Le Riad in Marocco: scorci di vita quotidiana
Per visitare il Marocco bisogna vivere il Marocco.
Una delle cose da fare assolutamente in un soggiorno in questo meraviglioso paese è prenotare una riad, tipica casa marocchina. Dimenticate gli alberghi, dimenticate le grandi piscine e la vita occidentale, perché verrete rapiti dalla particolarità del soggiorno in un riad in Marocco. Quella che voglio raccontarvi è proprio la storia di una famiglia ricreatasi a Taroudant con la mia compagna di viagggio Roberta, il proprietario della Riad dove soggiornavamo, Moustafa, Nora una ragazza che aiutava nella gestione nata in Francia (tornata da qualche anno nel suo paese d’origine) e di un fratello in visita per un matrimonio.
Siamo stati accolti, come fossimo dei lontani parenti che mancavano da tanto tempo da casa e che quindi avevano bisogno di un po’ di tempo per riabituarsi alla vita in riad.
Lo so vi sembrerà strano, ma io della riad Dar Benyara sento proprio nostalgia. Mi manca il clima che si era venuto a creare tra noi, i bei momenti trascorsi in quella che era l’ultima parte del mio viaggio in Marocco e soprattutto la disponibilità di queste persone che si sono letteralmente messe a disposizione per qualsiasi cosa.
All’arrivo abbiamo subito conosciuto Jamila, l’angelo che ha cucinato qualsiasi tipo di specialità marocchina per noi, a qualsiasi ora del giorno. Colazione con crepe marocchine, torte e biscotti con le spezie, succhi di pompelmo e arancia,
meravigliose tajine semplici, ma preparate con molta attenzione nella scelta di prodotti freschi.
Ho adorato la vita in Riad perché come fossi quasi a casa in Puglia, la domenica mattina mi è stato domandato: “Cosa vuoi mangiare?” Io non sapendo cosa rispondere ho farfugliato: “Mi va bene tutto, davvero”.
“Allora io ho prenotato in un’oasi berbera un pranzo in tenda tutti assieme, così parliamo, ci divertiamo e passiamo una bella domenica a pranzo in famiglia”.
Ecco come puoi reagire se qualcuno ti risponde così? Solo tanto amore…
E la stessa situazione si è ripresentata la sera quando per salutare la nostra partenza il giorno seguente e quella del fratello di Moustafa, il propietario, abbiamo organizzato una grigliata dove ciascuno aiutava nel far qualcosa..
L’atmosfera era oltre il Marocco, oltre il viaggio e le emozioni.
Era un crogiulo di vite, di storie, di risate. Era buonissimo vino rosso di Meknes e musica di Bob Marley come sottofondo in una calda notte primaverile, su una terrazza nel cuore di Taradaounte.
Io queste persone le ho conosciute per pochi giorni, ma posso dirvi che il raramenti mi è capitato di sentire il calore ed il senso di casa provato lì e forse una delle poche cose che mi spiace e non aver scattato una foto con loro tutti assieme, ma forse questa sarà l’occasione per tornare. Ah si, perché abbiamo chiesto di essere invitati ad un matrimonio marocchino, dopo essere stati affascinati dalle foto mostrateci.
Voglio raccontarvi invece la mia esperienza di viaggio della scorsa estate quando ad agosto 2013 ho passato quasi una settimana in pianta stabile a Marrakech. Come quasi tutti i viaggiatori, ho cercato di organizzare tutto nel minimo dettaglio per essere più sicuro e non ho lasciato quasi niente al caso, forse solo alla fortuna. Sì perché posso dirlo ho avuto la fortuna del viaggiatore. Di cosa si tratta? Ecco raccontato il mio soggiorno in una delle 5 riad più belle di Marrakech.
Dopo essermi informato su possibili soluzioni per soggiornare a Marrakech, ho deciso di prenotare tramite Booking una riad carina, in centro e che fosse un ottimo compromesso qualità prezzo. Qualche settimana prima della partenza ricevo la mail dalla riad che mi informa che per disguidi interni, non c’era posto e che quindi bisgonava modificare la prenotazione.
Panico… Era la prima volta per me in un paese arabo, mancavano solo pochi giorni alla partenza, i prezzi sarebbero arrivati alle stelle. Vacanza da riprogrammare? No, basta invocare la Fortuna del viaggiatore. 😀
Subito ci viene proposta un’alternativa dalla stessa riad che avevo prenotato e per per scusarsi dell’inconveniente ci proponevano un upgrade in una loro struttura più lussuosa: Un palais (solitamente ottenuto dall’unione di due grandi riad) vicino alle tombe saudiane.
Ecco, in quel momento non ero consapevole che avrei passato piacevolissimi momenti e non l’ho capito fino a quando non sono entrato nella struttura perché la loro particolarità è quella di farsi scoprire solo dopo aver varcato l’ingresso. La prima sensazione è stata quella dello stupore. Come tante altre case lì nel centro, anche quella riad nascondeva il suo segreto: dall’esterno non avresti mai immaginato di alloggiare in una delle 5 riad più belle di Marrakech.
Appena entrato in Palais Calipau sono stato accolto dall’odore di tè alla menta che stavano preparando per il mio arrivo assieme a dei dolcissimi biscotti della cucina marocchina. Tutte queste bontà erano incorniciate da una cura nei dettagli sia nel servizio che nel posto che ci avrebbe ospitato: aree relax ricreate con morbidissimi cuscini, tendaggi pregiati e legno intagliato. Mi sono avvicinato alla piscina del Palais, intorno alla quale si organizzava tutta la vita della riad dalla mattina alla sera, e quando dico che era il cuore della struttura credetemi è vero, perché era qui che ti coccolavano al mattino con la colazione e con la cena alla sera.
Cosa manca dei soggiorni in marocco quando sei in Italia?
Sicuramente la lentezza delle colazioni fatte in silenzio, tra dolci, marmellate e tanti pensieri. I momenti che magari prendi per te vicino al bordo piscina per il caldo, sfruttando l’assenza della connessione wifi.
(Per altre fantastiche immagini puoi seguirmi sul mio profilo Instagram)
Ecco io ormai sono tornato già due volte in Marocco, ma penso che ce ne saranno tanta e tante altre perché questo è un posto che sicuramente non ti lascia indifferente.