Categoria: Travel

Viaggio in Giappone

Viaggio in Giappone: il paese del Sol Levante Quante volte hai pensato di realizzare un viaggio in Giappone? Vivendo qui, mi capita con molta frequenza di rispondere a messaggi di…

Viaggio in Giappone: il paese del Sol Levante

Quante volte hai pensato di realizzare un viaggio in Giappone?

Vivendo qui, mi capita con molta frequenza di rispondere a messaggi di persone che vorrebbero un itinerario consigliato per non perdersi il meglio del Paese del Sol Levante. La maggior parte dei turisti trascorre qui dieci giorni, arrivo e partenza inclusi.

Ecco qui una semplice guida per te!

Viaggio in Giappone

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Eros e seduzione: gli ori nelle opere di Gustav Klimt

Gustav  Klimt Opere: Vite d’artista Alla scoperta delle vite dei più grandi artisti della storia dell’arte Raccontare l’arte è una delle cose che mi più mi affascina: condividere con gli…

Gustav  Klimt Opere: Vite d’artista

Alla scoperta delle vite dei più grandi artisti della storia dell’arte

Raccontare l’arte è una delle cose che mi più mi affascina: condividere con gli altri aneddoti, curiosità e riflessioni. Perchè? Perché l’arte ci riguarda. Anzi, ci ri-guarda, ci osserva da tempi più o meno lontani e riflette una parte di noi. Chi non si è mai commosso ascoltando una canzone oppure guardando un film?

Eppure, la maggior parte delle persone considera l’arte una cosa morta, da museo, lontana dai nostri tempi. Niente di più sbagliato: gli artisti sono uomini e donne che hanno vissuto, sofferto, amato, gioito esattamente al pari di noi, con l’unica differenza che hanno deciso di raccontare tutte queste esperienze in un’opera, restituendola al mondo.

Oggi comincia un nuovo percorso dal titolo Vite d’artistache vuole cercare di raccontare alcuni di questi uomini e donne straordinari, attraverso le loro opere e le loro creazioni. Il primo personaggio che incontriamo lungo la strada è Gustav Klimt, il celebre pittore viennese famoso per le sue opere dorate e preziose.

klimt

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Mari pugliesi:  5 località di mare da non perdere in Puglia

Viaggio on the road in Puglia: i mari pugliesi da segnare Tutti hanno voglia di staccare la spina con l’arrivo delle prime giornate calde. Siamo programmati per pensare ai mesi…

Viaggio on the road in Puglia: i mari pugliesi da segnare

mari pugliesi

Tutti hanno voglia di staccare la spina con l’arrivo delle prime giornate calde. Siamo programmati per pensare ai mesi estivi e sognare il relax. La Puglia è ormai diventata una delle destinazioni più gettonate dai turisti italiani, ma anche da quelli provenienti dagli angoli più sconosciuti del mondo. C’è ogni anno sempre più gente che decide di vivere la vera essenza della nostra terra. Ragazzi che prenotano il primo volo Low Cost da tutte le parti d’Italia ed Europa per sentirsi parte di una regione che riesce a regalare emozioni e avventure.

La Puglia è quel posto che ti tende la mano per regalarti l’autenticità del Sud con il calore della gente del posto pronta a offrirti un pezzo di focaccia o un panzerotto fumante. Dal Gargano al Salento, dallo Ionio all’Adriatico ogni angolo ha il profumo di una tipicità :  gelato al gelso nero, caffè speciale di Polignano o pasticciotto appena sfornato.

Tantissime sono le richieste di consigli che mi arrivano via social o mail sulla mia terra. Questa è sicuramente la più curiosa che ho ricevuto e che voglio condividere con voi:

“ Ciao Ezio! Seguiamo i tuoi racconti di viaggio e abbiamo bisogno d’aiuto. Siamo un gruppo di amici che hanno deciso di staccare la spina per un po’ in cerca di avventura, libertà e voglia di scoprire le bellezze della nostra Italia. Siamo in Puglia per un on the road e avremmo bisogno di tuoi consigli su località che affacciate su mari pugliesi. Abbiamo 10 giorni, siamo sempre in movimento e carichissimi”

A questa richiesta d’aiuto di ragazzi giovani come me ho voluto rispondere con una guida dei mari pugliesi: le 5 località da Nord a Sud che non dovete assolutamente perdere.

 

Isole Tremiti – mari pugliesi 

Uniche Isole della Regione Puglia. Destinazione da scegliere se si ha voglia di vedere una vegetazione rigogliosa e sfumature di acqua che tendono al verde. Le isole Tremiti sono la perla della Regione Puglia e da sempre punto d’interesse per chi cerca un turismo differente, più autentico fatto di calette incontaminate e gite in barca. San Nicola è sicuramente l’isola che meglio riesce a racchiudere storia, cultura e mare sensazionale. Da aggiungere alla vostra wish list di viaggio: gelato in riva al mare nelle verdi acque del porticciolo di San Nicola.

mari pugliesi

Polignano a Mare- San Vito – mari pugliesi 

Polignano a Mare è sicuramente diventata una delle città più visitate in provincia di Bari grazie al suo famosissimo scorcio super fotografato che riesce a richiamare migliaia di turisti da tutto il mondo. Conosciuta grazie a Domenico Modugno, è da inserire nella vostra tappa on the road in Puglia.

Lama Monachile è la location più apprezzata dai turisti, ma, per chi cerca qualcosa di diverso, consiglio di non perdere la frazione di San Vito, dove bere un caffè con vista mare vi donerà l’equilibrio che cercate dallo stress quotidiano.

Torre Guaceto 

Riserva Naturale del WWF situata nel comune di Carovigno, Torre Guaceto è un paradiso selvaggio che riesce a regalare una connotazione paesaggistica diversa alla Puglia: chilometri di falesie e battigia perfette per i più avventurosi che vogliono vivere i mari pugliesi senza la calca dei turisti in spiaggia o della musica assordante dei chioschi. Sono tantissime le attività organizzate dai gestori della riserva di Torre Guaceto: escursioni in bici, avvistamenti faunistici e gite in barca a vela.

 

 Baia dei Girasoli- Pulsano  

Non tutti conoscono Taranto per la bellezza del suo mare. Arrivare a Pulsano e nello specifico a Baia dei Girasoli è un passaggio obbligato per tutte le persone che vogliono vivere da local una Puglia fatta di tramonti, acque incontaminate e viste mozzafiato.

Chiamata così per la presenza di una vegetazione rigogliosa e floreale è tra i posti da segnare in provincia di Taranto oltre Campomarino e Maruggio.

E voi? Avete iniziato a pensare al vostro on the road per l’estate?

Per chi è ancora in ufficio e ha voglia di sognare avventure spensierate e avvenimenti improvvisi che fanno cambiare la vita, consiglio di non perdere il nuovissimo progetto di Verti Assicurazioni “ Sbaglio strada e cambio vita”, il primo branded podcast in Italia per chi ama essere in movimento e un passo oltre gli altri. Lo potete trovare a questo link http://bit.ly/Spezio_blog Ale, Davide e Fede tre uomini completamente diversi, accomunati da una inaspettata e sorprendente notizia che riuscirà a far scoprire loro stessi durante un sensazionale viaggio on the road nell’Italia della musica.

 

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Nuove bici Triban Rc 500 e RC 520

Nuova Bici TRIBAN Rc 500 e Rc 520 Che tu sia un ciclista esperto o amatoriale, per cominciare il tuo itinerario alla scoperta della Puglia, l’ideale è dotarsi di una…

Nuova Bici TRIBAN Rc 500 e Rc 520

Che tu sia un ciclista esperto o amatoriale, per cominciare il tuo itinerario alla scoperta della Puglia, l’ideale è dotarsi di una bici versatile ma dal costo accessibile. La nuova gamma di bici Decathlon Triban Rc, composta da due modelli (Rc 500 e Rc 520), potrebbe essere la soluzione che fa al caso tuo.

Triban 500

Due modelli diversi per soddisfare tutte le esigenze

La nuova gamma Triban nasce dall’esigenza di creare una bici da strada estremamente confortevole, che permetta di godersi la bellezza del paesaggio intorno in estrema sicurezza.

viaggiare in Puglia in bici

Triban RC 500 pesa 10,6 kg, è composta da un telaio 6061 T6 in alluminio e da una forcella in carbonio con tubo forcella in alluminio. Essa è inoltre dotata di:

  • sella ErgoFit
  • pneumatici da 28 mm Triban Resist Protect +
  • gruppo Shimano Sora R3000 (disponibile anche nella versione con flat bar)
  • nastro manubrio in schiuma
  • freni a disco meccanici (che permettono di controllare la frenata in maniera efficace e progressiva anche in caso di pioggia)
  • ruote Triban Tubeless Ready

TRIBAN RC 500

Triban RC 520 pesa 10,4 kg, è composta da un telaio 6061 T6 in alluminio e da una forcella in carbonio e tubo forcella in alluminio. Essa è inoltre dotata di:

  • sella ErgoFit
  • pneumatici da 28 mm Triban Resist Protect +
  • gruppo trasmissione Shimano 105
  • nastro manubrio in schiuma
  • freni a disco idromeccanici (che permettono di controllare la frenata in maniera efficace e progressiva anche in caso di pioggia)
  • ruote Triban Tubeless Ready Light

Triban Rc 520

Quando si percorrono tratte molto lunghe in bici, è consigliabile indossare un abbigliamento specifico, soprattutto nella stagione più calda. L’ideale sarebbe indossare un primo strato composto da un intimo traspirante (che permetta di assorbire il sudore e si asciughi velocemente) e un secondo strato composto da una maglia a maniche corte o senza maniche, anch’essa di materiale traspirante. Il catalogo Decathlon contiene una serie di proposte specifiche per uomo e donna. Anche per quanto riguarda le calzature, si consigliano scarpe da ciclismo, come le RC 500. La suola SPD rigida in nylon miscelata con lana di vetro permette di camminare senza scivolare, mentre il fissaggio dei lacci fornisce una ripartizione omogenea della pressione dell’allacciatura. Perfette quindi sia per quando si è in sella sia per quando si sceglie di percorrere qualche tratto a piedi.

Altri accessori di cui non potrai sicuramente fare a meno sono i guanti, come i ROADR 500: corti, sottili, leggeri, dal taglio aderente. Il mesh traspirante ed estensibile e la spugna sul palmo assorbono il sudore e li rendono ideali per uscite durante la stagione più calda. Infine, come dimenticare il casco. Il ROADR 900 è aerodinamico, confortevole, molto leggero e ben ventilato per migliorare la regolazione termica del corpo. Il sistema FULL Turn-Ring, inoltre, avvolge la testa con regolazione rapida e precisa.

 

 

 

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Viaggiare in Puglia: cicloturismo in Valle d’Itria

Cicloturismo in Puglia: tour alla scoperta della Valle d’Itria con la nuova Triban Rc  Viaggiare in Puglia per cicloturismo. Itinerario di viaggio alla scoperta delle bellezze del tacco d’Italia. Negli…

Cicloturismo in Puglia: tour alla scoperta della Valle d’Itria con la nuova Triban Rc 

Viaggiare in Puglia per cicloturismo. Itinerario di viaggio alla scoperta delle bellezze del tacco d’Italia.

Negli ultimi anni, la Puglia è diventata una delle mete più ambite dagli amanti del cicloturismo che, armati di bicicletta, si avventurano per scoprirne le innumerevoli bellezze paesaggistiche e culturali.

Con l’avvicinarsi della bella stagione aumenta il numero di turisti, più o meno esperti, alla ricerca di itinerari da percorre in Puglia in bici. Non soltanto ciclisti esperti, abituati a percorrere lunghi tragitti in pendenza, ma anche semplici curiosi, desiderosi di sperimentare una nuova modalità di viaggio, più lenta e sostenibile.ù

Cicloturismo Puglia

Viaggiare in Puglia con le bici da corsa Triban Rc

Che tu sia un ciclista esperto o amatoriale, per cominciare il tuo itinerario alla scoperta della Puglia, l’ideale è dotarsi di una bici versatile ma dal costo accessibile. La nuova gamma di bici Decathlon Triban Rc (link per info tecniche) , composta da due modelli (Rc 500 e Rc 520), potrebbe essere la soluzione che fa al caso tuo.

Le Triban Rc nascono come bici da strada votate al cicloturismo, ma a ben guardare i vantaggi che offrono sono molti altri. Innanzitutto, possono essere utilizzate come bici da corsa “comode”, per chi non ha pretese velocistiche. Telaio e manubrio sono studiati per poter passare tante ore in sella senza problemi. La presenza di pneumatici larghi e la forcella in carbonio aiutano, inoltre, ad attutire le sollecitazioni. In più, i cerchi sono tubeless ready: ciò significa che, con un apposito kit di conversione, la camera d’aria può essere sostituita da un liquido antiforatura. Questo riduce il rischio di bucare (se la ruota si buca il foro viene chiuso immediatamente dal liquido), aumenta il comfort di viaggio (l’assenza della camera d’aria rende la bici più morbida sulle buche) e migliora la trazione in fuoristrada.

Le Triban Rc sono ideali per affrontare lunghi viaggi. La posizione di guida è comoda, il manubrio ergonomico consente di cambiare la posizione delle mani per non far addormentare i muscoli e la sella Triban ergoFit è studiata per minimizzare i dolori dopo tante ore di pedalata. I freni a disco permettono una frenata sicura in discesa anche con una bici resa pesante dai bagagli.

Queste caratteristiche rendono Triban Rc le bici perfette per essere utilizzate su sentieri di campagna, mulattiere, strade bianche, argini non asfaltati. Insomma, tutto ciò che oggi viene definito con un termine molto di moda: gravel, percorsi fuoristrada non troppo accidentati, dove non è necessario utilizzare una mountain bike.

viaggiare in Puglia in bici

Ovviamente non potevo legare il lancio della nuova bici di Decathlon a un consiglio di viaggio nella mia terra, nella mia Puglia. Per questo motivo ho deciso di creare un itinerario per viaggiare in Puglia in bici con Triban Rc

Viaggiare in Puglia  tra trulli e città bianche: alla scoperta della Valle d’Itria

Dopo esserti dotato di una buona bici da corsa, il prossimo passo è testarla sul campo. Da questo punto di vista la Puglia è la meta ideale per un’esperienza di cicloturismo con i fiocchi.

Tra i percorsi ufficialmente riconosciuti spicca sicuramente la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, un percorso in itinere che al momento attraversa la Valle d’Itria dal comune di Figazzano fino a Ceglie Messapica, passando per Cisternino e Ostuni. Questa pista, anche nota come Ciclovia dell’Acqua, fa parte dell’itinerario ciclabile nazionale n° 11 (ciclovia degli Appennini) consultabile sul sito della rete Bicitalia.

Per gli amanti dell’avventura, ho studiato un itinerario personalizzato che, in una giornata, vi permetterà di apprezzare tutti i principali punti di interesse della Valle d’Itria, un’oasi, per il momento, non ancora presa d’assalto dal turismo di massa.

Il mio suggerimento è raggiungere in treno la stazione di Polignano a mare, prendendo il treno regionale da Bari Centrale (il trasporto delle bici è consentito ad eccezione di alcuni orari). Dal centro di Polignano ci spostiamo in direzione Monopoli, prendendo via Aldo Moro, complanare della SS16, che costeggia il mare.

Giunti a Monopoli, imbocchiamo la SP114 in direzione Cozzana: poco prima di raggiungerla, in prossimità del cartello che indica le Contrade di Monopoli, svoltiamo a sinistra e imbocchiamo la strada che conduce a Virbo e Monte Cipolla. Cozzana è una contrada in collina: in questo i rapporti agili delle Triban potrebbero tornare molto utili. In salita, infatti, utilizzando le marce più leggere vi sembrerà di arrampicarvi senza sforzo. Superato Monte Cipolla, raggiungiamo Castellana Grotte dove potrete ammirare le suggestive Grotte di Castellana, un complesso di cavità sotterranee di origine carsica di straordinaria bellezza.

Lasciandoci alle spalle le Grotte di Castellana, ci dirigiamo verso la Frazione Alcanterini e imbocchiamo la SP146. Dopo circa due km, svoltiamo sulla destra tenendo d’occhio il segnale che indica la strada comunale delle Guadiane. Proseguiamo per circa sei km fino all’incrocio con la SP113: svoltiamo a sinistra e percorriamola per un brevissimo tratto. Dopo di che, imbocchiamo la prima strada sulla destra seguendo le indicazioni per Santa Lucia. Dopo tre km circa, arriveremo davanti alla magnifica chiesetta di Santa Lucia ai Monti. Proseguendo dritto e attraversando la Frazione di Santa Lucia, ci troveremo di fronte due opzioni: proseguire verso lo Zoo Safari di Fasano oppure svoltare per raggiungere Alberobello.

Nel primo caso, proseguiamo fino a sbucare sulla SP146, giriamo a destra in direzione Selva di Fasano e dopo circa tre km svoltando a sinistra, ci troveremo nei pressi dello Zoo Safari.

In alternativa, in corrispondenza della Frazione di Santa Lucia, svoltiamo a destra in direzione Alberobello/Canale di Pirro. Sbucheremo sulla SP81 che imboccheremo girando a sinistra. A quel punto dovremo prendere la prima a destra (SP77) e al successivo incrocio procedere in direzione Alberobello, capitale dei Trulli, iscritta nell’elenco dei Patrimoni dell’UNESCO

Dopo la sosta ad Alberobello, imbocchiamo la strada per Contrada Capitolo (SP59). Proseguiamo per circa 7 km fino all’incrocio con la SP162 in corrispondenza della Chiesetta di S. Elia Profeta. Girando a destra arriveremo a Locorotondo, splendido borgo dove consiglio di visitare la splendida Chiesa di San Giorgio Martire.

A questo punto imboccando la strada comunale 21, dopo circa tre km, imbocchiamo la strada che conduce a Contrada Cerrosa. Proseguiamo per quattro km lungo Cupa Rampone, quindi giriamo a sinistra su strada Mecela che conduce direttamente a Martina Franca. Nota per l’ipnotico stile barocco delle sue chiese, Martina Franca ospita ogni anno il Festival musicale della Valle d’Itria, appuntamento imperdibile per appassionati musicofili. Negli ultimi anni insieme a Locorotondo e la vicinissima Cisternino è diventata punto di riferimento anche per gli appassionati di musica indie-rock ed elettronica, grazie agli appuntamenti estivi come il VIVA! Festival e il Locus Festival.

Per una sosta food il posto più indicato e dove potrete scambiare qualche chiacchiera con altri cicloturisti è Micro ristorante.

Da Martina Franca, per raggiungere Cisternino, imbocchiamo la SP61 che dopo un po’ diventa SP13 e ci condurrà direttamente in città.

A questo punto imboccando la SP17 e percorrendola per circa sei km incontreremo le contrade Masseria Piccola e Casalini. Dopo averle superate, giriamo a destra facendo attenzione al segnale che indica la Contrada Barbagianni. Dopo circa due km giriamo a sinistra seguendo le indicazioni per la masseria Foragno e dopo circa quattro km, girando a destra, arriveremo ad Ostuni. Per concludere il tour della Valle d’Itria in bellezza, vi consiglio di fare un giro per la città bianca, inoltrandovi tra le innumerevoli viuzze che si fanno strada tra le abitazioni dal tipico rivestimento di calce bianca, che rende così particolare il centro storico.

Per qualsiasi informazione sul vostro viaggiare in Puglia non esitate a lasciarmi un commento o scrivermi su Instagram @EzioMrLifestyle .

Aspetto i vostri scatti con la nuova bici di Decathlon Triban Rc. Che itinerario avete programmato per le vostre uscite di cicloturismo?

 

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Abdicazione imperatore giapponese: tutto quello che devi sapere

L’abdicazione dell’imperatore giapponese In questi giorni ti sarai chiesto cosa sta succedendo in Giappone. Le notizie ufficiali hanno iniziato a rincorrersi mesi fa: nel 2019 il Giappone avrebbe terminato un’ era…

L’abdicazione dell’imperatore giapponese

In questi giorni ti sarai chiesto cosa sta succedendo in Giappone.

Le notizie ufficiali hanno iniziato a rincorrersi mesi fa: nel 2019 il Giappone avrebbe terminato un’ era per iniziarne una nuova.

 

L’imperatore Akihito durante la cerimonia di abdicazione

L’imperatore giapponese Akihito e la famiglia imperiale

Oggi, 30 aprile 2019, l’imperatore giapponese Akihito ha abdicato. Erano esattamente 202 anni che ciò non succedeva.

 

Chi è l’imperatore Akihito?

 

Nato nel 1933 a Tokyo, Akihito è il primo figlio maschio dell’Imperatore Hirohito. Nominato principe da bambino, viene ufficialmente investito del titolo di principe ereditario con una cerimonia ufficiale tenutasi nel novembre del 1951 al Palazzo Imperiale di Tokyo.

 

Nel 1959 sposa una cittadina comune, Michiko Shoda, ed è una novità, dato che da tradizione la famiglia reale aveva sempre accolto nobili ad acquisire incarichi imperiali.

Dal matrimonio nascono tre figli, Naruhito, Akishino e Sayako Kuroda.

Perché l’imperatore giapponese ha abdicato

Nell’estate 2016, Akihito annuncia la sua intenzione di dimettersi per motivazioni di salute dovuti all’età avanzata, che minacciavano d’impedirgli di adempiere ai suoi doveri. L’imperatore, secondo le leggi giapponesi, non possiede poteri politici, per cui è il parlamento, nell’anno successivo, a comunicare di accettare la richiesta.

 

Akihito lascia il trono al proprio figlio maggiore, Naruhito, di 59 anni.

Cerimonia di abdicazione

 

La cerimonia di oggi, privata, è iniziata in mattinata nel tempio shintoista interno del Palazzo Imperiale, con il rito di formale annunciazione della propria abdicazione agli antenati mitologici.

È seguito un incontro con il primo ministro Shinzo Abe.

L’atto vero e proprio di abdicazione, chiamato in giapponese Taiirei-Seiden-nogi (Cerimonia di rinuncia al trono di Sua Maestà l’imperatore) si è tenuto alle 17, orario giapponese, nella Matsu-no-Ma (la Camera di pino) del Palazzo imperiale.

Alla cerimonia sono state presenti circa trecento persone.

 

Domani mattina, il principe ereditario Naruhito erediterà i tesori imperiali, mentre la cerimonia di incoronazione avverrà il 22 Ottobre 2019.

Il Giappone inizia una nuova era

Ogni volta che un nuovo imperatore viene investito di questo incarico, inizia una nuova era giapponese. Questo sistema si chiama nengō (年号 “nome dell’anno”).

 

L’era anteriore all’attuale si chiamava Showa, ed iniziò nel 1926

L’era che è terminata oggi si chiama Heisei, ed iniziò nel 1989.

L’era che inizia domani, 1 maggio 2019, si chiamerà Reiwa, e si inizierà a contare come anno 1.

 

Reiwa significa “pace raggiunta”.

 

abdicazione imperatore giapponese

Il capo segretario di gabinetto Yoshihide Suga annuncia il nome della nuova era imperiale in una conferenza stampa

L’era giapponese nei documenti ufficiali

Le ere giapponesi non sono solamente un fatto culturale che si protrae da secoli, bensì parte della documentazione ufficiale.

 

Nei documenti – di qualsiasi tipo – che vengono richiesti in Giappone, siano essi riguardanti l’affitto di una casa o la tessera di residenza, si fa riferimento sia al sistema del calendario gregoriano sia al nengō.

 

 

Per calcolare il tuo anno di nascita con il nengō, devi sapere quando è iniziata l’era in cui sei nato, sottrarla all’anteriore e sommare uno (perché non si inizia contando da zero, bensì da uno).

 

abdicazione imperatore giapponese

Veronica Massi
 
Creata in Italia, emozionalmente modificata in Spagna, in fase di collaudo in Giappone. Nel mio profilo Instagram trovi foto di cibo, paesaggi e stranezze nipponiche. 
Non perdere il post di Veronica sul fuso orario in Giappone 
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Abu Dhabi: viaggio in una città in continua crescita tra tradizione e innovazione

Un viaggio ad Abu Dhabi, una coccola che tutti dovrebbero concedersi almeno una volta nella vita. Una città frenetica, proiettata verso il futuro, ma saldamente ancorata alle sue tradizioni. Così piena di…

Un viaggio ad Abu Dhabi, una coccola che tutti dovrebbero concedersi almeno una volta nella vita. Una città frenetica, proiettata verso il futuro, ma saldamente ancorata alle sue tradizioni. Così piena di cose da fare e posti da esplorare, da riuscire a trasformare anche un soggiorno di un week end in un’esperienza decisamente unica.

Il mio viaggio ad Abu Dhabi #WeLoveAbudhabi in collaborazione con Viaggidea, Visitabudhabi e Etihad Airways  mi ha dato la possibilità di scoprire diversi aspetti di una destinazione che sognavo da tantissimo tempo.

Ho deciso di creare una guida completa cercando di sviscerare tutti le domande ricevute durante questo viaggio.

 

Business Class Abu Dhabi

 

 Alla scoperta di Abu Dhabi con Viaggidea

Abu Dhabi

Viaggidea è un marchio del gruppo Alpitour dedicato alle destinazioni di medio e lungo raggio, che propone itinerari personalizzati sulla base delle specifiche esigenze di ciascun viaggiatore. L’offerta di Viaggidea spazia da hotel a misura di famiglia ad alberghi child-free per viaggi di lavoro, romantiche fughe di coppia o viaggiatori alla ricerca di calma e solitudine. Grazie a Viaggidea è inoltre possibile scegliere lo stile del proprio albergo: da quello più arabeggiante, per lasciarsi suggestionare da un’atmosfera alla Mille e una notte, a quello più contemporaneo e minimale.

A seconda del livello di personalizzazione che si desidera, Viaggidea propone quattro linee di prodotto:

 

  • EGO per viaggi all’insegna del lusso, rivolti a una clientela sofisticata ed esigente, che ama farsi viziare tra percorsi benessere e panorami mozzafiato
  • Chic Escapeideale per una fuga all’insegna del verde, con possibilità di alloggiare in résort immersi nella natura, situati in spiagge isolate, di rara bellezza
  • Voyager per viaggi di gruppo garantiti su una base minima di 2 partecipanti. Guide specializzate ed esperienze tipiche incluse nell’itinerario contribuiscono a rendere l’intera esperienza coinvolgente e indimenticabile
  • Essentiaper viaggiatori alla ricerca di mete insolite, desiderosi di immergersi a pieno nella cultura locale

 

In compagnia di Fraintesa, sono partito alla volta di Abu Dhabi il 27 febbraio e sono rientrato la mattina del 4 marzo, con un volo diretto Milano Malpensa – Abu Dhabi. Abbiamo viaggiato in business class con Etihad Airways, compagnia di bandiera abudhabina. Le sei ore di volo sono passate in piacevole relax e una volta arrivati a destinazione, alle 19 (ora locale), abbiamo finalmente dato inizio al nostro tour firmato Viaggidea. Per tutto il viaggio siamo stati accompagnati dalla nostra guida, Yassine, che ci ha accolti sfoggiando un perfetto italiano, conquistandosi sin da subito la nostra simpatia. I suoi consigli e le sue indicazioni su storia e cultura locale si sono rivelati utilissimi. Ho apprezzato tantissimo la presenza di una guida personalizzata, messa a disposizione da Viaggidea, perché mi ha permesso di vivere l’intero viaggio con maggiore consapevolezza e di apprezzare dettagli che, se fossi stato solo, mi sarebbero sfuggiti.

 Abu Dhabi: quando andare?

Quando si programma un viaggio, il meteo è uno dei fattori fondamentali da tenere in considerazione, soprattutto se, come nel caso di Abu Dhabi, si vuole godere a pieno delle innumerevoli opportunità di escursione e delle incantevoli spiagge. Il clima sub-tropicale della capitale emiratina assicura un clima soleggiato e caldo in ogni periodo dell’anno. Le temperature possono variare da minime di 13° C in inverno a massime di 42° C nelle più afose giornate estive. Il sole splende tutto l’anno: grazie alle temperature miti è possibile visitare la città in ogni periodo. Le piogge sono molto rare e tendono a concentrarsi nell’oasi di Al Ain, data l’estrema vicinanza con i Monti Hajar.

Arte, cultura, divertimento: una città alla portata di tutti

Ad attirare migliaia di turisti nella capitale non è soltanto il clima. Per la maggior parte dei visitatori, Abu Dhabi rappresenta un perfetto connubio tra tradizione e innovazione. La religione influenza molti aspetti della vita della popolazione emiratina, a maggioranza musulmana, dalle abitudini alimentari al modo di vestire. Nonostante ciò, nella città vige un clima di accoglienza ed estrema apertura allo straniero.

La Grande Moschea Sheikh Zayed

Moschea Abu Dhabi

Uno dei luoghi di maggior interesse è sicuramente la Grande Moschea Sheikh Zayed. Questo maestoso edificio prende il nome da Zayed bin Sultan al Nahyan, Presidente degli Emirati dal 1971 al 2004. Fu lui a commissionare il progetto, desideroso di regalare alla città un simbolo di pace e rispetto tra le diverse culture. Un obiettivo centrato in pieno: lo stile architettonico della moschea di Sheikh Zayed mescola sapientemente elementi decorativi della tradizione orientale e occidentale e materiali provenienti da diverse regioni del mondo. Come ad esempio il marmo bianco della Macedonia, utilizzato per il rivestimento esterno delle cupole e dei minareti, i mosaici che ricoprono interamente il pavimento e le pareti (per un totale di oltre 17 mila metri quadri di superficie), i sette lampadari in oro e cristalli Swarovski. Come dimenticare, poi, il tappeto più grande del mondo, realizzato a mano e assemblato da artigiane persiane.

La moschea è aperta ai visitatori tutti i giorni dalle 9 alle 21.30, ad eccezione del venerdì, giorno in cui i fedeli musulmani vi si recano per pregare (l’ingresso ai visitatori è permesso dalle 16.30 alle 21.30). Se possibile, approfittate dei numerosi tour guidati messi gratuitamente a disposizione dei turisti: dalla domenica al giovedì alle 10, 11 e 17; il venerdì alle 17 e alle 19; il sabato alle 10, 11, 14, 17 e 19.

Vi suggerisco di visitarla poco prima del tramonto o appena fa buio: a quest’ora, infatti, le facciate della moschea si illuminano di un incantevole blu, grazie a un sistema di illuminazione che segue le fasi lunari. La luce, riflessa dall’acqua delle vasche e fontane che si trovano all’esterno, contribuisce a creare un’atmosfera davvero magica.

Ecco una foto scattata appena prima di entrare nella moschea che indica come vestirsi per visitare la Grande Moschea di Abu Dhabi.

come vestirsi in Moschea

Corniche Abu Dhabi

Chiunque visiti Abu Dhabi non può fare a meno di fare un giro per la Corniche Road: 8 km di strada che costeggia il litorale della città. Percorrendola a piedi, in bici o in macchina si può godere del magnifico lungomare dove, tra le tante attrazioni, si trovano un parco giochi per bambini, numerose piste ciclabili, caffè e ristoranti che sono il punto di riferimento della vita notturna della capitale emiratina. La principale attrazione è Corniche Beach, una spiaggia incontaminata che ogni mese ospita dai 30.000 ai 50.000 turisti. Un piccolo gioiello che si è meritato l’ambito titolo di Bandiera Blu, riconoscimento internazionale che ne certifica l’elevato livello di pulizia e sicurezza.

Abu Dhabi è una destinazione che riesce ad attrarre visitatori anche grazie alle esperienze di viaggio uniche create negli ultimi anni.

Ecco una lista di Must Do:

1) Ferrari World Abu Dhabi

Gli appassionati di Formula 1 saranno entusiasti di sapere che su Yas Island, proprio accanto allo Yas Marina Circuit, uno dei circuiti del Gran Premio, “mamma” Ferrari ha deciso di realizzare un enorme parco divertimenti dedicato al cavallino rampante. Una delle principali attrazioni sono le montagne russe più veloci del mondo, capaci di un’accelerazione da 0 a 250 km/h in poco meno di 5 secondi. Il Ferrari World è pensato come un parco per famiglie, perciò non mancano le attrazioni per i più piccoli come il Junior GP o il Carousel. Software all’avanguardia e tecnologie 4D consentono inoltre di vivere esperienze mozzafiato come il Driving with the Champion, che simula una corsa in compagnia del campione Fernando Alonso, a spasso tra le campagne modenesi o sul tracciato di Fiorano. Il Ferrari World è aperto tutti i giorni dalle 11 alle 20. L’ingresso standard costa 295 DHS, ridotto 230 DHS.  Simpatica e da provare in compagnia l’esperienza di guida da Go Kart che ricrea un piccolo circuito con premiazione e punteggi in base alla performance in pista. Doverosa è la sosta allo Yas Mall adiacente al Ferrari Worlddi Abu Dhabi per scoprire e ricercare lo stile di vita emiratino.

2) Warner Bros World Abu Dhabi

Sotto un unico tetto questo enorme parco a tema riunisce alcuni dei personaggi più iconici del famoso studio di produzione: da Superman a Wonder Woman fino alle star dei cartoni animati come Bugs Bunny, Scooby-Doo e Fred Flintstone. Ben 29 giostre, più attrazioni interattive dedicate a tutta la famiglia, ristoranti e negozi. L’ingresso standard costa 295 dirham, quello ridotto 230 dirham.

 

3) Louvre Abu Dhabi

Louvre Abu Dhabi

Una delle istituzioni culturali della città si trova all’interno del Saadiyat Cultural District: un sogno ad occhi aperti per gli appassionati d’arte, che potranno vedere racchiuse al suo interno una serie di opere di prestigio storico e culturale dall’antichità fino ai giorni nostri. Progettato dall’architetto di fama mondiale Jean Nouvel, il Louvre Abu Dhabi mette in mostra oltre 600 opere d’arte di cui circa 300 provengono da 15 istituzioni museali francesi tra cui il Musée du Louvre, Musée d’Orsay e de l’Orangerie o il Centre Pompidou.

Non solo arte, ma anche architettura da sogno che rende il Louvre Abu Dhabi, non a caso, uno dei musei più belli del mondo. Come non citare, ad esempio, la Rain of Light(Pioggia di Luce): una cupola metallica composta da 8000 stelle di acciaio sovrapposte che creano straordinari giochi di luce.

Il biglietto standard costa 60 dirham, ridotto 30 dirham. È aperto dal sabato al mercoledì dalle 10 alle 20, dal giovedì al venerdì dalle 10 alle 22. Chiuso il lunedì.

Voglio condividere con voi l’emozione provata durante la visita del Louvre di Abu Dhabi. Ho trovato geniale e unica la suddivisione delle sale non per epoche, ma per capitoli in modo da raccogliere tematiche comuni a tutte le civiltà in esposizione. Questa è sicuramente la caratteristica principale del museo oltre la maestosità del complesso architettonico.

4) Oasi di Al Ain – tradizione a poche ore da Abu Dhabi

Oasi Abu Dhabi

Dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 2011, questa oasi suggestiva rappresenta un bell’affresco di quella che doveva essere la vita nel Paese oltre 4000 anni fa. In seguito alla costruzione di un ampio sistema di percorsi educativi, l’oasi Al Ain oggi è aperta al pubblico. Al suo interno, i turisti possono farsi un’idea dei metodi adottati dai popoli emiratini per salvaguardare l’ecosistema dell’oasi e gli sforzi fatti per promuovere l’utilizzo di metodi tradizionali di coltivazione, meno invasivi ed inquinanti. Aperta tutti i giorni dalle 8 alle 17. È possibile richiedere una mappa all’ingresso dell’Oasi e osservare i maestosi palmeti.

Dove dormire ad Abu Dhabi? Tre proposte differenti per vivere tante Abu Dhabi diverse.

Situato nel cuore di Abu Dhabi, il Saint Regis Abu Dhabisi distingue per la sua posizione strategica: ognuna delle 283 camere dell’hotel offre infatti una vista sulla Corniche di Abu Dhabi. E oltre alla vista mozzafiato, per concedere ai propri ospiti qualche ora di riposo e decongestione dal clima frenetico della metropoli, l’hotel mette a disposizione servizi esclusivi come la Remède Spa o la National Riviera Beach Club, una spiaggia privata con cabine appartate, piscina, bar e strutture fitness esclusive.

 

Nel cuore del distretto commerciale di Abu Dhabi, a pochi passi dalle vie dello shopping, si trova il Royal Meridien, noto ai più perché ospita il premiato ristorante Stratos, unico bar girevole della città. I ristoranti a disposizione all’interno della struttura sono comunque moltissimi e spaziano dalle proposte più formali, da veri business men, alle réunion tra amici.

Desert Resort Abu Dhabi

Il mio consiglio per una sosta deserto per allontanarsi almeno un po’ dalla frenesia della città è invece Jumeirah Al Wathba Desert Resort and Spa. Questo résort calato nel bel mezzo del deserto è il luogo ideale dove concedersi due coccole in una spa esclusiva che vi regalerà un’emozione unica. Qui potete provare ottimi ristoranti come quello di cucina italiana con lo Chef Federico Vigilante, che porta un tocco di Italia e di eleganza del Bel Paese negli Emirati. Consigliatissimo il risotto allo zafferano e oro.  Un passaggio obbligato è Talise Spa nel Desert Resort dove è possibile godere di tutte le comodità di una Spa nel deserto. Personale cordiale e super disponibile.

 

Per tutti gli amanti della F1 invece consiglio vivamente lo Yas Hotel Abu Dhabi l’unico hotel al mondo a cavallo di un circuito di Formula 1.

Una struttura architettonicamente maestosa e con viste mozzafiato. Camere molto moderne, palestra aperta h 24 con bagno turco, Jacuzzi e bagno turco e una colazione a buffet con vista circuito. All’interno dell’hotel non potete perdere il ristorante italiano e il ristorante indiano che rendono internazionale e vibrante l’atmosfera della struttura.

 

Per maggiori info sulla destinazione Abu Dhabi non perdere questo approfondimento di Viaggidea che ispirerà la scelta di un futuro viaggio negli Emirati.

 

La mia esperienza di viaggio ad Abudhabi con Visit Abu Dhabi  , Etihad, Viaggidea mi ha dato la possibilità di scoprire sia le bellezze della destinazione che provare l’esperienza di viaggio in Business con Etihad con un diretto Milano- Abu Dhabi. Come sempre scrivetemi mail, DM su Instagram o sulla pagina Facebook per chiedermi info in merito al vostro viaggio dei sogni alla scelta della vostra destinazione per il prossimo viaggio.

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Fuso orario Giappone: cose da sapere

Stai organizzando un viaggio nel Paese del Sol Levante? Ecco tutto ciò che ti occorre sapere sul fuso orario Giappone e sull’orario in Giappone.  Cos’è il fuso orario Il fuso…

Stai organizzando un viaggio nel Paese del Sol Levante? Ecco tutto ciò che ti occorre sapere sul fuso orario Giappone e sull’orario in Giappone. 

Fuso orario Giappone

Cos’è il fuso orario

Il fuso orario si identifica globalmente con la sigla UTC , che indica il “tempo coordinato universale” o “tempo civile” e si utilizza per calcolare le differenze orarie fra tutti i luoghi nel mondo. L’UTC 0 coincide con il meridiano di Greenwich, a cui venne assegnata, per convenzione, una longitudine pari a zero.

Il fuso orario è quindi una fascia longitudinale – compresa tra due meridiani – dove viene adottato lo stesso orario. Per calcolare la quantità di fusi orari tra due località differenti occorre quindi una semplice operazione di sottrazione tra UTC. 

Questo post nasce per aiutare tutti i viaggiatori che sono spaventati dal cambio d’ora e che cercano info su fuso orario Giappone. 

Fuso orario Giappone Italia 

In Giappone – Paese, appunto, del Sol Levante – le lancette sono avanti rispetto all’Italia. 

Come calcolare, quindi, la differenza di fuso orario? 

È semplicissimo: il Giappone è +9 UTC e l’Italia è +1 UTC, quindi la differenza è di otto ore, ma questa dipende dal periodo dell’anno: dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di ottobre, infatti, in Italia vige l’ora legale e la differenza è di sette ore.

Ciò vuol dire che, se sei in Italia, tu fai pranzo mentre in Giappone fanno cena. Quando tu vai a dormire i giapponesi si svegliano.

Nella preparazione del tuo viaggio, quindi, tieni in considerazione che andando dall’italia al Giappone “perderai” tempo: otto (o sette) ore a cui devi sommare il tempo del volo.

Un esempio: se parti da Roma alle 15:00 con volo diretto, arriverai a Tokyo alle 11:00 circa del giorno dopo (orario giapponese).

Al contrario, tornando in Italia arriverai lo stesso giorno – dipendendo ovviamente dall’orario di partenza – dovendo sottrarre il fuso orario al tempo di volo.

Un esempio: se parti da Tokyo alle 14:00, arriverai a Roma alle 19:00 (orario italiano) dello stesso giorno.

Cos’è il jet-lag –

Tradotto in italiano come disritmia, il jet-lag è un fenomeno di cui avrai sentito parlare moltissime volte, soprattutto se sei appassionato di viaggi. Si tratta della reazione del nostro corpo che deve adattarsi al cambio orario dopo aver realizzato un tragitto tra luoghi con fuso orario superiore alle quattro ore. È impossibile non esserne affetti ed è un fenomeno totalmente normale.

Quando, dopo un lungo volo, hai improvvisamente sonno alle tre del pomeriggio, o vai a dormire e non riesci a chiudere occhio anche se sono le tre di notte… sei affetto da jet-lag.

Jet-lag Giappone- Italia – utile sapere per fuso orario Giappone 

Il jet-lag tra Italia e Giappone dipende molto dal tipo di viaggio – un volo diretto dall’Italia è di circa dodici ore, mentre con scalo può variare dalle quindici alle venti ore – e dalla tua capacità o meno di dormire in aereo.

Generalmente, è andando verso est che il jet-lag è più difficile da affrontare.

In linea di massima, quando arriverai in Giappone devi cercare di rimanere sveglio e allinearti con gli orari nipponici.

Un esempio: se parti da Roma alle 15:00 con volo diretto, arriverai a Tokyo alle 4:00 del giorno dopo del tuo orario italiano. Ovviamente il tuo fisico ti implorerà di dormire, ma in Giappone saranno le 11:00 del mattino e avrai tutta la giornata da affrontare. Non voglio illuderti: è dura.

Al ritorno in Italia, invece, il discorso migliora.

Un esempio: se parti da Tokyo alle 14:00, arriverai a Roma alle 3:00 dell’orario giapponese del giorno successivo. Ovviamente avrai sonno, ma non sarà poi così problematico poiché in Italia saranno le 19:00.

Fuso orario Giappone

Differenze orarie all’interno del Giappone

Eccoti una notizia bellissima: all’interno del Giappone, l’orario è sempre lo stesso. Se ti stai chiedendo se esiste un fuso orario per tokyo o l’ora di Tokyo la risposta è che in Giappone c’è sempre la stessa ora. 

Quindi, che tu sia a Nord – ad esempio: Hokkaido – o ad Okinawa – l’isola più a sud si tutto il Paese – le tue lancette segneranno la stessa ora.

Inoltre, a differenza dell’Italia, il Giappone non ha adottato l’ora legale, per cui l’orario non viene mai cambiato durante l’anno.

Veronica Massi
 
Creata in Italia, emozionalmente modificata in Spagna, in fase di collaudo in Giappone. Nel mio profilo Instagram  trovi foto di cibo, paesaggi e stranezze nipponiche.

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Instagram Masterclass: 6-7 Aprile a Bari tutti i segreti sul mondo

Instagram Masterclass il 6 e 7 aprile 2019 a Bari: l’evento per imprese, agenzie, consulenti e influencer. Per la prima volta in Puglia un corso su Instagram dalla A alla…

Instagram Masterclass il 6 e 7 aprile 2019 a Bari: l’evento per imprese, agenzie, consulenti e influencer.

Per la prima volta in Puglia un corso su Instagram dalla A alla Z per imprese, agenzie, consulenti e influencer.

Cos’è una Instagram Masterclass? Semplice… Un viaggio nei meandri di Instagram, per scoprirne tutti i segreti, destinato a chi ha a che fare con la comunicazione online: piccole-medie imprese strutturate per gestire internamente la comunicazione; Social Media Manager e consulenti freelance occupati nella gestione di profili business; blogger, writer, influencer.

Instagram Masterclass

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Ovidio in mostra a Roma : Amori, miti e altre storie

Ovidio in mostra a Roma: tutto quello che devi sapere prima di vedere questa bellissima mostra Canto le forme dei corpi che presero nuova figura. Le metamorfosi di Ovidio in…

Ovidio in mostra a Roma: tutto quello che devi sapere prima di vedere questa bellissima mostra

Canto le forme dei corpi che presero nuova figura.

Le metamorfosi di Ovidio in mostra a Roma

 

«Oh, non ci tengo molto alla statura» rispose prontamente Alice; «è solo che non mi fa piacere continuare a cambiare così spesso, capisce?»

 

La povera protagonista di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carrol risponde così al Brucaliffo indispettito che le chiede di che statura vorrebbe essere. Il problema, risponde lei, non è relativo alla statura in sé, quanto piuttosto a quei cambiamenti continui che riguardano la sua persona e alle quali lei non è abituata. Dopotutto, i cambiamenti più difficili da accettare sono proprio quelli che riguardano noi stessi.

Trasformazioni, mutamenti, in altre parole: metamorfosi. La parola deriva dal greco metà (invece, altrimenti) e morphè (forma), assumendo il significato letterale di oltre la forma. La metamorfosi indica un cambiamento di stato, il passaggio da una condizione ad un’altra, la trasfigurazione di un soggetto in altro da sé.

 

Le metamorfosi di Ovidio

 

Il tema delle metamorfosi, da sempre oggetto di interesse da parte di artisti ed intellettuali, trova organica raccolta nel testo del poeta latino Publio Ovidio Nasone (Sulmona, 20 marzo 43 a.C. – Tomi, 17 o 18 a.C.). Vissuto sotto il governo dell’imperatore Augusto, Ovidio farà parte di quella cerchia di letterati chiamati da Mecenate per cantare la gloria dell’impero romano e del suo popolo ma aperti scontri con Augusto causeranno il suo esilio in una terra aspra e selvaggia, a lui del tutto estranea.

Nonostante la causa dell’esilio sia ancora oggi piuttosto dibattuta, è durante il periodo lontano da Roma che il poeta concepisce la sua opera principale: Le Metamorfosi, un corposo volume che racconta gli amori degli dei e le trasformazioni a cui essi si sottopongono per sedurre i mortali. Non solo, all’interno del libro vengono narrati anche i casi in cui gli uomini sono trasformati in piante, animali, costellazioni, alberi o fiumi come premio per il loro comportamento integro o, all’opposto, come punizione per troppo orgoglio.

L’eredità e l’importanza di Ovidio nei secoli sono i temi portanti della mostra Ovidio. Amori, miti e altre storie, allestita presso le Scuderie del Quirinale a Roma fino al 20 gennaio.

L’esposizione si propone di trattare le modalità con cui, nel corso del tempo, gli uomini si sono approcciati ai racconti ovidiani raccogliendo oltre 200 opere tra sculture, affreschi, libri medievali e dipinti dell’età moderna. Dopo una prima parte che vuole inquadrare l’autore e il periodo storico – sociale in cui vive, la seconda sezione mostra alcuni tra i miti più celebri dell’autore e la loro fortuna: Narciso, il bellissimo giovane che si innamorò di se stesso vedendo la propria immagine riflessa in una fonte; Arianna, la fanciulla abbandonata da Teseo; Icaro, il fanciullo che osò volare troppo vicino al sole e molti altri

Con un allestimento chiaro e pulito, ricco e articolato, il visitatore viene accompagnato in un percorso che dall’età romana lo conduce fino ai giorni nostri, un viaggio nella storia individuale e collettiva che permette di recuperare soggetti, personaggi e storie facenti parte della nostra identità.

 

Ovidio. Amori, miti e altre storie

dal 17 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019

Scuderie del Quirinale

Via XXIV Maggio 16 – Roma

 

Aperta da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00

Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30

(Ingresso consentito fino ad un’ora prima della chiusura)

Ecco prezzi per Ovidio in mostra a Roma

Intero € 15,00

Ridotto € 13,00

 

Verdi fronde e torpide radici: Apollo e Dafne di Bernini

 

Dopo essere usciti dalle Scuderie del Quirinale, una passeggiata di circa quaranta minuti vi porterà sul Pincio, in cui potrete riposarvi in uno dei parchi più grandi e belli di Roma: quello di Villa Borghese. Al suo interno, nascosta tra alberi, laghetti e viali, potrete trovare anche la villa del cardinale Scipione Borghese con all’interno l’omonima galleria, scrigno prezioso di tesori inestimabili. La villa venne costruita nel 1607 per ospitare i capolavori che il cardinale, nipote dell’allora papa Paolo V, andava comprando e commissionando agli artisti di tutta Europa. Nelle sue sale splendidamente affrescate si possono ammirare opere della statuaria antica ma anche quadri di Tiziano, Correggio, Raffaello, Caravaggio, Annibale Carracci, Botticelli e Veronese, statue di Bernini e Canova.

Nella Sala III, chiamata per l’appunto Sala di Apollo e Dafne, è custodito il gruppo scultoreo di Bernini che da il nome all’intero ambiente. L’episodio è tratto sempre dalle Metamorfosi di Ovidio: il dio Apollo, innamoratosi della ninfa Dafne, la insegue disperatamente nel tentativo di cantarle il suo amore, ma ella fugge spaventata chiedendo aiuto al padre (il dio-fiume Peneo) di trasformarla in qualcosa che possa salvarla dal suo assalitore. Presto detto: i capelli di Dafne si mutano in foglie, i piedi si saldano al suolo diventano radici e le braccia levate al cielo vengono ben presto circondate da una scorza dura e rugosa. Quello che Apollo sta abbracciando non è più una donna, bensì un albero di alloro. Da quel momento, il dio decreta che l’alloro diventerà a lui sacro e che dovrà cingere per sempre il capo di artisti, poeti e letterati, rendendolo sempreverde senza dover mai invecchiare.

La statua di Gian Lorenzo Bernini è una traduzione visiva di quanto narrato da Ovidio: il marmo sembra perdere la candida freddezza della pietra per diventare ora corteccia, ora foglia mossa dal vento. Lo sguardo di terrore della ninfa prelude alla trasformazione già in atto, cui nemmeno il divino Apollo può opporsi. La corsa dei due personaggi sembra staccarsi dal piedistallo su cui sono saldamente fissati per continuare tra le stanze della villa e poi ancora più fuori, tra i viali alberati del parco.

Potenza della carne, trasfigurata dal marmo, che a sua volta evolve in linfa vegetale: è qui una delle capacità più grandi di Bernini, la sua resa dei materiali, la fisicità tattile. Il dono di mutare, come Ovidio, come Apollo, come Dafne, il marmo in qualcosa di nuovo e diverso.

 

Metamorfosi, quindi: oltre la forma. Cambiare noi stessi per diventare qualcosa di nuovo, diverso e, forse, migliore (quanto mai azzeccato se, in questo gennaio 2019, si presta attenzione al detto “anno nuovo, vita nuova”).

Ritornare all’antico per ritrovare, in quei miti e quelle storie, una parte di noi. Per riscoprirci più umani.

 

Galleria Borghese

Piazzale Scipione Borghese, 5 – Roma

 

Aperta dal martedì alla domenica

Dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle ore 17.00)

Il giovedì sera il museo è aperto dalle 19.00 alle 21.00

 

Turni di visita di due ore consentito per una capienza massima di 360 persone per Ovidio in mostra a Roma.

 

Intero € 15,00

Ridotto € 8,50

 

Luca Barbieri

Sognatore dal 1994. Lettore instancabile, viaggiatore appassionato, ricercatore bellezza. Laureato all’accademia di belle arti di Bologna nella speranza di condividere la sua passione per l’arte con chiunque abbia voglia di ascoltarlo. IG Luca Barbieri

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Marie Kondo: il magico potere del riordino

In questi giorni è sulla bocca di tutti: Marie Kondo. Chi sarà mai? E, soprattutto, perché Netflix le ha dedicato la serie Tidying Up with Marie Kondo? La risposta è unica ed…

In questi giorni è sulla bocca di tutti: Marie Kondo. Chi sarà mai? E, soprattutto, perché Netflix le ha dedicato la serie Tidying Up with Marie Kondo?

La risposta è unica ed internazionale: siamo disordinati ed accumuliamo oggetti di cui non abbiamo bisogno.

Abbiamo bisogno che ce lo dica qualcuno che non sia nostra madre? Forse no. O forse sì. Perché nessuno – ripeto, nessuno – riesce ad ordinare come Marie.

Chi è Marie Kondo – Video Marie Kondo ” Il magico potere del riordino”

 

Marie Kondo non è una novità, bensì un nome già noto al pubblico di YouTube da anni: il canale omonimo possiede più di centomila iscritti.

Marie è una ragazza giapponese laureata in sociologia, interessata sin da giovane alle “metodologie sul riordino degli oggetti”.

Sì… esiste una metodologia per il riordino degli oggetti. E, no, quel cassetto della tua cucina pieno di mestoli, palette di legno, apribottiglie ed elastici di qualunque tipo non la rispecchia di certo.

Cos’è il metodo KonMari- Marie Kondo ” Il magico potere del riordino”

Il picco di fama di questa donna più ordinata di un foglio Excel, arrivò nel 2011, quando pubblicò in Giappone il proprio libro dedicato al metodo KonMari , che venne poi tradotto in varie lingue nel mondo. KonMari o senza di lei, se leggi il libro puoi riuscirci anche tu.

Il concetto del metodo KonMari riguarda la suddivisione degli oggetti in categorie – per cui è fondamentale l’uso di contenitori di dimensioni differenti – il piegare gli indumenti in un determinato modo e la valutazione di un aspetto che non viene mai considerato: la gioia. Se un oggetto trasmette gioia al toccarlo, occorre tenerlo. Altrimenti, sarebbe meglio disfarsene.

Ho provato anche io a farlo con delle mie vecchie T-shirt, ma l’unico sentimento che ho provato è stata la colpa per averle centrifugate troppo. Ora le indossa mia nipote che ha due anni.

Torniamo al metodo KonMari. Credi che sia stupido, vero? All’inizio anche io ho pensato che fosse una scemenza, poi ho iniziato a chiedermi “di quanti oggetti siamo circondati, e ai quali non prestiamo la minima attenzione? Ne abbiamo davvero bisogno?”.

Ordina il tuo spazio, trasforma la tua vita.

L’obiettivo di Marie Kondo non è quello di piegare indumenti e buttare cose per farci stressare. Al contrario, l’idea è quella di vivere meglio in manieria ordinata con meno oggetti.

Non so quanto sia collegabile questo aspetto a ciò che sto per dire, ma da quando vivo in Giappone io vivo meglio per davvero. L’ordine meticoloso delle persone e degli oggetti negli spazi pubblici mi trasmettono più pace a livello mentale. Non sarà così per chiunque, ma per me lo è. Tutto finisce nel momento in cui metto piede in casa, purtroppo.

Tidying Up with Marie Kondo, la serie Netflix

La serie è ambientata negli Stati Uniti, dove Marie si reca a casa di varie famiglie che hanno davvero bisogno di una mano per l’ordine.

È una serie carina o no? Dipende. Non voglio fare spoiler, posso dire di aver visto solamente un episodio. Dopo venti minuti ho iniziato a pensare “Ci sono persone che piangono perché non vogliono buttare degli oggetti. Ok, posso spegnere la TV”.

È sufficiente una sola puntata per capire come si usa il metodo KonMari, tutto il resto è un semplice rallegrarsi per essere diversi dai protagonisti di questo scempio del consumismo dei nostri amati tempi moderni.

Curiosità su Marie Kondo e il Giappone

Marie Kondo non è poi così famosa in Giappone. Ho chiesto ad i miei amici giapponesi. Dopo aver cercato su Google – non ricordavano chi fosse – hanno detto di avere in mente un libro che le portò un po’ di fama in passato. Deduco quindi che sia più famosa all’estero che in Giappone. Grazie a Netflix la moda KonMari è tornata in voga negli ultimi mesi, soprattutto negli Stati Uniti, dove il libro fu un successo.

I giapponesi non sono ordinati come lei. Assolutamente no. Avendo visitato diverse case private devo confessarvi che il disordine e la quantità di oggetti che vi ho trovato mi ha lasciato incredula. Girando per le strade di Tokyo, la pulizia e l’ordine risaltano agli occhi, ma negli spazi privati il discorso cambia totalmente.

Marie Kondo incarna perfettamente lo stile femminile giapponese. Se osservate il modo in cui parla, si muove e si veste, sarete davvero in grado di capire  

lo stereotipo di donna giapponese. Delicato e super femminile. A volte sembra uscita da un catalogo di UNIQLO.

Veronica Massi
 
Creata in Italia, emozionalmente modificata in Spagna, in fase di collaudo in Giappone. Nel mio profilo Instagram veronica.tokyo trovi foto di cibo, paesaggi e stranezze nipponiche.
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Mori Building Digital Museum è il museo del futuro a Tokyo

IL MUSEO DEL FUTURO È A TOKYO: Mori Building Digital Museum  Visita al Mori Building Digital Museum a Tokyo, un’esperienza sensoriale unica per esplorare e scoprire un mondo senza confini…

IL MUSEO DEL FUTURO È A TOKYO: Mori Building Digital Museum 

Visita al Mori Building Digital Museum a Tokyo, un’esperienza sensoriale unica per esplorare e scoprire un mondo senza confini grazie all’arte digitale

Nel corso degli ultimi anni l’interesse per l’arte multimediale immersiva è cresciuto enormemente sia da parte delle istituzioni museali sia da parte del pubblico, che partecipa in un numero sempre piú crescente a mostre interattive che uniscono arte e tecnologia.

In occasione di Japonisme 2018, il periodo di celebrazioni delle relazioni diplomatiche tra il Giappone e laFrancia, il collettivo Teamlab ha organizzato la mostra Au-delà des limites alla Villette a Parigi.

Una mostra mozzafiato di opere digitali interattive che mutavano in funzione delle interazioni dei visitatori. Meravigliata e incuriosita dalle creazioni di Teamlab, in vista del mio viaggio in Giappone a Novembre non volevo perdermi la visita al Mori Digital Museum, sull’isola artificiale di Odaiba a Tokyo. Il primo museo di arte digitale, frutto dell’ingegno creativo del collettivo Teamlab e inaugurato il 21 Giugno 2018.

IL COLLETTIVO TEAMLAB : Mori Building Digital Museum 

Il Teamlab è un gruppo fondato in Giappone nel 2001 dall’ingegnere Toshiyuki Inoko e riunisce 400 artisti con percorsi e talenti molto differenti. Designers, architetti, ingegneri, grafici e artisti del mondo dell’audiovisuale con una passione comune per l’arte digitale che ha fatto nascere più di cento progetti in tutto il mondo dall’anno della creazione del collettivo.

La loro filosofia è quella di creare un spazio fisico che privilegia l’uso collettivo dello stesso spazio, ponendo quindi più persone nel medesimo ambiente. Attraverso la digitalizzazione dello spazio, le persone interagiscono con l’opera d’arte, diventandone parte, innescando un cambiamento della stessa opera da parte di chi la guarda. Grazie a queste interazioni cambia la relazione tra l’opera d’arte e il visitatore, che non è più un solo individuo, ma è un gruppo, e muta anche la relazione tra gli individui.La tecnologia digitale infatti agisce sulle relazioni che si creano tra le persone, modificando la percezione della presenza degli altri. Nell’arte visiva tradizionale la presenza altrui può essere considerata un’interferenza alla fruizione dell’opera, nell’arte digitale al contrario gli altri l’arrichiscono, perché ne fanno parte, la modificano, la modellano e la rendono unica; di conseguenza la fruizione dell’opera diventa un momento di condivisione positiva e costruttiva.

 

MORI BUILDING DIGITAL MUSEUM 

Il museo si estende su una superficie di 10000 metri quadri su due livelli e cinque aree principali che secondo il tema borderless non sono divise tra loro, al contrario le opere fluttuano e si fondono da un ambiente all’altro accompagnando le persone nella loro visita in un flusso continuo, in uno spazio senza confini e limiti. All’ingresso un pannello esplicativo consiglia inoltre di scaricare l’applicazione teamlab per poter interagire con gli oggetti per creare un continuo cambiamento delle proiezioni. In questo modo nessuno dei video è ripetuto in loop, ma cambia in funzione dell’interazione del pubblico, che diventa quindi parte della creazione dell’opera d’arte. Quindi ogni proiezione è originale, ciò fa si che non ci siano mai due visite uguali. È un museo molto instagrammabile e vi assicuro che avrete continuamente la tentazione di scattare foto o fare dei video, perchè quello che vedrete ha davvero dell’incredibile.

LE 5 AREE

Il museo conta ad oggi 50 esposizioni realizzate impiegando 470 proiettori controllati da 520 computer. Le esposizioni sono suddivise in cinque sezioni tematiche: Borderless World, Athletics Forest, Future Park, Forest of Lamps, En Tea House.

In reltà non c’è un percorso espositivo da seguire, l’unico consiglio per approfittare a pieno della visita è quello di lasciarsi guidare dalla propria curiosità e della propria immaginazione.

  • 1 Borderless World Mori Building Digital Museum 

È la prima zona del museo, una volta varcato l’ingresso siete immersi totalmente in diverse proiezioni di immagini che vagano e si mescolano tra loro in un fluire che vi invita a muovervi e a scoprire le differenti stanze, anche quelle apparentenemente nascoste

La prima installazione è Flower Forest Lost Immersed and Reborn, dedicata al mutare delle stagioni.

Le immagini dei fiori primaverili lasciano spazio ai girasoli, dai colori estivi che una volta fioriti, appassiscono fino a svanire, secondo il fluire del tempo delle stagioni. È un ciclo che si ripete in perpetuo. Se gli spettatori stanno fermi, i fiori che li circondano fioriscono e crescono in maggior numero. Se gli spettatori li toccano o li calpestano, allora i fiori perdono i loro petali tutti in una volta. È incredibile come grazie alla tecnoglogia dell’arte immersiva si possa entrare in relazione con la natura e i cicli stagionali, apprezzandone le mutazioni e i cambiamenti fino a diventare un tutt’uno con il paesaggio.

Universe of Water Particles on a Rock where People Gather

È un’installazione all’interno di un ampio spazio tridimensionale in cui è simulata una cascata d’acqua. La forma della cascata e la sua portata mutano continuamente in funzione delle interazioni delle persone con l’acqua. Il tocco della persona sull’acqua o sulla roccia è percepito dal sistema come una nuova roccia, di conseguenza il flusso d’acqua muta e di conseguenza la cascata.

Tra le opere più interessanti del Borderless World zona ci sono Memory of Topography e Flutter of Butterflies Beyond Borders in the Crystal World

Memory of Topography

Si accede a questa stanza accanto alla parete di Black Waves, una volta varcata la soglia vi troverete in un paesaggio collinare rurale con una distesa di dischi circolari sospesi su degli steli curvi. Anche questo sto spazio è dedicato al trascorrere delle stagioni, accompagnati da una musica di sottofondo che invita ad esplorare questo nuovo paesaggio, vi renderete conto che il vostro movimento interagisce con quello degli insetti e con il flusso d’aria che fa disperdere i petali dei fiori in diverse direzioni. Arriverete alla fine del pendio e proverete un senso di fusione con la natura e il suo mutare.

Flutter of Butterflies Beyond Borders in the Crystal World

Ben arrivati nel mondo di cristallo! Questo percorso è realizzato con steli sospesi di luci LED scintillanti, la luminosità e lo stupore sono ancora più amplificati dal pavimento a specchio. Camminare e sfiorare delicatamente queste moltitudini di luci è davvero sorprendente, vi sembrerà di accedere a una nuova dimensione, in cui la vostra percezione fatica a trovare dei punti di riferimento.

Tutti i i punti luminosi rappresentano delle farfalle in movimento, attraversando questo spazio sarete immersi nello stormo di farfalle, in una fusione totale con l’installazione. Scaricando l’applicazione del museo potrete modificare lo schema dei colori dell’installazione.

  • 2 Athletics Forest Mori Building Digital Museum 

Salite le scale dal Borderless World e accedete a questa area dove potrete partecipare a diverse installazioni e fare un po’ di attività fisica!

L’area centrale di Athletics Forest è un pavimento tridimensionale con diversi pendii dove sono proiettate alcune immmagini realizzate dai visitatori in altri ambienti (Graffiti Nature, High Mountains e Deep Valley) e con le quali potrete interagire.

Per quanto riguarda le attività potrete decidere di fare quattro salti al Multi Jumping Universe immersi in una galassia, oppure fare arrampicata in una foresta di luci 3D al Light Forest Three dimensional Bouldering interagendo con luci e suoni.

Nell’area Weightless Forest of Resonating Life è rappresentato uno spazio tridimensionale con diversi oggetti luminosi che sfidano la gravità. Potete spostare liberamente gli oggetti che muteranno colore al contatto, gli oggetti tra loro vicini assumeranno la stessa tonalità. L’impressione è quella di avere a che fare con degli oggetti “viventi” che mutano colore come se respirassero.

  • 3 Future Park Mori Building Digital Museum 

Situata accanto all’Athletic World, quest’area è dedicata principalmente ai bambini. Sono proposte una serie di attività per stimolare la creazione collaborativa e la cooperazione tra i più piccoli: la filosofia delle attività è impara e gioca. Tra queste c’è uno spazio in cui è possibile colora delle figure di animali, una volta terminato il disegno viene conseganto allo staff che lo scansiona per poi proiettarlo come una creatura in movimento sul pavimento della parte centrale di Athletics Forest o sulle pareti del museo.

  • 4 Forest of Lamps Mori Building Digital Museum 

È una delle installazioni più sorprendenti del museo, vi si accede salendo le scale dal Borderless World. L’accesso è riservato a piccoli gruppi per alcuni minuti, per questa ragione le code per accedere sono spesso lunghe (tra i 45 minuti e l’ora di attesa).

All’interno di questa stanza a specchi vi sono 1000 lanterne LED multicolori sospese a diverse altezze. Le lampade sono sensibli al movimento, quindi quando una persona entra nella stanza, innesca un movimento di luci. La persona si trova accanto ad una lampada, questa percpita la presenza inizia a brillare di un colore , la luce di questa lampada si diffonde alle due lampade vicine e così via fino all’esterno.

Le luce cambia anche perché incontra la luce diffusa generata da un’altra persona, per questa ragione i colori sono molteplici e il cambiamenti di tono continui.

 –  5 En Tea house Mori Building Digital Museum

Sempre al secondo piano è stata ricreata una vera e propria casa da tè secondo lo stile teamlab, quindi si tratta di una casa da té che è una vera e propria installazione artistica. Potrete accedere e prendere posto, ordinare una tazza di té al costo di 500 yen e quando riceverete la vostra tazza, potrete osservare dei fiori digitali che sbocceranno nella vostra bevenda. Se muovete la tazza i petali si disperderanno sul tavolo, ad ogni sorso i fiori fioriranno nuovamente fino a quando non avrete terminato di bere.

Guardate il video sul sito del museo per apprezzare a pieno questa installazione.

Anche per questa installazione i posti sono limitati e il tempo da prevedere in fila può variare in funzione dell’afflusso.

INFORMAZIONI UTILI

MORI Building DIGITAL ART MUSEUM:

138 Odaiba Palette Town, Aomi, Edogawa-ku, Tokyo-to

Ingresso : 3200 Yen per gli adulti (maggiori di 15 anni), 1000 yen per i bambini da 4 a 14 anni,

Orari : da lunedì al venerdì 10:00 – 19:00, sabato e domenica 10:00 – 21:00

Verificate sempre gli orari sul sito del museo perché possono variare in funzione dei periodi dell’anno e delle festività giapponesi.

Sul sito del museo  potrete guardare i video e le immagini delle installazioni, ma soprattutto acquistare i biglietti. Se avete intenzione di andarci, prendete i biglietti online con anticipo, perché esauriscono velocemente. Il giorno della visita, andate al museo in tarda mattinata, perché al pomeriggio le code per entrare possono essere davvero lunghe .

Contate tra le 2-4 ore per la visita, vi assicuro che non vi accorgerete del passare del tempo e una volta usciti dal museo, potrete esplorare il quartiere di Odaiba. Gundam , la statua della Libertà e il Rainbow Bridge vi aspettano!

 

 

Vanessa Moro Coldebella

Ligure di nascita, vivo a Parigi da quattro anni.

Sono innamorata della Ville Lumière e sono appassionata di viaggi.

Mi piace cercare il bello e l’inaspettato ovunque, anche dietro l’angolo di casa.

Le foto dei miei posti preferiti sono sul mio profilo Instagram coldbrownie

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