Autore: Ezio Totorizzo

Isole Tremiti Cosa vedere: tra leggende e mare da sogno

ISOLE TREMITI COSA VEDERE : LE ISOLE DELLE LEGGENDE Isole tremiti: un sogno diventato realtà. Tutti sapete che sono pugliese e che adoro promuovere la mia terra. Uno dei posti…

ISOLE TREMITI COSA VEDERE : LE ISOLE DELLE LEGGENDE

Isole tremiti: un sogno diventato realtà.

Tutti sapete che sono pugliese e che adoro promuovere la mia terra. Uno dei posti che più avevo voglia di vedere nel 2018 erano le isole Tremiti e grazie al progetto #WeShowPuglia e al Tremiti Music Festival tenutosi tra fine agosto e i primi di Settembre. Le Isole Tremiti hanno avuto come colonna sonora dal 30 Agosto al 2 Settembre artisti di fama internazionale nel panorama Jazz.

Il mio racconto delle isole Tremiti vuole  non solo promuovere le bellezze di questa terra ma raccontarne le leggende che da sempre si tramandano tra gli isolani e ispirano migliaia di turisti ogni anno a raggiungere una delle destinazioni di viaggio più particolari della Puglia.

 

Volete viaggiare verso isole lontane? Non c’è bisogno di prendere un aereo e fare ore e ore di viaggio per trovarvi davanti un fantastico paesaggio insulare… Basta andare in Puglia, in provincia di Foggia: immerse nel Mare Adriatico, a 22 km al largo dalla costa pugliese, a 45 km dalla costa molisana si trovano le isole Tremiti.

 

L’arcipelago è composto dalle isole di San Nicola, sede comunale, dove si trovano i principali monumenti dell’arcipelago, San Domino, la più grande e la più abitata, sulla quale sono insediate le principali strutture turistiche grazie alla presenza dell’unica spiaggia sabbiosa dell’arcipelago (Cala delle Arene), Capraia, la seconda per grandezza, disabitata, Pianosa, un pianoro roccioso anch’esso completamente disabitato e distante una ventina di chilometri dalle altre isole, il Cretaccio, un grande scoglio argilloso a breve distanza da San Domino e San Nicola, la Vecchia, uno scoglio più piccolo del Cretaccio e prossimo a questo.

Le isole Tremiti sono piene di leggende, basti pensare che sono anche conosciute come isole Diomedee. Diomede infatti fu un eroe acheo che combatté la guerra degli Epigoni e la guerra di Troia. Dopo che Troia fu conquistata, Diomede viaggiò per tornare ad Argo, ma Afrodite, desiderosa di vendicarsi dell’offesa subita durante la guerra, fece in modo che né sua moglie Egialea né i suoi sudditi si ricordassero più di lui. Diomede decise di abbandonare la città e di navigare verso l’Italia e a un certo punto del suo viaggio approdò sulle isole Tremiti, dove morì. Si pensa che la sua tomba sia ancora sull’isola di San Nicola.

 

Afrodite impietosita dalla sua morte trasformò i suoi compagni in uccelli affinché vegliassero sulla tomba di Diomede, che oggi sono conosciuti come Diomedee. Le Diomedee sono una particolare specie di gabbiani che secondo Aristotele accoglievano i greci e attaccavano i barbari per conservare la memoria e il senso del dovere degli uomini che erano stati un tempo.

 

Uno dei monumenti più importanti delle Tremiti è il santuario di Santa Maria a Mare, molto affascinante e suggestivo. Si dice che mentre un eremita era sull’isola la Vergine Maria gli apparve in sogno, e gli ordinò di costruire un grande tempio in suo onore, indicandogli il luogo esatto dove scavare. Lì trovò un’iscrizione sepolcrale dietro la quale si celava un tesoro enorme. Grazie a questo tesoro fu costruita la Chiesa.

 

Le Isole Tremiti sono un paradiso naturale: natura intatta, mare cristallino, … Anche se sono scelte da chi cerca una vacanza solo mare, le Isole Tremiti offrono molte cose da vedere, storiche e naturalistiche: la grotta del Bue Marino e la Pineta a San Domino. I fondali intorno alle isole sono amati da chi fa immersioni, ci sono infatti grotte, insenature, pesci di ogni razza e dimensione, relitti romani, turchi e più recenti. Nelle cinque isole si mangia molto bene ma è molto difficile trovare un hotel se non si prenota in anticipo. L’isola era stata scelta anche dal grande Lucio Dalla per trascorrere le vacanze ed ha ispirato alcune delle sue canzoni come “Com’è profondo il mare”,e “4 marzo 1943”.

Che aspettate a partire? 2 ore di traghetto e il paradiso delle isole Tremiti vi attende!

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Cosa vedere ad Andria. Consigli su cosa fare e non perdere

Cosa vedere ad Andria: i miei consigli dopo aver partecipato al Festival dei Mondi con il progetto #WeShowPuglia. Un festival di una tradizione decennale che vede protagonista la città di…

Cosa vedere ad Andria: i miei consigli dopo aver partecipato al Festival dei Mondi con il progetto #WeShowPuglia. Un festival di una tradizione decennale che vede protagonista la città di Andria. Arte, spettacolo e cultura filo conduttore della manifestazione.

Una delle scoperte più belle del Progetto #WeShowPuglia che mi ha portato in questa città che sicuramente  ha tanto da raccontare e tanto bisogno di essere raccontata con un post che possa spiegare cosa vedere ad Andria e al Festival dei Mondi che mi ha permesso di scoprire questa bellissima destinazione.

Voglio iniziare parlandovi del momento preciso in cui ho iniziato a perdermi nei vicoli della  cittadina.

La “ Controra” esattamente il momenti in cui in Puglia tutti sono in casa.

E’ l’attimo in cui si è terminato di pranzare assieme e nei centri storici delle città regna il silenzio intervallato da qualche tv accesa su qualche programma pop della televisione italiana. Tutti dovremmo scoprire le bellezze delle città in questo momento così  intimo che riesce a farti cogliere dettagli che la vita notturna,  l’affollamento pomeridiano o la  frenesia dei nostri ritmi solitamente ne fanno perder traccia.  Immaginatevi questa scena. Un cielo di settembre ancora tanto caldo. L’odore delle tavole appena sparecchiate. Le caffettiere pronte a regalare gli ultimi attimi di pausa prima di tornare a lavoro.

L’orologio  segna le 14:35 e siamo nel quartiere casalino di Andria che ha mantenuto nel tempo la sua fattezza e l’autenticità delle viuzze che si snodano fino a diventare strette di 50 cm tanto da essere considerate le più strette del mondo.

 

cosa vedere ad Andria

Ecco alcuni TIPS su cosa vedere ad Andria.

 

  • La cattedrale che conserva due importanti reliquie: le ossa di San Riccardo e la sacra spina della corona di Cristo con l’ultimo prodigio manifestatosi nel 2016.
  • Accanto alla cattedrale si erge il palazzo ducale di epoca cinquecentesca e oggi contenitore culturale in occasioni di festival e attività cittadine.
  • La chiesa di Sant’Agostino con il suo portale monumentale e monumento nazionale che ricorda nella struttura uno dei portali di Castel del Monte.
  • Porta Sant’Andrea che è l’unica delle 5 porte superstiti della città che ricorda la fedeltà tra l’imperatore Federico 2 di Svevia e la città di Andria tanto da recare un’iscrizione che recita Andria Fidelis.
  • Chiesa di San Domenico all’interno della quale ci sono delle sepolture attualmente coperta da una pavimentazione movibile che è possibile visitare in alcune giornate particolari dedicate all’arte e alla riscoperta cittadina.

Non possiamo dimenticare una curiosità e tradizione di Andria che abbiamo scoperto essere viva e tramandata negli anni :

  • Petriciata. In occasione di un fidanzamento ufficiale in passato ci si recava a casa della fidanzata e si gettavano confetti per augurare fertilità e buon auspicio per la vita matrimoniale. Questo segna il legame della città con il confetto e doverosa è la visita al museo cittadino del Confetto.

 

E’ possibile visitare il Museo che si trova nella storica palazzina che era la sede originaria della fabbrica dei confetti. Oggi un grandissimo patrimonio per la città tra tradizioni, sapori e storia di una famiglia che ha reso celebre Andria per le sue prelibatezze. Il mio consiglio è quello di prenotare una  visita al Museo del Confetto “ Giovanni Mucci” che prevede anche  degustazioni di prodotto.

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Cantine Aperte in Vendemmia 2018 – WeshowPuglia a Manduria

Cantine Aperte in Vendemmia 2018   Ogni volta che mi sposto e dico di essere pugliese, tre sono le cose che i miei interlocutori associano alla mia amata terra: mare…

Cantine Aperte in Vendemmia 2018

 

Ogni volta che mi sposto e dico di essere pugliese, tre sono le cose che i miei interlocutori associano alla mia amata terra: mare splendido, buon cibo e ottimi vini. Già, perché la Puglia è la culla di molti vini, una volta presi poco in considerazione da tutti, oggi riconosciuti e premiati ovunque. Sebbene la Puglia produca anche rosé e bianchi, sono i rossi ad affermarsi per qualità e popolarità: dalle nostre terre floride, baciate dal sole e bagnate dal Mar Mediterraneo, vengono il famosissimo Primitivo di Manduria, il Negroamaro, il Nero di Troia, il Salice Salentino, il Castel del Monte Aglianico e tanti altri… Vini che portano l’allegria, che allietano le serate, che accompagnano pregevolmente i nostri pasti ed esaltano i sapori autentici dei nostri prodotti tipici.

 

 

Il Movimento Turismo del Vino, nato nel 1993, è un’associazione no profit che annovera circa 1000 fra le più importanti cantine d’Italia, selezionate in conformità a specifici requisiti, in primis quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. Esso mira ad accrescere il settore enoturistico nazionale promuovendo la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione, sostenendo l’incremento dei flussi turistici in tutte le aree d’Italia a forte vocazione vitivinicola, qualificando i servizi turistici delle cantine e incrementando l’immagine e le prospettive economiche e occupazionali dei territori del vino. Per raggiungere tale scopo organizza diversi eventi, tra cui “Cantine Aperte in Vendemmia” che quest’anno in Puglia si terrà domenica 7 ottobre.

 

Niente di meglio per festeggiare l’inizio dell’autunno in compagnia, recandosi nelle più importanti cantine socie pugliesi che, ognuna con un suo programma specifico, allieteranno la giornata con degustazioni, visite guidate, canti, balli, mostre, … Una vera e propria festa del vino nel momento più magico della sua lavorazione: l’uva è raccolta, si esegue dunque la vendemmia, ed è pronta per essere trasformata in vino.

 

Ecco un elenco di posti da non perdere assolutamente se siete appassionati di vino e enoturismo.

 

Se domenica siete nel Foggiano passate da Cantina “Le Grotte” ad Apricena (FG): non mancheranno la visita della cantina e dei vigneti, la degustazione dei vini di produzione e minicorsi e laboratori di degustazione.

 

Siete sulle Murge? Ecco dove potete recarvi:

 

A Minervino Murge (BT) “Tor de’ Falchi” propone visita in cantina (Opificium ArteVino) e ai vigneti ogni 45 minuti, degustazione gratuita dei vini di produzione, Mini corsi di degustazione. Vi attenderà anche una mostra in bottaia delle opere realizzate in occasione del concorso “EtiKettovic” realizzato in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna di Bergamo. Per chi volesse dalle 13 alle 15 anche un Light lunch in cantina con degustazione di prodotti tipici dell’Alta Murgia in abbinamento ai vini di produzione.

 

Ad Andria la cantina “Conte Onofrio Spagnoletti Zeuli” vi aspetta con visite guidate in cantina e ai vigneti, Degustazioni dei vini di produzione in abbinamento a gastronomia tipica del territorio, minicorsi di degustazione. La giornata sarà allietata dall’esibizione della Popular Mand. Visite e degustazioni sempre ad Andria presso le cantine “Vignuolo” e “Rivera”.

 

A Trani stesso programma per “Villa Schinosa”, mentre a Corato, oltre a visite e degustazioni, presso “Torrevento” ci sarà anche musica dal vivo. Se volete provare l’ebrezza della vendemmia dovete però andare a Ruvo di Puglia, presso la cantina “Mazzone”.

 

La provincia di Taranto, terra natia del Primitivo, non sarà di certo inferiore alle altre zone della Puglia. Questa è la zona che abbiamo scelto per il progetto #WeShowPuglia che potrete seguire sui miei canali social come @EzioMrLifestyle e sull’account ufficiale della regione Puglia con @WeAreInPuglia e @Pugliaevents. Come per le scorse tappe divideremo il racconto della giornata in destinazione scoprendo le bellezze della città di Manduria e in un secondo momento con un focus più particolare sul tema vino con visite al museo e cantine.

 

In città non perdete la visita alle cantine dei “Produttori di Vino di Manduria” e del Museo della Civiltà del Vino vi aspettano a Manduria. Qui anche la possibilità di degustare un fantastico pranzo totalmente made in Puglia, dove non mancheranno le nostre orecchiette al sugo con le polpette e i dolci tipici della tradizione. A “Vetrère” (Taranto) e alla “Cantina di Lizzano” (Lizzano) ci saranno ancora visite e assaggi.

 

E se invece siete ancora vicino le coste del Salento? VI aspettano “Cantina San Donaci” (San Donaci (BR)), “Cantina Due Palme” (Cellino San Marco (BR)), “Leone De Castris” (Salice Salentino (LE)), “Cantine Fiorentino” (Galatina (LE)).

 

Insomma ovunque siate domenica in Puglia, c’è una festa del vino che vi attende. Non perdete questa grande opportunità, in fondo come scrive Petronio nel Satyricon, la vita è vino.

Ricordate di seguire il Progetto #WeShowPuglia. Noi vi aspettiamo domenica 7 Ottobre!

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Polignano a Mare: finale mondiale del Red Bull Cliff Diving in Puglia

Polignano a Mare è ormai una delle città più famose della Puglia.   Tutti conoscono Polignano per le scogliere a picco sul mare, per il blu del mare, per lo…

Polignano a Mare è ormai una delle città più famose della Puglia.

 

Tutti conoscono Polignano per le scogliere a picco sul mare, per il blu del mare, per lo street food di pesce e negli ultimi anni è balzata alle cronache come tappa di uno degli eventi sportivi più importanti e particolari al mondo: il Red Bull Cliff Diving.

PH Dean Treml

 

Quest’anno però Polignano a mare avrà gli occhi puntati non solo dall’Italia ma anche dall’estero perché domenica 23 Settembre si disputerà nella cittadina pugliese la finale mondiale della gara di tuffi più famosa.

 

Gli appassionati non potranno che  ricordare  l’indimenticabile gara dello scorso anno, vinta da Alessandro De Rose che sarà presente anche per  la finale della World Series 2018.

 

A sfidarsi solamente i migliori sportivi del  cliff diving pronti a combattere fino all’ulimo tuffo per contendersi l’ambito trofeo del Re Kahekili.

Per l’occasione la gara  gara sarà trasmessa in diretta su Rai Sport (canale 58 del DDT) e Rai Sport + HD (canale 57 del DDT) a partire dalle ore 12.30 con la telecronaca di Nicola Sangiorgio e il commento tecnico dell’ex tuffatore dalle grandi altezze Markus Stuppner. La diretta streaming sarà trasmessa a partire dalle 13:10 anche sul sito www.redbullcliffdiving.com, su Red Bull TV, sulla pagina Facebook del Red Bull Cliff Diving e su YouTube.

La scelta dell’evento del Cliff Diving nel progetto WeShowPuglia in collaborazione con Puglia Promozione non è casuale: decine sono i turisti e curiosi che arrivano da tutta la Puglia e fuori città per avere la possibilità di vivere una delle esperienze sportive più adrenaliniche organizzate nella nostra terra. Come sempre cercheremo di raccontare l’evento con gli occhi di locals con l’ausilio dei nostri canali social e anche quest’anno cercheremo di documentare il tutto con dirette Facebook dai profili ufficiali di WeAreinPuglia e Pugliaevents.

Tutte le strade portano a Polignano a Mare e non era mai successo che ci fossero  solo 20 punti a dividere i primi due classificati, sia della categoria maschile che femminile: vincendo a Mostar, Gary Hunt e Adriana Jimenez  hanno sorpassato Steven LoBue  (USA) e Rhiannan Iffland  (AUS), impedendogli così di assicurarsi il trofeo del Re Kahekili con una gara di anticipo. Sarà l’atmosfera della città pugliese, il calore dei migliaia di curiosi a decretare chi sarà il vincitore dell’edizione 2018 tra le più attese degli ultimi anni.

Gary Hunt, il favorito numero uno,  è tornato in forma smagliante e al momento è alla guida della classifica con 20 punti di distacco dal suo rivale LoBue,  dopo un inizio di stagione non al massimo con qualche difficoltà ampiamente superata.

Per quanta riguarda la categoria femminile, la vittoria per il  2018 si giocherà  tra le tre atlete vincitrici di tappa di quest’anno: l’atleta in vantaggio al momento è la Jimenez, grazie al successo della tappa di  Mostar. Grazie ad una grande concentrazione la messicana è riuscita a soffiare la vittoria cruciale alla rivale Iffland sorpassandola in classifica. Oltre all’australiana, seconda, c’è anche la canadese Lysanne Richard ,  pronta a combattere per la vittoria.

Perché la finale di Polignano è fondamentale?

Non è solo importante riuscire a vincere il titolo del campionato 2018 del Red Bull Cliff Diving che vedrà la sua finale a Polignano , ma è proprio qui che si cercherà di conquistare la qualificazione per la prossima edizione.

 

Programma per la giornata di domenica

 

Domenica 23 settembre

10.40 – Tuffi di riscaldamento

11.30 – Presentazione atleti

12.10 – 3° round donne

12.35 – 3° round uomini

13.15 – Finale donne

13.40 – Finale uomini

14.20 – Premiazione

 

 

Ci potrebbe essere una variazione in base ai cambiamenti climatici.

Ecco invece qualche consiglio per raggiungere la destinazione

 

COME ARRIVARE A POLIGNANO?

Potete comodamente arrivare a Polignano a Mare in treno seguendo questi consigli.

Stazione Centrale di Bari e poi prendere il treno locale di Trenitalia per Polignano a Mare. Dalla stazione di Taranto prendere il treno locale delle Ferrovie del Sud-Est.

 

E’ possibile raggiungere Polignano a Mare in aereo

Se scegliete l’aeroporto di Bari che dista solo 48 km  prendere la navetta per la stazione ferroviaria centrale di Bari. Prendere il treno per Brindisi e scendere a Polignano a Mare. Dall’aeroporto di Brindisi che dista invece 83 km raggiungere la stazione ferroviaria di Brindisi con la navetta. Prendere un treno per Bari e scendere a Polignano a Mare.

 

Polignano a mare in auto

Arrivando in auto, invece,  prendete l’autostrada A14 (Bologna – Taranto) e A16 (Napoli – Bari) raggiungete Bari e uscire a Bari nord. Seguire le indicazioni per il centro di Bari, Brindisi, Lecce. Continuare a Brindisi sulla SS 16 ed uscire a Polignano a Mare Nord. Da Brindisi prendere la SS16 fino a Bari, uscita Polignano a Mare / Conversano.

 

Ora consiglio da LOCAL PUGLIESE: la SS 16 sarà sicuramente molto trafficate quindi io vi consiglio di partire molto presto perché è prevista tantissima gente. Per il parcheggio cercate di evitare le zone centrali perché saranno chiuse al traffico e con circolazione limitata.

 

 

 

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Come raggiungere l’isola di Ponza e cosa vedere

Raggiungere l’isola di Ponza Per raggiungere l’isola di Ponza bisogna organizzare la propria partenza da Formia se si ha voglia di partire in un momento qualsiasi dell’anno, invece se invece…

Raggiungere l’isola di Ponza

Per raggiungere l’isola di Ponza bisogna organizzare la propria partenza da Formia se si ha voglia di partire in un momento qualsiasi dell’anno, invece se invece si vuole raggiungere Ponza durante l’estate, le possibilità aumentano: i porti disponibili per raggiungere l’isola di Ponza diventano quelli di Formia, Terracina, Anzio, Napoli e San Felice Circeo. Oltre sapere come raggiungere l’isola di Ponza, dovrete essere pronti a essere travolti da quest’isola perché come scritto da Montale: “Un’isola che ha saputo rimanere un’isola. Un microcosmo a sé. Ponza è scontrosa e bellissima.” Scontrosa e bellissima le parole che raccontano perfettamente l’essenza di quest’isola che ricordiamo essere la più grande delle isole Pontine. Sicuramente da vivere tutto l’anno calcolando che nei mesi estiva è scelta come meta esclusiva da italiani e stranieri che arrivano numerosi a vivere l’essenza dell’isola.

 

Raggiungere l’isola di Ponza : Cosa vedere?

 

Miglior mare sull’Isola di Ponza 

Ponza è sicuramente scelta come meta turistica per la bellezza del suo mare. La maggior parte delle spiagge si raggiunge in barca, ma tra quelle raggiungibili a piedi non può mancare una giornata a Chiaia di Luna, chiamata così per la luminosità della sua falesia. Da non perdere anche la Baia di Bagno Vecchio, spiaggia prettamente sassosa che è facilmente raggiungibile dal porto e che custodisce reperti archeologici risalenti all’epoca romana. Cala Feola merita una visita perché rappresenta una delle pochissime spiagge sabbiose presenti sull’isola di Ponza.

Misteriosa e ricca di leggende è la Grotta di Pilato, caratterizzata da diversi cunicoli che sfociano in una piscina centrale. La costruzione ormai semisommersa risalente al periodo romano, per alcuni studiosi potrebbe essere stata un allevamento di pesci, per altri semplicemente dei bagni privati collegati alla villa di Ottaviano Augusto. Il suo nome sembrerebbe legato a quello di un giovane romano che, a causa dei tanti guai in cui si metteva, fu mandato in quel posto per nascondersi.

Spettacolare è sicuramente il Porto Borbonico, tanto da emozionare molti turisti. La struttura, fulgido esempio di architettura borbonica, sorge sull’antico porto greco e per i suoi contrasti cromatici caldi, tra il rosso degli antichi magazzini e il giallo del palazzo comunale, risulta essere un posto magnifico da immortalare.

Attrazioni sull’Isola di Ponza

Ponza è nota anche per le sue case grotta, utilizzate sin dalla Preistoria e presenti soprattutto in Località Le Forna. Fu tuttavia nel periodo di ripopolamento borbonico che una colonia di abitanti di Torre del Greco le riutilizzò per viverci, al pari dei più famosi Sassi di Matera. Oggi le case sono ancora abitate e spesso adibite a case vacanza. In una di queste grotte vi è anche il Museo Etnografico di Ponza, che, attraverso fotografie e oggetti del passato, vi farà scoprire la storia di quest’isola facendo trasparire un amore immenso per questa perla del Tirreno.

Eventi sull’Isola di Ponza 

Dal 10 al 20 giugno, se siete a Ponza, non potete perdervi i festeggiamenti in onore di San Silverio, la cui chiesa in tufo locale (dedicata anche a Santa Domitilla) con la sua cupola domina il centro di Ponza, ma anche il mare. Questo periodo dell’anno è fantastico per chi vuole riscoprire la spiritualità dell’isola, assistendo a processioni per mare e per terra, ma anche per immergersi nelle tante tradizioni del posto.

Amanti dei fiori e delle piante anche per voi Ponza riserva una grande sorpresa. Dominato da un villino neoclassico a picco sul mare, il giardino botanico conserva specie vegetali autoctone, come le varie specie di orchidee selvatiche che crescono solo qui. Nella sede distaccata del giardino, sul Monte Guardia, potrete osservare anche gli uccelli migratori che nidificano solo qui.

E tra un giro e l’altro fermatevi a gustare i piatti della tradizione a cavallo tra terra e mare: ottimi i piatti di legumi, ma un tripudio di bontà sono sicuramente i piatti con il pesce pescato fresco. Ottimo il coniglio alla ponzese e i dolci tipici come le zeppole di San Giuseppe e il Casatiello.

Quando visitare l’Isola di Ponza? 

Periodi migliori per visitare Ponza? Se non volete trovare il caos dei turisti, evitate luglio e agosto. Giugno e settembre sono i mesi ideali, ma l’isola vi ospiterà sempre, tutte le volte che vorrete staccarvi dal grigiore della città e tuffarvi in un clima familiare, dove la routine quotidiana è scandita da ritmi sicuramente più sereni e tranquilli

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Phest 2018: programma ed eventi raccontati da WeShowPuglia

#WeShowPuglia il progetto che racconta gli eventi in Puglia arriva a Monopoli per il Phest.     Amanti dell’arte e della fotografia? Se siete in Puglia dal 6 al 9…

#WeShowPuglia il progetto che racconta gli eventi in Puglia arriva a Monopoli per il Phest.

 

 

Amanti dell’arte e della fotografia? Se siete in Puglia dal 6 al 9 settembre non potete perdere il PhEST – festival internazionale di fotografia e arte di Monopoli, giunto alla sua terza edizione.  Per l’edizione 2018 un valore aggiunto: il progetto ALBUM – Archivio di Famiglia, in cui vengono recuperate le fotografie e i film amatoriali di Monopoli e della Puglia per condividerli, conservando e valorizzando questo patrimonio inestimabile che sarà reso pubblico attraverso la mostra #WeWereInPuglia a PhEST 2018. Avrete la possibilità di visitare i luoghi del Phest dal 6 di Settembre fino al 4 di Novembre per non perdere uno degli eventi più particolari organizzati in Puglia. Chi deciderà di partecipare al Phest potrà  ammirare le ventuno mostre che, contemporaneamente, abiteranno spazi e luoghi al chiuso e all’aperto nel cuore di Monopoli. Vari artisti coinvolti  e tra questi ricordiamo il progetto di Edorardo Delidde che ha concentrato il suo lavoro sui due porti di Bari e Brindisi, Kole Idromeno con ” Le due strade di Idromeno” a cura di Adrian Paci e Alessio Rollo con “Fata Morgana” un racconto tra realtà e immaginazione.

Per la giornata inaugurale di giovedì 6 settembre primo appuntamento alle 18 a Palazzo Palmieri con l’intervento delle autorità del Comune di Monopoli,  Giovanni Troilo (direzione artistica), Arianna Rinaldo (curatela fotografica), Roberto Lacarbonara (curatela arte contemporanea), relazioni istituzionali e partner. A seguire aperitivo con vino offerto da Tormaresca. Dalle 19 Palazzo Palmieri e dalle 20 il Castello Carlo V saranno aperti per visitare le mostre.

 

Ma il PhEst è anche musica: alle 20 presso il Castello Carlo V – Molo Margherita la Performance Dimore, 2011-2018 di Francesco Schiavulli, mentre alle 22 in Piazza Palmieri DJ Set in collaborazione con BassCulture.

 

Venerdì 7 settembre si potrà avere un contatto diretto con gli artisti: partiranno infatti una serie di visite guidate a Palazzo Palmieri alle 10.30 con Francesco Strabone, alle 11:30 con Daniele Ferrero (Collettivo Azimut) e alle 12:30 con Alex Majoli.

 

Nel frattempo, sempre a Palazzo Palmieri, ci saranno dei talk, in particolare alle 16 ci sarà un talk sul tema delle migrazioni con Daniele Ferrero e Alessia Rollo e alle 17 con Lucjan Bedeni, Direttore del Museo Marubi di Scutari, e Lek Gjeloshi, curatore della collezione Museo, sul tema dell’Archivio e della mostra “Le due strade” di Idromeno Kolë.

 

In serata anche cinema: alle 20 sarà proiettato il film “Se lasciassi il mio paese” di Maria Pia Bernardoni e Patrick Willocq e alle 20.30 un altro film selezionato da PhEST, ma dalle 21 in Piazza Vittorio Emanuele II Nina Zilli in collaborazione con Costa dei Trulli Festival e BassCulture animerà con la sua musica straordinaria.

 

Sabato 8 settembre protagonisti saranno ancora gli artisti che presenteranno le loro opere: alle 10.30 alla Muraglia di Porta Vecchia Alessia Rollo e alle 11:30 alle Mura di Castello Carlo V Edoardo Delille.

 

Intanto a Palazzo Palmieri si chiacchiererà ancora: alle 15:30 con Maria Pia Bernardoni (LagosPhoto) sul progetto di Patrick Willocq, alle 16:30 con Francesca Spiller che presenterà Camera – Centro Italiano per la Fotografia, alle 17:30 con Antonio Frugis e Roberto Lacarbonara, sul tema “Pino Pascali – Forme del mare” e infine alle 18:30 con Marco Neri e Roberto Lacarbonara sul tema “Costruire”.

 

In serata ancora musica e film: al Porto Vecchio ore 19 “Paesaggi sonori” di Lunar Soundscapes dal peschereccio, a Largo Castello ore 20 la proiezione in esterni di progetti fotografici (LensCulture, Circulation(s), PHMuseum, LFI Magazine, #wewereinpuglia) e musica e in ultimo, sempre al Porto Vecchio, alle 21 un Live dal peschereccio con DJ Khalab (Alias Raffaele Costantino DJ Radio2).

 

Per concludere le giornate inaugurali Domenica 9 settembre presso la Banchina Solfatara alle 21 il concerto di Akua Naru in collaborazione con  Costa dei Trulli Festival e BassCulture.

 

Primo esito della raccolta di fotografie d’epoca promossa da PhEST, ALBUM – Archivio di Famiglia, è la mostra in esterni #WEWEREINPUGLIA: una selezione delle foto d’archivio è oggetto di una suggestiva installazione nell’antico borgo di Monopoli realizzata dal duo artistico francese Leo & Pipo, esperti nella tecnica di collage fotografico di grande formato. Vi sembrerà di fare un giro a spasso nel tempo e tutta la città avrà il sapore di ricordi, di tradizioni e di nonni.

 

 

Giornate dense di eventi dunque, da non perdere assolutamente. Vi aspettiamo allora a Monopoli dal 6 al 9 settembre!

Per tutti gli appassionati di Instagram e mondo social: il 15 Settembre dalle ore 16 a Monopoli sarà organizzato il primo WeShowPugliaMeet che vedrà la partecipazione di tutte le più influenti community Instagram di Puglia oltre che blogger e appassionati di mobile photography. Io, Roberta Longo e Manuela Vitulli saremo super contenti di salutarvi e passare un pomeriggio insieme all’insegna dell’arte e del passaggio da mondo online a offline.

 

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#Summer4igers Estate 2018 – tag estate

Ciao Big Fam, come state? Eccoci tornati con il racconto di quest’estate 2018 su Instagram. Come ? Ovviamente con la scelta del tag #SUMMER4igers che raccoglie il meglio vissuto dagli igers…

Ciao Big Fam,

come state? Eccoci tornati con il racconto di quest’estate 2018 su Instagram.

Come ? Ovviamente con la scelta del tag #SUMMER4igers che raccoglie il meglio vissuto dagli igers durante i mesi estivi.

Ecco alcuni scatti scelti dai primi giudici di questa fase.

Cosa vi resta? Continuarere a taggare la vostra estate e invitare gli altri a taggare e raccontare al meglio le emozioni di un brindisi con gli amici, di risate e di relax a mare.

 

Ecco alcune foto scelte dai giudici: @bonoraf, @questoeilmassimo @the_globbers @voiago

 

 

 

 

 

 

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Volo Bari Mosca: Volo diretto di 4 ore a partire da Giugno

Volare in Russia in sole 4 ore e con volo diretto: volo Bari Mosca da Giugno 2018 Avete sempre voluto visitare l’incantevole e affascinante Russia? Volevate andare a visitare l’enigmatica…

Volare in Russia in sole 4 ore e con volo diretto: volo Bari Mosca da Giugno 2018

Avete sempre voluto visitare l’incantevole e affascinante Russia? Volevate andare a visitare l’enigmatica ed eclettica Mosca? Da giugno con il volo diretto Bari Mosca potrete realizzare i vostri sogni. In sole 4 ore sarete nel paese più grande del mondo.

Bari-Mosca

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Ristoranti parigini: ristoranti etnici a Parigi da non perdere

Parigi : Tre ristoranti etnici da non perdere per assaporare la vera cucina asiatica Il cibo è uno dei modi per scoprire un posto, per approfondirne la cultura. Assaporare una particolare…

Parigi : Tre ristoranti etnici da non perdere per assaporare la vera cucina asiatica

Il cibo è uno dei modi per scoprire un posto, per approfondirne la cultura. Assaporare una particolare pietanza ci può ricordare un luogo, un momento oppure ci fa desiderare di visitare un paese.

Parigi offre un’ampissima scelta di ristoranti di diverse cucine,oltre a quella francese ovviamente. Amo la cucina etnica e vivendo qui apprezzo l’opportunità di poter gustare delle cucine autentiche a due passi da casa e quindi viaggiare attraverso le papille gustative.

Vi propongo di scoprire tre ristoranti etnici che vi porteranno attraverso i sapori in tre paesi dell’Asia, tutti e tre celebri per la loro tradizione culinarie: Cina, Corea e Giappone.

Pronti a partire alla scoperta dei ristoranti parigini? 

 

 

 

BOUTIQUE YAMT’CHA – Ristoranti parigini 

Boutique Yamt’cha uno dei primi ristoranti parigini etnici  nasce come negozio di tè e “bar a bao”. Cosa sono i bao? Il loro nome completo è Banh Bao e sono dei piccoli panini ripieni salati o dolci cotti al vapore e tipici dello street food cinese. L’idea di questo posto nasce dall’inventiva della chef stellata Adeline Grattard e da suo marito, Chi Wah Chan, esperto di tè. Adeline Grattard è a capo del ristorante stellato Yamt’cha, in occasione del trasferimento del ristorante in uno spazio più ampio, la coppia ha deciso di tenere il vecchio indirizzo e trasformarlo in una boutique di bao e tè: lei si occupa della cucina e lui della sala dove consiglia con grande cura il tè più appropriato da acquistare o da sorseggiare in loco.

È possibile acquistare i bao in take away oppure degustarli all’interno della boutique dove potete scegliere oltre ai bao anche alcuni piatti del giorno pensati da Adeline Grattard, il tutto accompagnato da un ottimo tè.

I bao sono squisiti, la pasta è morbidissima, un po’ collosa e il riepieno è un’esplosione di sapori che Adeline Grattard associa con creatività e maestria. I gusti dei bao salati associano degli ingredienti della cucina francese e di quella cinese, il risultato è un’associazione di sapori che fa venire l’acquolina alla bocca alla sola lettura del menù. Formaggio stilton e amarena; polpa di granchio e verdurine ; maiale dei paesi Baschi e melanzane alla sichuanese; formaggio comté,cipolle e curry; verdure, tofu affumicato e peperoncino. Se siete curiosi di provarli tutti e cinque, potete optare per la degustazione dell’assortimento. Di sicuro non resterete delusi.

Sulla lavagna è riportata la scelta dei piatti del giorno , un consiglio spassionato, prendete i ravioli Siu Mai “Dim Sum” con gamberetti e maiale, le vostre papille gustative andranno in estasi!

Per concludere il pranzo potrete optare per i bao dolci oppure per i dessert del giorno.

I bao dolci sono di due tipi: cioccolato o ai frutti. Entrambi squisiti, dal gusto delicato per chiudere con golosità un pranzo sfizioso in un ambiente conviviale e rilassato.

Per quanto riguarda i prezzi, i bao costano 3-4 €  ciascuno, l’assortimento di 5 bao 16 €, per i piatti del giorno il costo varia da 8 a 16 €. Per le bevande il prezzo tè del giorno è 5€, la birra costa 8 €.

 

Info utili :

Restaurant Boutique Yam’Tcha

4, rue Sauval, 75001 Paris

Tel : +33 1 40 26 06 06

http://www.yamtcha.com/maison-de-the.html

Orari di apertura: da mercoledì al venedì dalle 12 alle 18 (ultima prenotazione alle 17)

sabato dalle 12 alle 20.

Chiuso domenica, lunedì e martedì

Metro : Louvre – Rivoli (M1), Les Halles (M4, RER A, B D)

JIUM 2 dei ristoranti parigini 

Kim Hong Seung e sua moglie Sun Hi gestiscono questo ristorante di cucina coreana, in una viuzza del XVème arrondissement, nella zona Motte-Piquet. Il posto è molto raccolto, con una parte della cucina a vista, il decoro è sobrio e contemporaneo, simile a un loft newyorchese. Da Jium, “fare il riso “in coreano ,la carta proposta è corta, ma completa di tutti i piatti classici della cucina coreana. Come antipasto l’haemul pajon un pancake di gamberetti, calamari, zucchine e erba cipollina, croccante al primo morso, poi fondente in bocca, questa delizia molto popolare in Corea si gusta con una salsa di soja all’aceto di mele. Un’alternativa altrettanto tipica e gustosa è la chomuchim, un’insalata di calamari, cetrioli, cavolo, carote, porri, il tutto condito con la salsa piccante coreana. Se preferite un antipasto di carne, scegliete il mini tonkatsu, striscioline di cotoletta di maiale fritte, una croccante delizia che stuzzicherà ancora di più il vostro appetito.

A seguire uno dei piatti più celebri della cucina coreana,il bibimpap proposto in una cocotte di pietra molto calda, è un composto di riso, verdure miste saltate (zucchine,spinaci,rape e verdure secche coreane) condito con la gochujang una salsa fermentata di peperoncino rosso piccante, riso glutinoso, fagioli di soia e malto d’orzo.

Sempre servito in una cocotte fumante il mokssal gui, fettine sottili di lombata di maiale grigliate fondenti in bocca condite con una salsa di soia della casa. Altrettanto delizioso il gueban– un insieme di riso glutinoso con pollo, semi di girasole croccanti, zucca e pinoli. Una vera delizia visiva e gustativa.

Per quanto riguarda i prezzi, per il pranzo è possibile optare per una formula con antipasto e piatto a 15 € (bevande escuse), mentre i costi della carta della sera variano tra i 20 e i 30 €

Per quanto riguarda le bevande, Jium offre alcuni alcolici tipici coreani, tra i più tipici : il bokbunja, liquore di lamponi neri a 5€ il bicchiere, il bekseju al ginseng e allo zenzero al costo di 5€ per un bicchiere, 20 € la bottiglia e la birra Hite (5€) Jium propone una selezione di alcuni vini bio francesi, i prezzi variano tra i 20€ e i 40€ la bottiglia.

La prenotazione è altamente consigliata.

Info utili

26, rue Tiphaine, 75015 Paris

Tel: +33 1 45 75 20 00

http://www.jium.art/

Orari di apertura : da martedì a sabato  dalle 12 alle 15 da lunedì al sabato dalle 19 alle 21:30

Chiuso domenica e lunedì a pranzo

Metro: La Motte – Picquet Grenelle (M6, M8, M10)

KODOWARI RAMEN – 3 dei ristoranti parigini 

Nel VIème arrondissement tra il quartiere de la Monnaie e Saint Germain des Prés, nell’elegante rue Mazarine si trova uno dei posti più celebri per gustare un ottimo piatto di ramen, Kodowari tra tutti i ristoranti parigini.

In giapponese Kodowari è il termine usato per indicare le cose, i dettagli su cui fanno particolare attenzione i gestori di un locale. E il motivo di essere così attenti ai dettagli si avverte immediamente varcata la soglia: un’atmosfera nipponica al 100% dalla decorazione degli ambienti alle abitudini, ovvero non si accettano prenotazioni, non vengono serviti né caffé né vino, ma saké e birra giapponese. L’immersione nella riproduzione di una Yokocho,il tipicolo vicolo giapponese dove mangiare è totale, la cura dei dettagli è manicale e l’intento di riprodurre laTokyo degli anni ’60 è senza dubbio riuscita.

La cura e l’attenzione all’autenticità si ritrova ovviamente anche nel piatto.

Il brodo a base di carne di pollo, gli spaghetti di grano e i condimenti sono tutti fatti in casa dallo chef giapponese e dalla sua brigata. L’estrema cura dedicata alla scelte delle materie prime è tale che la farina dei noodles è realizzata con il grano coltivato nei campi di proprietà del ristorante.

La stessa attenzione è posta nella selezione delle carni di pollo ruspante e di maiale della fattoria basca di Abatia.

La carta propone degli antipasti tipici, dagli edamame, fagioli di soia nel loro bacello, alla wakaname, l’insalata di alghe profumate. Per una variante di carne, potete scegliere il tori tori don con pezzetti di pollo e riso.

Dopo l’antipasto, ecco la scelta del piatto forte, i ramen. Potete scegliere tra quattro tipi di ramen oltre a quello di stagione. Il Shoyu Ramen è un classico, realizzato con tre tipi di soja giapponesi,un brodo di pesce tipico della cucina nipponica, il dashi di frutti di mare e granchio e chashu di maiale, ovvero fettine di carne di suino arrostite e marinate. Seguite la proposta dello chef e aggiungete per 2€ il tamago, un grosso uovo sodo cucinato in un bordo di salsa di soja. Una prelibatezza!

I Niboshi Paitan Ramen hanno il brodo più denso, perchè cotto a fuoco lento e portato a riduzione con un’infusione di sardine secche giapponesi e chashu di maiale.Il consiglio dello chef è di aggiungere il tamago e i menma, i germogli di bambù.

Il Kurogoma Ramen è la specialità della casa, composto di una base di sesamo nero, aglio, zenzero, da fettine di carne di maiale arrostite e dagli squisiti noodles fatti in casa.

Se preferite una variante più leggera, gustate lo Shio Ramen, la base è simile allo shoyu ma in questo caso la carne di maiale è sostituita con quella di pollo, aggiungete il tamago e il pomodoro arrostito e vi leccherete i baffi!

Per quanto riguarda i prezzi, gli antipasti variano dai 2,5 ai 6€, i ramen dai 12 ai 14 € i supplementi da 1 a 3 €. Per le bevande il tè freddo in lattina costa 3,5€, la birra a pressione 4€, il saké 9€.

Non lascaitevi intimorire dalla coda fuori dal ristorante, l’ambiente, la cortesia del personale e il cibo valgono l’attesa

Info utili

Restaurant Kodawari Ramen

29, rue Mazarine,75006 Paris

Tel: + 33 9 70 91 12 41

https://www.kodawari-ramen.com/

Orari di apertura: da domenica a giovedì dalle 12 alle 14:30 e dalle 19 alle 22

Venerdì e sabato dalle 12 alle 14:30 e dalle 19 alle 23

Metro:Mabillon (M10), Odeon (M4, M10)

 

 

Foto Ristoranti Parigini

 

Foto di Ristoranti Parigini

 

 

 

Vanessa Moro Coldeblla per ristoranti parigini 

Ligure di nascita, vivo a Parigi da quattro anni.

Sono innamorata della Ville Lumière, mi piace scoprirla a piedi e cercare il bello e l’inaspettato ovunque, anche dietro l’angolo di casa.

Le foto dei miei posti preferiti sono sul mio profilo Instagram coldbrownie

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Crociera Royal Caribbean: Symphony of the Seas

  Crociera Royal Caribbean: il racconto della nuova nave Royal Caribbean il racconto di un’avventura a tinte in blu.   La scorsa settimana ho avuto la fortuna di essere tra…

 

Crociera Royal Caribbean: il racconto della nuova nave Royal Caribbean il racconto di un’avventura a tinte in blu.

 

La scorsa settimana ho avuto la fortuna di essere tra i primi a provare la nuovissima crociera  Royal Caribbean Symphony of the Seas e voglio raccontarvi perché questa bellissima esperienza di viaggio ha cambiato il mio modo di vedere la crociera.

Crociera Royal Caribbean: Symphony of the Seasun sogno nel mare.

La Symphony of the seas è al momento la nave più grande al mondo, ma quello che ha reso speciale la permanenza su questa nave da crociera Royal Caribbean è stato cambiare totalmente idea su questo tipo di viaggio. Nella mia idea c’era quella di passare dei giorni in puro relax con qualche piccola attività. Devo correggere immediatamente questa frase perché sulla Symphony of the seas ci sono centinaia di attività che quasi non trovi il tempo per rilassarti. Chi mi conosce e mi segue online sa che io ho proprio una mania per i tramonti, per i brindisi a piedi scalzi con gli amici e forse cercavo proprio questo nei giorni di presentazione della symphony of the seas. Quello che invece ho trovato è un grandissimo universo che galleggia pronto a farti dimenticare che sei fermo su una nave da crociera.

Tantissimo ha aiutato il clima mite e le giornate bellissime trovate nel Sud della Spagna. Lasciare l’Italia con un tempo non dei migliori e ritrovarmi nella bellezza di una nave da sogno ha contribuito a rendere il mio mood dei migliori e posso dire che questi giorni sono stati una grandissima carica per affrontare le prossime settimane.

 

 

Scopriamo insieme la nave come se fossimo alla scoperta di una città: crociera Roayl Caribbean

Central Park: questa è sicuramente la zona più particolare dell’intera nave perché meglio descrive un giardino che si sposta nel mare portando con sé più di 12 mila pianti e alberi. Qui troverete tanti bar- Bistrot e locali dove poter fermarsi con gli amici a fare una pausa food veloce e magari scambiar chiacchiere sorseggiando un drink.

-Per i più romantici invece esiste sulla nave un BOARDWALK con carosello e numerosissimi corner di dolcezze che vi farà tornare bambini. Io ho passato un po’ di tempo qui perché ho una grandissima passione per il mood da luna park e devo dire che la resa in legno con vista mare riesce a rendere benissimo la bellezza di questa realtà. Devo essere estremamente onesto: Sugar Beach è davvero il paradiso per tutti gli appassionati di dolci. Sembra di essere teletrasportati in un mondo cioccolatoso tra gelati, caramelle e zucchero filato che ti vien voglia di rimanere lì per sempre. Io vi ho avvisato, adesso tocca alla vostra forza di volontà magari correre nella bellissima palestra sulla nave per smaltire quanto assaggiato.

– Chi conosce il mondo delle crociere sa quanto il CIBO sia veramente protagonista di questa esperienza di viaggio. Ecco, secondo me, quali sono le attrazioni in campo food che non potete assolutamente perdere sulla Symphony of the seas. El Loco Fresh: qui avrai la possibilità di mangiare del buonissimo cibo mexicano tra i migliori mai mangiati. Burritos, Tacos e salsas per tutti i gusti e per tutte le esigenze. Gli appassionati di sushi e sashimi non possono invece perdere IZUMI il ristorante pronto a farvi vivere l’esperienza culinaria ispirata al mondo asiatico. Cenare in questo ristorante ha reso particolare la mia prima serata a bordo della Symphony e lo show cooking dal vivo dello chef ha catturato la mia attenzione di appassionato di cucina etnica. Ho provato uno dei filetti più buoni mangiati in un ristorante asiatico.

Avventura: questa è la parte più entusiasmante della nave. Quello che non ti aspetti in una crociera ma che subito ti trasporta in un turbinio di emozioni e adrenalina. La nave è munita di tantissimo divertimento grazie agli scivoli acquatici per i più grandi e per i più piccoli, la parete attrezzata per l’arrampicata Rock Climbing,  la battaglia di spade laser “Battle for Planet Z” , la Zip Line e il Flow Rider per appassionati di Surf.

 

 

Queste sono le esperienze che hanno reso unico il mio soggiorno sulla crociera della Royal. Sul mio profilo Instagram @EzioMrLifestyle  trovate altre foto in evidenza su questi giorni unici in Spagna e adesso non vi resta che prenotare la vostra vacanza in giro per il  Mar Mediterraneo.

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Calabria dove andare: consigli per un viaggio in Calabria

Una regione da mille contrasti: Calabria dove andare   Calabria dove andare è il racconto di Aury del Team Spezio su una delle regioni più belle d’Italia.   Questo pezzo lo…

Una regione da mille contrasti: Calabria dove andare 

 Calabria dove andare è il racconto di Aury del Team Spezio su una delle regioni più belle d’Italia.

 

Questo pezzo lo sento un po’ come una pagina del mio diario personale, perché parlare della Calabria per me è come parlare del cuore. La Calabria è il mio posto del cuore.

La frequento da diversi anni ormai e anno dopo anno noto felicemente che le cose cambiano o forse è solo un’illusione dettata dal cuore per l’appunto. Provo a raccontarvela un po’…

 

PH Dagovinc : Calabria dove andare

 

Tra storia e geografia: Calabria cartina- Calabria dove andare 

La “punta” dello stivale, la zona sud-occidentale del nostro bel Paese. Una regione bruciata dal sole, chiamata “Calafrica” infatti, un mix giusto tra mare e montagna. Puoi sciare d’inverno e fare tuffi d’estate. Questa è la Calabria, la sua città più grande è Reggio Calabria, casa dei più famosi Bronzi di Riace anche se la capitale è Catanzaro, che pare essere il centro più attivo della regione.

PH ValterCirillo : Calabria dove andare

Sì viaggiare in Calabria , ma in auto. 

Se vuoi fare un viaggio low cost, hai poco tempo, vuoi star bene e il tuo obiettivo è il mare, allora sicuramente balenerà nel tuo cervello l’idea di fare un tuffo a Sud e di correre su e giù per la Calabria che con mete come Tropea, Capo Vaticano, Scalea, Isola di Capo Rizzuto, Pizzo, Amantea, Zambrone, fa subito scattare la voglia di vacanza.

Però meglio se tutto questo lo fai in auto, possibilmente la tua. Sì, perché in Calabria ci sono pochi collegamenti e non è proprio il massimo dell’avanguardia. Questo è un punto a sfavore che a volte fa perdere la partita con altre belle regioni del Sud, perché per quanto riguarda i posti non c’è proprio nulla da invidiare alle vicine Puglia e Sicilia.

Calabria dove andare tutto quello che non bisogna assolutamente perdere.

Ecco qui un racconto sul viaggio in auto on the road  come stile di vita.

 

PH ARGY

 

Delizie per il palato. Calabria dove andare ( a mangiare) 

Si sa, a Sud si mangia bene, in Calabria pure. Da buona forchetta pugliese posso dire che anche la cucina calabrese non scherza in fatto di buon cibo, soprattutto se si ama il piccante. Infatti come non citare subito il tipico salume dalla consistenza morbida e particolarmente piccante per l’appunto: la ‘nduja. Non manca però anche la famosa cipolla rossa di Tropea che colora ogni piatto tipico come il mio preferito: Pipe e patate, o pipi e patate come più propriamente dice il dialetto calabrese.

Ma passiamo adesso ad una cosa che mi ha sconvolto, non so ancora se in positivo o in negativo. Ha creato in me un uragano fatto di miscredenza e curiosità, una contrapposizione che vede unirsi acqua frizzante e caffè. Sì avete letto bene e starete giustamente pensando “mah, che schifo è?!”. Si chiama Brasilena, talvolta chiamata gassosa al caffè, tipica bevanda analcolica frizzante, una sorta di soft drink che tutti amano gustare per rinfrescarsi dopo una giornata passata in riva al mare; è arrivata persino negli States. Beh quindi, se vai in Calabria, non saltare questo rituale!

 

Se sei giovane che fai in Calabria? 

Molti credono che se sei un pischelletto non puoi stare in Calabria, devi cercare la tua fortuna altrove. Va bene sì, viverci 365 giorni l’anno forse risulta essere un tantino pesante per quanto riguarda la situazione lavorativa non proprio rosea ma ciò non toglie che si vive bene. Se sei un ragazzo in Calabria puoi studiare, c’è l’Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro che per esempio vanta buoni corsi di studi per chi sogna di occupare aule di tribunali o sale di chirurgia. Se è estate ed è giorno, se hai un bel gruppo di amici e hai dei giorni liberi, puoi passarli in spiaggia tra un drink, un tramonto, una partita a beach volley e lunghe nuotate nel bellissimo mar Ionio. Se invece è sera c’è il divertimento by night che offre serate nelle discoteche dei vari paesi della regione, passeggiate per i lungomare illuminati e perché no, puoi goderti il mare anche di notte! Niente di meglio, no? Oppure puoi perderti nei bellissimi sentieri che formano il Parco Nazionale del Pollino posto a cavallo tra due regioni, la Basilicata e la Calabria.

Per me Calabria è sinonimo di estate e amici, bellezza e riflessione. Se ti ho incuriosito almeno un po’, pensaci e vai a visitare una delle belle regioni della nostra cara Italia.

 

 

AURY MASOTTI

 

Mi piace scrivere e parlare con la gente, con me stessa. Amo le fotografie e le novità, il cinema e i libri. Odio la noia, amo la dinamicità di un corpo e di una mente. Odio la non comunicazione e la superficialità. Nella mia vita è un po’ tutto un odi et amo, un po’ come me…un odi et amo continuo verso me stessa e quel che faccio. Per chi crede nell’oroscopo sono un sagittario deciso.

 

 

 

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Vienna luoghi d’interesse:cosa vedere nella capitale dell’Austria

Vienna Luoghi d’interesse : tutto quello che c’è da vedere nella capitale dell’Austria.   Vienna luoghi d’interesse, ecco a voi un post che spiega cosa non dovete assolutamente perdere a…

Vienna Luoghi d’interesse : tutto quello che c’è da vedere nella capitale dell’Austria.

 

Vienna luoghi d’interesse, ecco a voi un post che spiega cosa non dovete assolutamente perdere a Vienna, capitale d’Austria.

Arrivano spesso quei momenti in cui si ha voglia di staccare un po’ la spina, anche solo per un weekend e di cambiare completamente aria. Se state leggendo questo articolo probabilmente vi trovate in questa situazione e vi piacerebbe ripercorrere le strade dove Mozart, Strauss, Beethoven, Wagner e Klimt trovarono ispirazione per i loro capolavori conosciuti in tutto il mondo, allora Vienna fa proprio a caso vostro.

Vi darò qualche consiglio per non perdere Vienna luoghi d’interesse e questo vi permetterà di vedere tutto ciò che di bello c’è in questa magnifica città in poco tempo, armatevi di tanta energia e voglia di esplorare e si parte!

Ecco un elenco puntato di Vienna luoghi d’interesse: week end nella capitale dell’Austria.

  • Arrivati a Vienna il venerdì pomeriggio raggiungete il centro città ‘’ Wien Mitte ’’ dall’aeroporto, tramite il servizio CAT ‘’City Airport Train’’, quindi potrete andare in albergo, fare il check in e lasciare i vostri bagagli. Prima di continuare però vi consiglio un’opzione che dovreste tenere in considerazione. La Città è perfettamente collegata con i mezzi pubblici e se pensate di voler seguire passo passo il mio tour vi consiglio di acquistare online (e poi ritirare una volta in città) la Vienna Pass e la Vienna Travel Card 72H, ovvero due abbonamenti che vi permetteranno di utilizzare i cosiddetti Hop ON-Hop OFF, metro e tram senza limiti e di entrare nelle attrazioni aderenti senza dover comprare un ticket e senza dover fare file interminabili, insomma una opportunità conveniente al cento per cento.

Ritirata la card nell’ufficio di riferimento presso il sottopasso Opernpassage non lontano dalla fermata della metro Karlsplatz  sarete finalmente in grado di muovervi con i mezzi pubblici per la città, tuttavia vi consiglio di fare una passeggiata serale lungo Kärtner Strasse e di godervi l’elegante atmosfera serale di Vienna così da potervi orientare, mappa alla mano, ed esser pronti a scoprire ogni angolo della città il giorno seguente.

Nel frattempo, sarà ora di cena quindi vi consiglio l’ottimo ristorante ‘’Plachutta’’ a 10 minuti dal Duomo. Punto importante per scoprire  Vienna luoghi d’interese.

Sebbene i prezzi non siano tra i più economici e sebbene sia consigliabile prenotare con un breve anticipo vi assicuro che una volta a tavola non ve ne pentirete. Il personale di sala con grande gentilezza e con un fare cerimonioso e tradizionale vi proporrà e servirà, quelli che sono i piatti tipici più importanti come il Tafelschpitz o la famossisima Wiener Schnitezl.

Dopo cena potrete poi fare una passeggiata lungo i vicoli e le strade più importanti e bere qualcosa in uno dei locali nel centro città che pullula di vita anche nelle ore notturne, con la solita sobrietà che la caratterizza, o in alternativa potrete tornare in hotel per riposarvi e ripartire carichi la mattina seguente.

 

  • Il sabato mattina, dopo aver raggiunto il centro e aver visitato il maestoso duomo gotico, sede di alcuni dei più importanti momenti legati alla dinastia Asburgo, non potete che dedicarlo ai musei del Museumsquartier, che vi consiglio di raggiungere con i comodi Hop On-Hop. In questa zona avrete la possibilità di ammirare le opere d’arte del Kunsthistorische Museum, i reperti del Museo di Storia Naturale (l’accesso a entrambi è compreso nella Vienna Pass) e nel pomeriggio, dopo aver fatto una breve sosta per assaporare un tipico Wurst Sandwich, avrete la possibilità di visitare le zone di Hofburg che più vi interessano come per esempio la Scuola di equitazione spagnola o il Museo dedicato alla storica nonché leggendaria figura dell’amata Sissi. Potrete quindi fare una passeggiata lungo Graben Strasse e dedicare del tempo allo shopping.

Giunti a sera, vi consiglio un giro sulla caratteristica ruota panoramica di Prater (inclusa tra le attrazioni della Vienna Pass) ormai simbolo della città, per poi cenare in un tipico locale non lontano dalla ruota e dalla fermata della metro che vi permetterà di tornare in centro o in hotel. Il ristorante si chiama ‘’Gasthaus Reinthaler’’ e anche qui non mancheranno pietanze tipiche che vi daranno la giusta energia dopo l’intensa giornata appena trascorsa. Potrete quindi comodamente tornare in centro o in hotel.

Dopo un sabato passato alla scoperte delle bellezze di Vienna luoghi d’interesse ecco qualche piccolo consiglio per la domenica.

  • La domenica potrete interamente dedicarla alla visita delle due dimore imperiali più belle e importanti in Austria ma potremmo dire in tutta Europa: Schloss Schönbrunn e Schloss Belvedere. Entrambi si trovano in zone parzialmente periferiche rispetto al centro della città e non sono vicine tra di loro, tuttavia orientandovi con la mappa che vi sarà data al momento del ritiro della Vienna Pass, non avrete nessuna difficoltà a spostarvi con i mezzi pubblici o turistici, e in particolare questi ultimi vi daranno la possibilità di vedere la città e ascoltarne la storia in totale comodità.

Raggiunto Schloss Schönbrunn potrete seguire il percorso ‘’Grand Tour’’ previsto dalla vostra Vienna Pass e una volta entrati nel castello potrete seguire un’audioguida anch’essa inclusa nel pass. Il castello di Schönbrunn (Schloss Schönbrunn in tedesco) famosa reggia imperiale di Vienna, è stato la sede della casa imperiale d’Asburgo dal 1730 al 1918 e potrete apprezzarlo in tutta la sua magnificenza anche nella zona del giardino dove vi è la fontana che ha poi dato il nome al palazzo, che insieme a tutta l’area circostante è oggi patrimonio UNESCO.

Potrete quindi fare una pausa picnic nel giardino o se siete in compagnia dei più piccoli nello zoo anch’esso incluso nella vostra Vienna Pass per poi ripartire alla volta di Schloss Belvedere non senza prima aver raggiunto il caratteristico complesso residenziale di Hundertwasser Haus costruito negli anni ‘80 al fine di infondere allegria e gioia alle cinquanta famiglie meno abbienti della città, costruendo le varie strutture usando linee morbide e le facciate dipinte a colori vivaci e decorate con ceramiche colorate.

Il Castello Belvedere sorge nel quartiere di Landstraße a sud del centro storico di Vienna. Fu costruito per il principe Eugenio di Savoia ed è formato da due palazzi contrapposti, il Belvedere superiore e il Belvedere inferiore, separati da un grande giardino alla francese digradante sulla collina. Anche qui potrete entrare con la vostra Vienna Pass e ammirare alcuni dei tesori dell’arte ottocentesca di Van Gogh, Monet, Friedrich e Klimt, e proprio di quest’ultimo potrete ammirare il famosissimo quadro ‘’Il Bacio’’.

Terminato il tour potrete tornare in centro per gustare ancora qualcosa di tipico e assaporare la tradizionale birra viennese nel ristorante ‘’Stadtboden’’ a due passi da Kärtner Strasse, per poi concludere la vostra esperienza viennese in dolcezza, con uno squisito pezzo di Sacher proprio nel Cafè adiacente all’hotel in cui la tradizionale torta viennese è stata creata per la prima volta.

Potrete quindi dare un arrivederci a questa straordinaria città per ripartire ahimè il lunedì mattina questa volta però utilizzando la linea della metro S7 per raggiungere l’aereoporto, essendo già in possesso della Vienna Travel Card (la card che potete utilizzare senza limiti nei tre giorni di attivazione per viaggiare in metro e tram). Per maggiori info su Vienna luoghi d’interesse  consultate il sito dell’ente.

Da non perdere anche il post sui Mercatini in Austria sempre utile per progettare i prossimi viaggi.

                                                                                 Foto Vienna Luoghi d’interesse. 

 

MATTIA VERRIELLO 

Sono Mattia ho 18 anni e frequento l’ultimo anno del Liceo Linguistico di Bitonto. Vivo per le lingue, la fotografia, l’arte e la musica. Ho uno spirito da leader ma con l’umiltà che serve a non sentirsi superiori a nessuno, mi piace gestire, organizzare, proporre ed esprimere il mio pensiero. Sono diplomatico di carattere e vorrei fare il diplomatico di mestiere, ma nel frattempo viaggio, fotografo e vi racconto qualcosa di quello che vivo nelle mie esperienze qua e la. Il mio motto è ‘’ Be the change you want to see in the world ‘’ letteralmente ‘’Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”

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