Un tè per tornare in forma
Quando terminano le feste tutti pensano di avere l’amaro in bocca.
In realtà non ci rendiamo conto che ci sono rimasti tutti i gusti dei dolcetti che furtivamente abbiamo mangiato pronunciando la frase:
“È l’ultimo. Da lunedì sono a dieta.”
Io, come tutti voi, sto vivendo questa fase, ma voglio condividere una passione che in questi giorni può rivelarsi molto utile, quella per i tè.
accompagna il mio risveglio dandomi energia e carica per superare qualsiasi ostacolo (tè nero aromatizzato: cioccolato e vaniglia tra i miei preferiti),
una valida pausa per lo studio nel pomeriggio con l’intensità di un darjeeling (come quello regalatomi a Natale)
e per la sera un tè bianco dal sapore leggero, ma gustoso.
Dopo i dolci di queste festa, dopo le volte in cui hai represso la mancanza di affetto nella cioccolata, dopo i brindisi per un anno pieno di speranze, la soluzione è del purificante tè verde.
#SpezioConsiglia
E’ risaputo che il tè verde possa essere usato come depurazione dopo giorni di eccessi.
Si possono prevedere anche 6 tazze al giorno (in Oriente),
io invece consiglio almeno 3 tazze al giorno
– 3g di tè per 150 ml di acqua
– temperatura dell’acqua: 75/80 gradi (quando si formano le prime bollicine alla base del bollitore)
– tempo di infusione: 2 minuti circa.
In questi giorni ho ricevuto due ottimi tè:
uno aromatizzato (solitamente hanno una base di Sencha cinese)
ed uno verde-bianco miscela al 70% di Yin Zhen (tè bianco cinese) con l’aggiunta di foglie di bambù più giovani raccolte a mano.
La mia oggi è la voglia di sedermi, di essere solo con la mia tazza arancione, riflettendo con il rumore dell’acqua che bolle.
I cinque minuti d’attesa sono intimi momenti di riflessione in cui trovi risposte a domande mai formulate.
Poi ti senti tutt’uno con il profumo di tè nella stanza, con i colori che cambiano,sfumandosi dal marrone intenso ad un giallo pallido..
con il calore della tazza fra le mani.
Questo è il racconto pubblicato su www.insiemeate.net con cui ho vinto questo premio
“Esattamente un anno fa, stanco dei pochi stimoli che avevo attorno e in cerca di nuove avventure, ho deciso di trasferirmi in Inghilterra per qualche mese, perché tutto intorno a me era buio e avevo bisogno di vedere i colori.
Il mio non è il racconto del viaggio, ma del ritorno.
Del momento in cui ho raccolto le persone a me care, davanti ad una tazza di tè, in una calda atmosfera natalizia.
Avevo invitato a casa mia chi veramente mi era mancato in quei momenti con lo scopo di stare un po’ insieme, ma la sorpresa più grande è stata ricevere da loro un pacco con dentro un tè: il tuo TÈ di Natale.
Ricordo i loro volti riflessi nelle tazze rosse con gli agrifogli verdi, le fragorose risate nel sentire i miei racconti di viaggio e la voglia che quei momenti potessero durare per sempre, o perlomeno fino al momento in cui si mette di nuovo l’acqua a bollire e si inizia nuovamente.
Nella stanza i carillon suonavano canzoni natalizie, le lucine dell’albero coloravano le pareti e il freddo pungente riusciva solo ad appannare i vetri delle finestre.
Non so se sia quella magica atmosfera oppure la bellezza di sorseggiare del tè con chi ti è veramente vicino, ma posso dire che quel momento lo ricordo ancora ora e quando arriva Natale, ormai per tradizione, metto su il bollitore e preparo quel tè così particolare e l’odore che si perde per tutta la casa mi ricorda il viaggio, ma soprattutto il ritorno.
Un ritorno che ha ancora il sapore di biscotto e carota, ma in compagnia”.
*Spezio*