo alle 14:00, arriverai a Roma alle 19:00 (orario italiano) dello stesso giorno.

Cos’è il jet-lag –

Tradotto in italiano come disritmia, il jet-lag è un fenomeno di cui avrai sentito parlare moltissime volte, soprattutto se sei appassionato di viaggi. Si tratta della reazione del nostro corpo che deve adattarsi al cambio orario dopo aver realizzato un tragitto tra luoghi con fuso orario superiore alle quattro ore. È impossibile non esserne affetti ed è un fenomeno totalmente normale.

Quando, dopo un lungo volo, hai improvvisamente sonno alle tre del pomeriggio, o vai a dormire e non riesci a chiudere occhio anche se sono le tre di notte… sei affetto da jet-lag.

Jet-lag Giappone- Italia – utile sapere per fuso orario Giappone 

Il jet-lag tra Italia e Giappone dipende molto dal tipo di viaggio – un volo diretto dall’Italia è di circa dodici ore, mentre con scalo può variare dalle quindici alle venti ore – e dalla tua capacità o meno di dormire in aereo.

Generalmente, è andando verso est che il jet-lag è più difficile da affrontare.

In linea di massima, quando arriverai in Giappone devi cercare di rimanere sveglio e allinearti con gli orari nipponici.

Un esempio: se parti da Roma alle 15:00 con volo diretto, arriverai a Tokyo alle 4:00 del giorno dopo del tuo orario italiano. Ovviamente il tuo fisico ti implorerà di dormire, ma in Giappone saranno le 11:00 del mattino e avrai tutta la giornata da affrontare. Non voglio illuderti: è dura.

Al ritorno in Italia, invece, il discorso migliora.

Un esempio: se parti da Tokyo alle 14:00, arriverai a Roma alle 3:00 dell’orario giapponese del giorno successivo. Ovviamente avrai sonno, ma non sarà poi così problematico poiché in Italia saranno le 19:00.

Fuso orario Giappone

Differenze orarie all’interno del Giappone

Eccoti una notizia bellissima: all’interno del Giappone, l’orario è sempre lo stesso. Se ti stai chiedendo se esiste un fuso orario per tokyo o l’ora di Tokyo la risposta è che in Giappone c’è sempre la stessa ora. 

Quindi, che tu sia a Nord – ad esempio: Hokkaido – o ad Okinawa – l’isola più a sud si tutto il Paese – le tue lancette segneranno la stessa ora.

Inoltre, a differenza dell’Italia, il Giappone non ha adottato l’ora legale, per cui l’orario non viene mai cambiato durante l’anno.

Veronica Massi
 
Creata in Italia, emozionalmente modificata in Spagna, in fase di collaudo in Giappone. Nel mio profilo Instagram  trovi foto di cibo, paesaggi e stranezze nipponiche.

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Instagram e-commerce lancia Checkout, la funzione che permette di acquistare e pagare direttamente dall’app

L’app più in voga del momento colpisce ancora e lo fa introducendo una nuova funzione: Checkout! In cosa consiste la novità di Instagram e-commerce ?     Mentre si scorrono…

L’app più in voga del momento colpisce ancora e lo fa introducendo una nuova funzione: Checkout!

In cosa consiste la novità di Instagram e-commerce ?

 

 

Mentre si scorrono le storie o il flusso di notizie sulla home e si individua qualcosa che ci piace potremo acquistarla e pagarla direttamente su Instagram.

Finora, invece, le aziende utilizzavano il tag “Shopping” all’interno di un post per contrassegnare gli articoli e, per acquistare, bisognava cliccare sull’articolo, scoprire il prezzo e cliccare nuovamente sull’articolo per visualizzarlo sul sito web.

Con la funzione Checkout per Instagram e-commerce  adesso si potrà procedere all’acquisto con un solo click, senza essere reindirizzati al sito e-commerce del brand e senza inserire ogni volta le informazioni di pagamento.

Come fare un acquisto su Instagram e-commerce ?

Vai sulla pagina del tuo brand preferito, ad esempio H&M. Clicca su un post contenente il tag dell’articolo che ti interessa e, dopo aver selezionato taglia e colore, apparirà il tasto “Checkout” al posto del tradizionale “View on Web Site”. Inserisci le informazioni di pagamento, che potranno essere anche salvate, concludi l’acquisto. Il pagamento potrà essere effettuato con carte Visa, Mastercard, American Express, Discover e con PayPal.

Il venditore riceverà solo le informazioni strettamente necessarie per completare l’ordine ossia nome e indirizzo di consegna, non quelle di pagamento.

Lo stato dell’ordine potrà essere verificato in una sezione dedicata del profilo chiamata “Ordini”. Qui puoi decidere di cancellare l’ordine, chiedere un reso o contattare il venditore. Quando il tuo pacco sarà spedito, riceverai una notifica da Instagram.

Questa funzione sarà in grado di rendere l’acquisto semplice, comodo e sicuro.

Quali aziende avranno da subito questa funzione  ?

Le aziende che sperimenteranno la funzione “Checkout with Instagram” sono 23:

Adidas @adidaswomen & @adidasoriginals

Anastasia Beverly Hills @anastasiabeverlyhills

Balmain @balmain

Burberry @burberry

ColourPop @colourpopcosmetics

Dior @dior

H&M @hm

 

Questo post verrà continuamente aggiornato in base alle novità in arrivo sull’APP di instagram

 

Morena Mango
Morena, di nome e di fatto! Lucana come l’amaro, ma soprattutto curiosa, vivace e desiderosa di migliorare, imparare, innovare e sperimentare come Matera.
Adoro scrivere della semplicità, ridere e far sorridere, i canali social come finestra sul mondo. Appassionata di luoghi autentici e assetata di conoscenza. Inseguo orizzonti, amo i tramonti e
il vento che mi scompiglia i capelli. Su Instagram sono morena_in_wonderland

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Instagram Masterclass: 6-7 Aprile a Bari tutti i segreti sul mondo

Instagram Masterclass il 6 e 7 aprile 2019 a Bari: l’evento per imprese, agenzie, consulenti e influencer. Per la prima volta in Puglia un corso su Instagram dalla A alla…

Instagram Masterclass il 6 e 7 aprile 2019 a Bari: l’evento per imprese, agenzie, consulenti e influencer.

Per la prima volta in Puglia un corso su Instagram dalla A alla Z per imprese, agenzie, consulenti e influencer.

Cos’è una Instagram Masterclass? Semplice… Un viaggio nei meandri di Instagram, per scoprirne tutti i segreti, destinato a chi ha a che fare con la comunicazione online: piccole-medie imprese strutturate per gestire internamente la comunicazione; Social Media Manager e consulenti freelance occupati nella gestione di profili business; blogger, writer, influencer.

Instagram Masterclass

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Instagram arte e colori: i profili da non perdere

Impara l’arte e mettila su Instagram   In questa prima tappa, esploriamo gli usi molteplici del colore. Un viaggio all’insegna dei profili più interessanti per gli appassionati d’arte e cultura e…

Impara l’arte e mettila su Instagram  

In questa prima tappa, esploriamo gli usi molteplici del colore.

Un viaggio all’insegna dei profili più interessanti per gli appassionati d’arte e cultura e colori . Per questo motivo ho pensato al titolo Instagram Arte e colori per meglio riassumere la bellezza visual del social che ha stregato milioni di persone nel mondo. 

I social sono oramai diventati la nostra principale finestra sul mondo. Facebook, Twitter e in particolare Instagram permettono a migliaia di persone di entrare in contatto tra di loro condividendo consigli di cucina, moda, viaggi e molto altro. Una vera e propria sorta di “piazza virtuale” in cui ognuno può trovare ispirazione e suggerimenti. Questo, però, genera al tempo stesso un’ondata di egocentrismo in cui tutti si sentono legittimati ad esprimere continuamente pareri in modo del tutto arbitrario.

È per questo motivo che con l’articolo di oggi daremo inizio a un breve viaggio alla scoperta di  alcuni account Instagram interessanti da seguire per chiunque sia appassionato di arte e cultura a 360°. L’intento di chi scrive è ben lontano dal voler creare una mappatura completa di tutti i profili che parlano di quadri, sculture o design, quanto piuttosto suggerire degli spunti di visione nella speranza di creare nuove riflessioni e modi di pensare. Questi pezzi, anzi, si pongono come degli enormi work in progress ai quali chiunque può sentirsi libero di contribuire, facendo pervenire le sue opinioni e i suoi suggerimenti per incrementare un elenco che può definirsi infinito e continuamente trasformabile. A farci da tema conduttore in questa prima tappa sarà il mondo del colore, un’immensa tavolozza dotata di mille sfumature.

Magia e artigianalità. La Maison du Pastel – Instagram Arte e colori

A pochi passi dal Centre Pompidou di Parigi, al numero 20 di Rue Rambuteau, segnalato da una piccola targa, si trova La Maison du Pastel, il più antico produttore di pastelli al mondo. La sua storia comincia nel ‘700, quando nasce come umile bottega capitanata da un brillante artigiano, Monsieur Macle. Intorno a metà ‘800 l’impresa di Macle si specializza nella produzione di pastelli, attirando l’attenzione di un certo Henri Roché, chimico e farmacista allievo di Pasteur. I due decidono di entrare in società. Successivamente, Roché rimane l’unico titolare dell’impresa, legando per sempre il suo nome alla Maison.

Sbirciare sul loro account Instagram ci permette di varcare la porta di un luogo cristallizzato nel tempo. Come nella bottega di un alchimista, scatole si aprono rivelando al loro interno colori meravigliosi; polveri impalpabili, dalle nascoste proprietà incantatrici, vengono modellate con cura e maestria per dare luogo a paste dense e vellutate, in cui viene quasi voglia di intingere il dito per saggiarne la consistenza.

Un profilo imperdibile per tutti gli amanti dei colori, delle produzioni artigianali, delle atmosfere retrò e vagamente parigine. Ça va sans dire.

Ibridazioni e contaminazioni. Il Quarto Stadio – Instagram Arte e colori 

Quante volte ci è capitato di vedere un’immagine di un film e di strizzare gli occhi dicendo “questo mi ricorda qualcosa?” Ecco, a forza di spremersi le meningi, qualcuno ha ben pensato di unire le sue passioni in un’unica galleria. Lei si chiama Giulia Vivi, disegnatrice e grafica dal carattere frizzante ed esplosivo. La trovate sul suo account personale kitty_sencula (che già denota l’aspetto ironico che la contraddistingue), ma quello su cui vorrei porre la vostra attenzione è il profilo dal nome Il Quarto Stadio, un meraviglioso esperimento in cui si fondono arte visiva e cultura cinematografica.

 

Le terzine che compongono la galleria di Instagram ospitano un colore Pantone, un frame tratto da un film e un’opera d’arte che, per richiami visivi, cromatici o concettuali, può essere collegata ai primi due. Così, per esempio, il ballo di John Travolta e Uma Thurman in Pulp Fiction viene associato al travolgente ballo di una coppia immortalato da Renoir nel quadro Ballo a Bougival, del 1883. A coronare il tutto, il Pantone Black C. Un’interessante pratica di diffusione artistica che sfrutta quei meccanismi di libere associazioni che si formano in modo spontaneo nella nostra mente.

Rivolto a chi piace il cinema, l’arte, o semplicemente a chi non si accontenta mai di guardare le cose in maniera convenzionale e cerca sempre di andare oltre, immaginando nuovi ponti, nuovi collegamenti, nuove storie.

Immagini, colori e parole – Instagram Arte e Colori

 

 

 

A concludere questa breve carrellata di account Instagram troviamo due profili che, seppur in maniera differente da quelli già mostrati, ne riprendono alcuni aspetti.
Il primo si intitola Bianco Critico. La descrizione in bio lo presenta così: una “libreria per immagini”. Sfruttando gli stessi meccanismi de Il Quarto Stadio, infatti, Bianco Critico associa delle immagini a dei brani di letteratura provenienti da romanzi, saggi, raccolte di poesie. Una traduzione visiva che non è sempre letterale ma, piuttosto, semantica, creando slittamenti di significato che ci portano a nuove interpretazioni di quel testo. Le immagini paiono, a parere di chi scrive, non un’attribuzione univoca ma, ancora una volta, dei suggerimenti, degli spunti che invitano il lettore/spettatore ad una riflessione più profonda.

 

Il secondo, invece, si prefigge uno scopo molto più diretto: Color Palette Cinema vuole raccogliere le palette cromatiche riscontrabili all’interno di una scena cinematografica. Come ben sappiamo, i colori influenzano la nostra percezione e stimolano sensazioni, impressioni e sentimenti diversi. In tal senso i registi adoperano le gradazioni e le sfumature in modo consapevole per generare tensione (attraverso il rosso, ad esempio) o richiamare atmosfere oniriche, sensuali, folli.

Consigliato a chi ama chiudere gli occhi lasciandosi trasportare dalla fantasia, risucchiato nel vortice d’emozioni che solo un film o una pagina stampata possono dare.

A breve continuerà la rubrica con Instagram arte e colori con i consigli di tanti altri profili da non perdere

 

Luca Barbieri

Sognatore dal 1994. Lettore instancabile, viaggiatore appassionato, ricercatore bellezza. Laureato all’accademia di belle arti di Bologna nella speranza di condividere la sua passione per l’arte con chiunque abbia voglia di ascoltarlo. IG Luca Barbieri

 

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Serietv per il 2019: Cosa aspettarsi quest’anno

Serietv 2019: cosa aspettarsi quest’anno? Il 2019 sembra quasi voler eliminare completamente la mia vita mondana. Forse dovrei investire in plaid, cuscini e vino per rendere la mia vita divanata più comoda….

Serietv 2019: cosa aspettarsi quest’anno?

Il 2019 sembra quasi voler eliminare completamente la mia vita mondana.
Forse dovrei investire in plaid, cuscini e vino per rendere la mia vita divanata più comoda. Per i saldi, no vestiti nuovi, solo accessori per la mia nuova vocazione: sedere sul divano in contemplazione.

Tantissime serie nuove in arrivo e tutte fantasy/scifi (il crime ha rotto le… scatole)

Ormai i produttori stanno tirando fuori TUTTO dal mondo comics/letteratura, cosa che sto apprezzando tantissimo (A Discovery of Witches, ti amo e lo sai).

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Ultimi libri usiciti: i libri da leggere nel 2019

Ultimi libri usciti 2019: tante nuove uscite da leggere fino all’ultima parola. Ora che i grandi pranzi delle feste possono ufficialmente esser considerati (purtroppo) un lontano ricordo e siam stati…

Ultimi libri usciti 2019: tante nuove uscite da leggere fino all’ultima parola.

Ora che i grandi pranzi delle feste possono ufficialmente esser considerati (purtroppo) un lontano ricordo e siam stati travolti, ancora, dalla routine, giunta, come sempre, un po’ troppo sollecita, è arrivato il momento di restituire al comodino il suo amato compagno di “avventure”: il libro (o e-book che sia). Ho voglia di raccontarvi le novità degli ultimi libri usciti quest’anno in questo post che è una mini guida su cosa non bisogna assolutamente perdere.

Libri 2019

 

Ultimi libri usciti nel 2019: piccola guida e cosa bisogna leggere

Tralasciando questo simpatico cliché, il 2019 non si sarebbe potuto aprire meglio sia per i più incalliti bibliofili sia per i lettori “meno tradizionali”, per chi legge in metro, durante la pausa pranzo, alla fermata del bus e magari anche sospeso durante una lezione di antigravity yoga; insomma la gamma delle proposte letterarie è davvero ampia ed estremamente variegata, proviamo a curiosare un po’.

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Winter4igers il tag dell’inverno su Instagram: Top 10 e il 4igersoftheweek

#Winter4igers: ecco la prima vincitrice del 2019. Carlottamaturi L’ #igersoftheweek1   #Winter4igers è finalmente tornato. E’ sempre giusto rinnovarsi. Inventare qualcosa che possa sempre creare interesse nel pubblico e sopratutto…

#Winter4igers: ecco la prima vincitrice del 2019.

Carlottamaturi L’ #igersoftheweek1

 

#Winter4igers è finalmente tornato.

E’ sempre giusto rinnovarsi. Inventare qualcosa che possa sempre creare interesse nel pubblico e sopratutto ispirazione.

Quando ho inventato i tag #Summer4igers #Winter4igers #Spring4igers e #autumn4igers e #Spring4igers volevo fare proprio questo.

Non voglio pensare al sotterfugio di instagram. A tutto quello che di negativo si continua a sottolineare. Quello che voglio fare nel mio piccola e lasciare ispirazione, condividere il bello e dare sempre idee nuove alle persone. Per questo motivo nella nuova versione di #Winter4igers ho deciso di ampliare la scelta non solo alla bellezza dello scatto ma anche all’intensità dello scritto.

Perché le parole arrivano dritte al cuore.

Un grazie speciale ai giudici per essere stati meravigliosi: @miprendoemiportovia @vologrogratis @marikalaurelli @marysol_life 

Ecco le parole di Carlotta che è stata scelta dai giudici di #Winter4igers come prima vincitrice del 4igersoftheweek

✨Walking in a winter wanderland❄️⛄❄️⛄
🎶In the meadow we can build a snowman
And pretend that he’s a circus clown
We’ll have lots of fun with mister snowman
Until the other kids knock him down
Sleigh bells ring, are you listening?
In the lane, snow is glistening
A beautiful sight
We’re happy tonight
Walking in a winter wonderland
Walking in a winter wonderland
We’re walking in a winter wonderland, wonderland🎶

In questo 2019 mi auguro di riuscire a mostrare più bellezze possibili alla mia bimba, farle scoprire posti e persone meravigliosi in giro per il mondo e soprattutto farla divertire il più possibile ❤️🎀❤️…  @carlottamaturi

 

 

 

Ecco gli altri 8 finalisti del #igersoftheweek1. Siete stati in tantissimi e scegliervi non è stato per niente facile.

Grazie mille e siete super carichi per la nuova turnata di giudici?

 

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Ovidio in mostra a Roma : Amori, miti e altre storie

Ovidio in mostra a Roma: tutto quello che devi sapere prima di vedere questa bellissima mostra Canto le forme dei corpi che presero nuova figura. Le metamorfosi di Ovidio in…

Ovidio in mostra a Roma: tutto quello che devi sapere prima di vedere questa bellissima mostra

Canto le forme dei corpi che presero nuova figura.

Le metamorfosi di Ovidio in mostra a Roma

 

«Oh, non ci tengo molto alla statura» rispose prontamente Alice; «è solo che non mi fa piacere continuare a cambiare così spesso, capisce?»

 

La povera protagonista di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carrol risponde così al Brucaliffo indispettito che le chiede di che statura vorrebbe essere. Il problema, risponde lei, non è relativo alla statura in sé, quanto piuttosto a quei cambiamenti continui che riguardano la sua persona e alle quali lei non è abituata. Dopotutto, i cambiamenti più difficili da accettare sono proprio quelli che riguardano noi stessi.

Trasformazioni, mutamenti, in altre parole: metamorfosi. La parola deriva dal greco metà (invece, altrimenti) e morphè (forma), assumendo il significato letterale di oltre la forma. La metamorfosi indica un cambiamento di stato, il passaggio da una condizione ad un’altra, la trasfigurazione di un soggetto in altro da sé.

 

Le metamorfosi di Ovidio

 

Il tema delle metamorfosi, da sempre oggetto di interesse da parte di artisti ed intellettuali, trova organica raccolta nel testo del poeta latino Publio Ovidio Nasone (Sulmona, 20 marzo 43 a.C. – Tomi, 17 o 18 a.C.). Vissuto sotto il governo dell’imperatore Augusto, Ovidio farà parte di quella cerchia di letterati chiamati da Mecenate per cantare la gloria dell’impero romano e del suo popolo ma aperti scontri con Augusto causeranno il suo esilio in una terra aspra e selvaggia, a lui del tutto estranea.

Nonostante la causa dell’esilio sia ancora oggi piuttosto dibattuta, è durante il periodo lontano da Roma che il poeta concepisce la sua opera principale: Le Metamorfosi, un corposo volume che racconta gli amori degli dei e le trasformazioni a cui essi si sottopongono per sedurre i mortali. Non solo, all’interno del libro vengono narrati anche i casi in cui gli uomini sono trasformati in piante, animali, costellazioni, alberi o fiumi come premio per il loro comportamento integro o, all’opposto, come punizione per troppo orgoglio.

L’eredità e l’importanza di Ovidio nei secoli sono i temi portanti della mostra Ovidio. Amori, miti e altre storie, allestita presso le Scuderie del Quirinale a Roma fino al 20 gennaio.

L’esposizione si propone di trattare le modalità con cui, nel corso del tempo, gli uomini si sono approcciati ai racconti ovidiani raccogliendo oltre 200 opere tra sculture, affreschi, libri medievali e dipinti dell’età moderna. Dopo una prima parte che vuole inquadrare l’autore e il periodo storico – sociale in cui vive, la seconda sezione mostra alcuni tra i miti più celebri dell’autore e la loro fortuna: Narciso, il bellissimo giovane che si innamorò di se stesso vedendo la propria immagine riflessa in una fonte; Arianna, la fanciulla abbandonata da Teseo; Icaro, il fanciullo che osò volare troppo vicino al sole e molti altri

Con un allestimento chiaro e pulito, ricco e articolato, il visitatore viene accompagnato in un percorso che dall’età romana lo conduce fino ai giorni nostri, un viaggio nella storia individuale e collettiva che permette di recuperare soggetti, personaggi e storie facenti parte della nostra identità.

 

Ovidio. Amori, miti e altre storie

dal 17 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019

Scuderie del Quirinale

Via XXIV Maggio 16 – Roma

 

Aperta da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00

Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30

(Ingresso consentito fino ad un’ora prima della chiusura)

Ecco prezzi per Ovidio in mostra a Roma

Intero € 15,00

Ridotto € 13,00

 

Verdi fronde e torpide radici: Apollo e Dafne di Bernini

 

Dopo essere usciti dalle Scuderie del Quirinale, una passeggiata di circa quaranta minuti vi porterà sul Pincio, in cui potrete riposarvi in uno dei parchi più grandi e belli di Roma: quello di Villa Borghese. Al suo interno, nascosta tra alberi, laghetti e viali, potrete trovare anche la villa del cardinale Scipione Borghese con all’interno l’omonima galleria, scrigno prezioso di tesori inestimabili. La villa venne costruita nel 1607 per ospitare i capolavori che il cardinale, nipote dell’allora papa Paolo V, andava comprando e commissionando agli artisti di tutta Europa. Nelle sue sale splendidamente affrescate si possono ammirare opere della statuaria antica ma anche quadri di Tiziano, Correggio, Raffaello, Caravaggio, Annibale Carracci, Botticelli e Veronese, statue di Bernini e Canova.

Nella Sala III, chiamata per l’appunto Sala di Apollo e Dafne, è custodito il gruppo scultoreo di Bernini che da il nome all’intero ambiente. L’episodio è tratto sempre dalle Metamorfosi di Ovidio: il dio Apollo, innamoratosi della ninfa Dafne, la insegue disperatamente nel tentativo di cantarle il suo amore, ma ella fugge spaventata chiedendo aiuto al padre (il dio-fiume Peneo) di trasformarla in qualcosa che possa salvarla dal suo assalitore. Presto detto: i capelli di Dafne si mutano in foglie, i piedi si saldano al suolo diventano radici e le braccia levate al cielo vengono ben presto circondate da una scorza dura e rugosa. Quello che Apollo sta abbracciando non è più una donna, bensì un albero di alloro. Da quel momento, il dio decreta che l’alloro diventerà a lui sacro e che dovrà cingere per sempre il capo di artisti, poeti e letterati, rendendolo sempreverde senza dover mai invecchiare.

La statua di Gian Lorenzo Bernini è una traduzione visiva di quanto narrato da Ovidio: il marmo sembra perdere la candida freddezza della pietra per diventare ora corteccia, ora foglia mossa dal vento. Lo sguardo di terrore della ninfa prelude alla trasformazione già in atto, cui nemmeno il divino Apollo può opporsi. La corsa dei due personaggi sembra staccarsi dal piedistallo su cui sono saldamente fissati per continuare tra le stanze della villa e poi ancora più fuori, tra i viali alberati del parco.

Potenza della carne, trasfigurata dal marmo, che a sua volta evolve in linfa vegetale: è qui una delle capacità più grandi di Bernini, la sua resa dei materiali, la fisicità tattile. Il dono di mutare, come Ovidio, come Apollo, come Dafne, il marmo in qualcosa di nuovo e diverso.

 

Metamorfosi, quindi: oltre la forma. Cambiare noi stessi per diventare qualcosa di nuovo, diverso e, forse, migliore (quanto mai azzeccato se, in questo gennaio 2019, si presta attenzione al detto “anno nuovo, vita nuova”).

Ritornare all’antico per ritrovare, in quei miti e quelle storie, una parte di noi. Per riscoprirci più umani.

 

Galleria Borghese

Piazzale Scipione Borghese, 5 – Roma

 

Aperta dal martedì alla domenica

Dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle ore 17.00)

Il giovedì sera il museo è aperto dalle 19.00 alle 21.00

 

Turni di visita di due ore consentito per una capienza massima di 360 persone per Ovidio in mostra a Roma.

 

Intero € 15,00

Ridotto € 8,50

 

Luca Barbieri

Sognatore dal 1994. Lettore instancabile, viaggiatore appassionato, ricercatore bellezza. Laureato all’accademia di belle arti di Bologna nella speranza di condividere la sua passione per l’arte con chiunque abbia voglia di ascoltarlo. IG Luca Barbieri

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Marie Kondo: il magico potere del riordino

In questi giorni è sulla bocca di tutti: Marie Kondo. Chi sarà mai? E, soprattutto, perché Netflix le ha dedicato la serie Tidying Up with Marie Kondo? La risposta è unica ed…

In questi giorni è sulla bocca di tutti: Marie Kondo. Chi sarà mai? E, soprattutto, perché Netflix le ha dedicato la serie Tidying Up with Marie Kondo?

La risposta è unica ed internazionale: siamo disordinati ed accumuliamo oggetti di cui non abbiamo bisogno.

Abbiamo bisogno che ce lo dica qualcuno che non sia nostra madre? Forse no. O forse sì. Perché nessuno – ripeto, nessuno – riesce ad ordinare come Marie.

Chi è Marie Kondo – Video Marie Kondo ” Il magico potere del riordino”

 

Marie Kondo non è una novità, bensì un nome già noto al pubblico di YouTube da anni: il canale omonimo possiede più di centomila iscritti.

Marie è una ragazza giapponese laureata in sociologia, interessata sin da giovane alle “metodologie sul riordino degli oggetti”.

Sì… esiste una metodologia per il riordino degli oggetti. E, no, quel cassetto della tua cucina pieno di mestoli, palette di legno, apribottiglie ed elastici di qualunque tipo non la rispecchia di certo.

Cos’è il metodo KonMari- Marie Kondo ” Il magico potere del riordino”

Il picco di fama di questa donna più ordinata di un foglio Excel, arrivò nel 2011, quando pubblicò in Giappone il proprio libro dedicato al metodo KonMari , che venne poi tradotto in varie lingue nel mondo. KonMari o senza di lei, se leggi il libro puoi riuscirci anche tu.

Il concetto del metodo KonMari riguarda la suddivisione degli oggetti in categorie – per cui è fondamentale l’uso di contenitori di dimensioni differenti – il piegare gli indumenti in un determinato modo e la valutazione di un aspetto che non viene mai considerato: la gioia. Se un oggetto trasmette gioia al toccarlo, occorre tenerlo. Altrimenti, sarebbe meglio disfarsene.

Ho provato anche io a farlo con delle mie vecchie T-shirt, ma l’unico sentimento che ho provato è stata la colpa per averle centrifugate troppo. Ora le indossa mia nipote che ha due anni.

Torniamo al metodo KonMari. Credi che sia stupido, vero? All’inizio anche io ho pensato che fosse una scemenza, poi ho iniziato a chiedermi “di quanti oggetti siamo circondati, e ai quali non prestiamo la minima attenzione? Ne abbiamo davvero bisogno?”.

Ordina il tuo spazio, trasforma la tua vita.

L’obiettivo di Marie Kondo non è quello di piegare indumenti e buttare cose per farci stressare. Al contrario, l’idea è quella di vivere meglio in manieria ordinata con meno oggetti.

Non so quanto sia collegabile questo aspetto a ciò che sto per dire, ma da quando vivo in Giappone io vivo meglio per davvero. L’ordine meticoloso delle persone e degli oggetti negli spazi pubblici mi trasmettono più pace a livello mentale. Non sarà così per chiunque, ma per me lo è. Tutto finisce nel momento in cui metto piede in casa, purtroppo.

Tidying Up with Marie Kondo, la serie Netflix

La serie è ambientata negli Stati Uniti, dove Marie si reca a casa di varie famiglie che hanno davvero bisogno di una mano per l’ordine.

È una serie carina o no? Dipende. Non voglio fare spoiler, posso dire di aver visto solamente un episodio. Dopo venti minuti ho iniziato a pensare “Ci sono persone che piangono perché non vogliono buttare degli oggetti. Ok, posso spegnere la TV”.

È sufficiente una sola puntata per capire come si usa il metodo KonMari, tutto il resto è un semplice rallegrarsi per essere diversi dai protagonisti di questo scempio del consumismo dei nostri amati tempi moderni.

Curiosità su Marie Kondo e il Giappone

Marie Kondo non è poi così famosa in Giappone. Ho chiesto ad i miei amici giapponesi. Dopo aver cercato su Google – non ricordavano chi fosse – hanno detto di avere in mente un libro che le portò un po’ di fama in passato. Deduco quindi che sia più famosa all’estero che in Giappone. Grazie a Netflix la moda KonMari è tornata in voga negli ultimi mesi, soprattutto negli Stati Uniti, dove il libro fu un successo.

I giapponesi non sono ordinati come lei. Assolutamente no. Avendo visitato diverse case private devo confessarvi che il disordine e la quantità di oggetti che vi ho trovato mi ha lasciato incredula. Girando per le strade di Tokyo, la pulizia e l’ordine risaltano agli occhi, ma negli spazi privati il discorso cambia totalmente.

Marie Kondo incarna perfettamente lo stile femminile giapponese. Se osservate il modo in cui parla, si muove e si veste, sarete davvero in grado di capire  

lo stereotipo di donna giapponese. Delicato e super femminile. A volte sembra uscita da un catalogo di UNIQLO.

Veronica Massi
 
Creata in Italia, emozionalmente modificata in Spagna, in fase di collaudo in Giappone. Nel mio profilo Instagram veronica.tokyo trovi foto di cibo, paesaggi e stranezze nipponiche.
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