La casa della signora Pinnet era da sempre il punto d’attrazione di tutto il paese.

Arrivati gli ultimi giorni di novembre, tutti i curiosi fingevano lunghe passeggiate fuori città per arrivare a quel punto sperduto tra le colline che riusciva a far sognare e rallegrare un po’ le giornate miste di nebbia e malinconia.

Era diventata una necessità: ultimi dell’anno tutti dalla Pinnet per prendere quella carica necessaria per vivere le feste nel migliore dei modi e con lo spirito giusto.

la signora

Quest’anno la buffa signora dai capelli rossi un po’arruffati aveva in mente qualcosa di veramente unico.  Sapeva che la magia del Natale andava sempre più scemando a causa della frenesia e del consumismo, ma lei era una tipa “diversa”. Lei era una di quelle ultime instancabili sognatrici che passava le giornate da settembre a cucire decorazioni per tutti gli alberi del suo giardino. Immaginate che aveva persino imparato i rudimenti della meccanica per accendere in autonomia le luminarie che avrebbero decorato ogni centimetro della sua proprietà: aiuole, cuccia dei cani, alberi, tetto e finestre.

Cosa le passava per la testa?

Nessuno lo sapeva.

I pellegrinaggi verso le colline diventavano ogni giorno più frequenti. Sempre più gente si muoveva fuori città creando delle code interminabili.

La Signora Pinnet osservava tutto dalla finestra e sorrideva. Era quasi arrivato il momento.

Mancava solo l’ingrediente speciale. Non le avevano ancora consegnato quel forno stranissimo che aveva ordinato dalla Lapponia. L’aveva trovato in un forum di appassionati di Natale su Facebook ad agosto mentre prendeva il sole in riva al mare e sognava il grande freddo d’inverno.

Passavano i giorni e lei aveva sempre più paura che tutto potesse andare in fumo: mesi e mesi di preparazione sarebbero stati mandati all’aria.

Il suono del campanello con il “We Wishy you a Merry Christmas” le fece stampare sul viso un sorriso gigantesco, grosso quasi quanto l’albero di Natale pronto in salone.

 

“Signora Pinnet”

“Caro entra pure.”

“Signora il pacco è pesantissimo. Cosa ha ordinato questa volta.”

“Una stupenderia. Ne sentirai parlare ovunque. Anzi è tutto pronto. Domani che è domenica passa di qui dopo pranzo. Ne vedrai delle belle.”

“Non oso immaginare. Come sempre lei ha delle idee sensazionali. In paese sono tutti smarriti. Hanno bisogno della sua pazzia.”

“Lo so caro.  Io voglio solo rendere tutto perfetto”

 

Tutto proseguiva secondo i piani. Era domenica pomeriggio e tutti erano partiti alla volta delle colline per cercare la casa della signora Pinnet. Perché da lei non era partito il Natale? Mancavano pochissimi giorni. Cosa stava aspettando?

 

“Le sarà successo qualcosa?” ,“Sara stanca del Natale?” Queste erano le domande più frequenti. Il mormorio s’intensificava sempre di più quando tutti arrivarono vicino alla casa color lilla e tutto era spento e buio.

“Suoniamo il campanello. Non starà bene”

 

All’improvviso un bagliore improvviso colpì tutti. Una scritta si era illuminata nel campo di grano spoglio e coperto di neve: “ PENSA PULITO”.  La voce della signora Pinnet iniziò ad echeggiare nel giardino: “Natale è il momento in cui tutti abbiamo la necessità di essere più buoni. Abbandonate i pensieri negativi, l’egoismo e liberatevi dal macigno della frenesia. È arrivato il momento di essere illuminati dalla positività.”

Nell’istante stesso in cui lei pronunciò l’ultima parola,un odore di biscotti al burro e cioccolata si propagò per tutta la tenuta e, come ipnotizzati, tutti scoppiarono in una grassa risata e sentirono l’esigenza di entrare in casa.

Lei era splendida. Aveva scelto un vestitino rosso e bianco e questa volta non aveva i capelli arruffati ma raccolti in uno chignon basso.

“Cari cosa state aspettando? Quest’anno il Natale siete voi. Ho lasciato le decorazioni negli scatoli perché volevo condividere la gioia e l’emozione del portare felicità nella vita degli altri con tutta la città.”

“Signora Pinnet” disse uno dei tantissimi bimbi che era lì accompagnato dalla mamma. “Ma quest’odore di biscotti”

“Fortuna che ci siete voi piccoli. Ho ordinato questo forno con diffusore di profumi che riesce a coprire una distanza di 20 km solo per voi. Volevo che fosse il mio richiamo delle sirene.

“Ma allora cosa aspettiamo? Diamo inizio alla festa.”

 

Le mani diventarono più di cento. Tutti iniziarono a prendere le decorazioni dagli scatoloni per aiutare la Signora Pinnet a decorare casa. Non sapevo che stavano aiutando se stessi a ripulire il proprio cuore dallo sporco accumulato in un anno di buio da assenza di emozioni e lavoro matto.

Che cosa è rimasto agli abitanti del paese di quella giornata? Sicuramente il profumo di biscotti al burro e cioccolata e il sorriso contagiosa della signora Pinnet che, ancora una volta, era stata la paladina del Pensa Pulito e positivo.