Conoscete quei momenti inaspettati quando sei un po’ pensieroso e tamburelli con una matita sulla scrivania?
Io oggi ero così fino a quando non mi è capitata tra le mani una foto di 10 anni fa del mio viaggio a Tolosa.
Devo ammetterlo: io per la Francia ho proprio un debole. Sarà perché il destino ha voluto che studiassi il francese per 12 anni dalle scuole elementari, sarà per il savoir faire di questo popolo che con il minimalismo riesce a stupirti, sarà perché il primo viaggio serio, senza genitori e con gli amici, è stato in Francia e per la precisione ad Albi e Tolosa.
Questa foto mi ha strappato un sorriso innocente che mi ha fatto tornare indietro nel tempo.
Tolosa, Maggio 2006
Ho lasciato da pochissimo tempo Albi, la ridente cittadina del sud della Francia, dove ho vissuto per qualche settimana ospite di una simpaticissima famiglia. Ah dimenticavo Adrien, il cagnolino a macchie nere che per tutto il tempo ha dormito vicino al mio letto e mi ha fatto compagnia in questa esperienza che ricordo ancora oggi.
Ho deciso di prendere del tempo per scoprire Tolosa e per avere la possibilità di fare tutte quelle cose che avevo in mente: ammirare un carosello con i cavalli a dondolo in piazza, passeggiare nei parchi in fiore e ammirare paesaggi dai ponti che si trovano in città. E poi dovevo mantenere una promessa golosa, mangiare una crepe.
Alla ricerca della dolcezza
Mi ero sempre ripromesso di fermarmi in uno di quei tipici localini francesi con la musica soffusa, con la gente che passa e che decide di fermarsi per un dolce, perché sente la necessità di mangiare qualcosa che possa addolcire il sapore un po’ amaro della giornata. Per questo motivo quando ho girato l’angolo di Place du Capitole e ho trovato il posticino che faceva per me, non ho esitato e mi sono accomodato con un sorriso stampato in volto. Quando la cameriera mi ha portato la carte per scegliere cosa mangiare, io sapevo già cosa volevo. Bramavo da un sacco di tempo una crepe in un posto così bello e senza pensarci troppo ho ordinato.
Non riesco a descrivere l’emozione provata con l’arrivo del piatto, ma ahimè la delusione era dietro l’angolo. Mi sono accorto di non aver ordinato delle Crepes con nutella e nocciole come desideravo, ma una alla confettura. Oggi rido ancora se penso a quel ragazzino solo in Francia con una voglia matta di crepe che però da quell’esperienza ha imparato che non bisogna mai ordinare di fretta e che ora, quando ho voglia di rivedere gli amici del liceo e passare una bella giornata assieme, devo mettermi ai fornelli, invitare tutti a casa mia e preparare delle buonissime crepe alla nutella in ricordo di quel locale di Tolosa che mi ha lasciato l’amaro in bocca, ma che mi ha fatto diventare un campione di crepe ai fornelli e l’idolo dei miei amici.