I feel Marocco, il viaggio attraverso i volti, gli sguardi, le mani di chi si è trovato sulla mia strada, da Nord a Sud, dal mare alla montagna. Amici, persone sfuggenti, incontri casuali che sono rimasti fissi nella mia mente.
I Feel Marocco.
Non avrei mai pensato di tornare in questo paese così presto, ma i viaggi migliori sono quelli improvvisi, che non ti aspetti e che non hai programmato.
Quello che voglio raccontarvi non è il mio diario di viaggio, ma di come il Marocco sia entrato dentro di me e abbia lasciato una traccia che penso non dimenticherò mai.
All’inizio devo essere sincero, ho evitato di scattar foto per paura di distirbura o rovinare attimi personali.
Dopo però ho iniziato a sentire la necessità di bloccare quei momenti non solo con la macchina fotografica, ma anche con la mente, per sentirli anche un po’ miei per sempre.
Per questo oggi dico I Feel Marocco, perchè in 10 giorni ho visto il profondo sud, sono passato dal caos di Marrakech al silenzio dei villaggi sui monti, posso dire di aver sentito il Marocco sotto pelle, nei profumi del cibo, nei sorrisi delle persone, nella discrezione dei veli, negli sguardi delle donne e nelle scarpe dei bimbi che percorrono chilometri per andare a scuola o semplicemente per incontrarsi a giocare e nelle risate di chi è stato con me come compagno di strada e mi ha ispirato.
La ragazza dei tatuaggi all’Hennè che mangia zucchero filato.
L’amore dolce ed innocente di due giovani che mangiano fave mentre guardano una Essouira ai loro piedi.
I due innamorati mano nella mano che passeggiano e raccontano la loro storia passo dopo passo.
La donna che sceglie le spezie migliori al mercato, che osserva i colori. E senti i profumi più autentici, quelli che rimangono nelle narici e restano per sempre.
La fierezza del villaggio di donne che vivono sole con i mariti lontani. Loro che avevano le mani sporche di terra come anche le scarpe, ma nei volti grandi sorrisi.
I bambini per strada. Le partite di pallone in piazza, le urla, gli spintoni.
Lo stupore nello provare a scattare una foto e lei Jamila, immortalata dal fratello per la prima volta con la mia reflex.
Lei, la ragazza che mi ha colpito mentre stavo scattando questa foto. Che mi ha fatto scostare lo sguardo dalla fotocamera e che ho incontrato più volte nella stessa giornata.
L’amicizia, quella vera. Quella dei momenti di relax passata con le persone in cui credi, delle quali ti fidi. L’amicizia lenta del Marocco, del sorseggiare tè alla menta in piazza, dello stare seduti ad osservare il nulla o dell’andare in bici assieme.
E poi mi sono ritrovato qui, sulla muragli ad osservare lui che osservava il mare, l’infinito ed ho pensato. Chissà cosa sarà successo? Chissà cosa stara pensando? Allora lì ho capito che stavo vivendo il Marocco grazie a tutte le persone che ho incontrato per strada, che sono stati i miei occhi e le mie sensazioni. Per questo #IFeelMarocco.
Per info su destinazioni e itinerari:
Ente Nazionale per il Turismo del Marocco
Via Durini, 5 – 20122 Milano
Tel. 02.58303633
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O scrivetemi alla mia mail iospezio@gmail.com.